- scritto da Andrea Rotondaro
- categoria Leggi e decreti
Titoli di Efficienza Energetica: l’incentivo agli interventi di risparmio energetico
Il sistema d’incentivazione agli interventi di risparmio energetico attraverso l’emissione di titoli di efficienza energetica, o Certificati Bianchi, è uno dei meccanismi di sussidio alle azioni di miglioramento ambientale nati dagli sviluppi normativi che si sono generati con la sottoscrizione del protocollo di Kyoto nel 1997. Questo meccanismo di incentivo ha l’obiettivo di poter misurare e rendicontare gli interventi di risparmio che vengono realizzati sul territorio nazionale al fine di poter raggiungere gli obiettivi prefissati dal protocollo e dalla politica europea di riduzione del consumo di energia primaria.
Energia ed efficienza: gli obiettivi a lungo termine della direttiva 2012/27/UE
IL MERCATO DEI TITOLI
I Titoli di Efficienza Energetica (TEE) rivestono un ruolo centrale, rappresentando una quota pari a circa un terzo del target di riduzione dei consumi energetici, in un sistema europeo che auspica, tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2020, la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra nell’atmosfera, di alzare del 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico. È evidente il ruolo strategico dell’efficienza energetica, non solo per i minori costi di realizzazione, ma anche e soprattutto per la capacità di favorire un avvicinamento simultaneo a tutti e tre i target energetici ed ambientali.
L’Italia ha introdotto in maniera pionieristica il meccanismo dei titoli già nel 1999 con il Decreto n. 79, ma è solo a partire dal 2004 che ha realmente inizio la vita operativa dei certificati bianchi.
L’emissione di un Titolo di Efficienza Energetica certifica il conseguimento di un risparmio energetico di 1 tonnellata equivalente di petrolio (tep). A fronte di un intervento in efficienza energetica per cui si certifica un determinato risparmio energetico, ossia un numero di tep evitate, l’Autorità rilascia un corrispondente ammontare di TEE in tranche annuali o trimestrali per un periodo che varia a seconda della tipologia di intervento effettuato.
Con questo meccanismo i risparmi energetici perseguiti tramite interventi specifici non sono solo certificati e contabilizzati, ma sono anche monetizzati in un mercato, creando quindi un esplicito incentivo economico ad intraprendere questa tipologia di investimenti.
OBIETTIVI DEL D.M. 28/12/2012
Il recente decreto del 28 Dicembre 2012 ha modificato in maniera sostanziale l’apparato definito dai precedenti interventi legislativi, trasferendo dalla data di attuazione tutte le competenze in capo alla AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e Gas) al Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Il decreto, inoltre, precisa che il meccanismo verrà mantenuto fino al 2020 anche in assenza di nuovi obiettivi per il periodo 2017–2020.
Per quanto riguarda l’Elettricità gli obiettivi saranno incrementati ogni anno. Si parte da 3,03 Mtep/anno nel 2013 fino a 5,23 Mtep/anno nel 2020. Stesso discorso vale per gli obiettivi del Gas; che varieranno da 2,48 Mtep/ano nel 2013 fino a raggiungere i 4,28 Mtep/anno nel 2020.
OPERATORI DEL SISTEMA
Il complesso sistema per la certificazione dell’efficientamento energetico prevede la presenza necessaria dei soggetti che operano dal lato dell’offerta e dal lato della domanda per il rilascio ed utilizzo dei TEE. Tali soggetti si dividono in due categorie: soggetti obbligati e soggetti volontari. In particolare, sono soggetti obbligatial raggiungimento dell’obiettivo di risparmio annuale tutti i distributori di energia con più di 50.000 utenze, calcolati alla data del 31 dicembre di due anni antecedenti a ciascun anno d’obbligo.
Invece i soggetti volontari, ossia tutti coloro che vogliono aderire al meccanismo in forma volontaria si dividono sostanzialmente in tre categorie: i distributori di energia non obbligati (<50.000 utenze),le società ESCO (Energy Service Company),le società che hanno nominato un energy manager.
ATTESTAZIONE DEI RISPARMI
Il mercato dei Titoli di Efficienza Energetica è un sistema di contrattazione telematica dei certificati che viene gestito dal GME. Esso prevede la possibilità di scambio di TEE solo tra soggetti abilitati ed accreditati come operatori di mercato.
La contrattazione dei TEE avviene come in una normale contrattazione in cui si cerca di trovare il miglior punto d’incontro tra domanda ed offerta. L’andamento del valore dei certificati seguirà quindi le influenze dettate dalle parti durante l’apertura della sessione di contrattazione.
Il miglioramento dell’efficienza energetica viene certificato attraverso l’emissione, da parte del Gestore dei Mercati Energetici, di Titoli di Efficienza Energetica. L’immissione di TEE avverrà per un numero di anni pari alla vita utile dell’intervento, definita per tipologia di proposta in 5 o 8 anni.
TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA ED EDILIZIA
La maggioranza dei risparmi energetici conseguiti grazie al meccanismo dei TEE è stata ottenuta grazie ad interventi nel settore civile. Pur rimanendo la voce più importante, la percentuale di risparmi energetici conseguiti grazie ad interventi negli usi elettrici nel civile è andata diminuendo da un massimo del 60% nel 2009 fino al 52% del 2011.
Numerosi sono gli interventi ammessi al rilascio di un numero di Titoli di Efficienza pari al quantitativo di risparmio realizzato. Tra questi la sostituzione di serramenti a vetro semplice con quelli a doppio vetro, gli interventi di edilizia passiva e gli interventi sull’involucro edilizio finalizzati alla riduzione dei fabbisogni di climatizzazione invernale ed estiva, che comprendono cioè l’isolamento termico delle pareti e delle coperture degli edifici esistenti.
Gli edifici interessati sono le civili abitazioni, gli uffici, le attività commerciali, le scuole e le strutture ospedaliere.
I certificati bianchi conseguibili per ogni metro quadrato di superficie isolata dell’involucro edilizio esterno variano in funzione della destinazione d’uso, della località, delle caratteristiche delle strutture da isolare e del tipo di combustibile utilizzato dal generatore di calore.
È evidente che non tutti i soggetti che realizzano interventi di efficientamento energetico possono accedere a questo tipo di incentivo. Per partecipare al meccanismo è necessario il raggiungimento di quote minimo di risparmio energetico, che per i progetti standardizzati è di 20 tep. Per raggiungere questa soglia occorre, ad esempio, sostituire circa 600 mq di superficie vetrata in civili abitazioni. Una quota di risparmio così considerevole è però difficilmente raggiungibile anche da grandi aziende. È necessario quindi accumulare più interventi di riqualificazione energetica e presentarli in un’unica richiesta di incentivazione.
CRITICITÀ E FUTURO
Il sistema dei Titoli di Efficienza Energetica ha mostrato nel corso degli anni diversi punti a favore ed altrettante zone d’ombra portando ad un’attuale incertezza sul suo futuro e sull’impatto nella strategia energetica nazionale.
Sarebbe opportuno prendere in considerazione l’abbassamento della soglia minima di tep necessarie per l’approvazione del progetto, il che avrebbe un duplice vantaggio: da un lato non si avverrebbero somme di migliaia di piccolissimi interventi assolutamente non monitorabili singolarmente, e dall’altro si potrebbe dare impulso ai soggetti volontari ad entrare nel meccanismo, preferendo il ricorso ai Certificati Bianchi piuttosto che alle detrazioni fiscali oppure ad altri meccanismi incentivanti.
I Certificati Bianchi continuano a rivestire un ruolo primario nella politica nazionale di efficienza energetica, sebbene il loro impatto reale all’interno degli obblighi del Pacchetto Clima Energia sia decisamente in bilico. Il ruolo “moltiplicatore” dell’efficienza energetica verso gli impegni del 20–20–20 è indiscutibilmente riconosciuto, ma non si dimostra altrettanto vivo l’interesse per lo sfruttamento completo di tale potenziale.
La sovrapponibilità delle diverse forme d’incentivazione ha abbassato il grado di sfruttamento del sistema e si assiste attualmente ad una grave carenza di TEE sul mercato tale da non consentire il raggiungimento degli obblighi dati dal legislatore.
È un meccanismo complesso e di difficile interpretazione ma che può risultare estremamente utile ad invogliare grandi e piccoli operatori del settore energia per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio ed efficienza promossi dalle direttive europee del 20–20–20.