Riciclo in Italia. Il IV Rapporto presentato a Montecitorio

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Lo scorso dicembre si è tenuto a Montecitorio l’incontro “L’Italia del Riciclo 2013” a cura di Edo Ronchi, direttore di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Al vertice della discussione, durante la quale è stato presentato il IV Rapporto sulla situazione italiana, si è affrontata la questione della Direttiva 2008/98/CE e le due diverse modalità per la determinazione dei criteri End of Waste:

  • regolamentazione con controllo: adozione di un specifico regolamento comunitario (almeno per i rifiuti inerti, la carta, il vetro, i metalli, gli pneumatici, i rifiuti tessili, i rifiuti da C&D, alcune ceneri e scorie e il compost);
  • regolamentazione caso per caso: disciplinato dagli Stati Membri, secondo cui un rifiuto diventa un prodotto se soddisfa i criteri di qualità dei prodotti, viene utilizzato in processi produttivi con le tecniche usuali consentite e/o il gestore ha fatto la dichiarazione di conformità del prodotto, ottenuto secondo le previste modalità di gestione.

Riciclo: il centro di riciclaggio in Costa Rica per risolvere il problema dei rifiuti

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Approfondimento: consulta il testo della Direttiva 2008/98/CE

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REGOLAMENTI IN FASE DI APPROVAZIONE: CARTA, PLASTICA E MATERIALI BIODEGRADABILI
Carta
Il prodotto finale deve soddisfare i requisiti di qualità del macero.
La presenza di componenti estranee non devono superare l’1,5% in peso sul secco. Al momento il procedimento amministrativo per la determinazione dei criteri EoW è al vaglio del Parlamento europeo.

Plastica
Sono esclusi i polimeri di plastica biodegradabili, oxodegradabili o compostabili.
I materiali ottenuti da i rifiuti di plastica devono corrispondere alle specifiche delle corrispondenti sostanze plastiche; le impurità devono essere contenute entro il 2% sul peso secco.

Rifiuti Biodegradabili
Sono esclusi i residui agricoli o silvicoli, il letame, i fanghi di depurazione, tessuti naturali, carta o legno trattato.
I rifiuti organici biodegradabili sono rifiuti putrescibili e solitamente umidi, prodotti in due flussi principali: i rifiuti verdi derivanti da parchi e giardini (50–60% di acqua e una maggiore quantità di legno), e rifiuti di cucina (almeno l’80% di acqua).
Il compost o il digestato cessano di essere considerati rifiuti quando il prodotto viene effettivamente utilizzato.

Il caso dei rifiuti da C&D
Le ultime stime ISPRA per i rifiuti speciali non pericolosi da Costruzione e Demolizione sono ferme al 2010, non consentono quindi di valutare gli impatti degli ultimi due anni della crisi.

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I dati del 2010 vedono un riciclo di 37,1 Mton di rifiuti inerti da C&D, con un tasso di recupero che sarebbe del 65%. Esiste un ampio margine di incertezza riguardo i dati di produzione e recupero dei rifiuti da C&D perché, da un lato una rilevante quantità di rifiuti da costruzione e demolizione elude la tracciabilità e sfugge alla sua contabilizzazione, dall’altro lato si osserva che tra le pratiche di recupero dei rifiuti da costruzione e demolizioni vengono incluse anche operazioni di copertura giornaliere delle discariche.
La contrazione dei consumi e della produzione industriale del 6,3% nel 2012 hanno avuto effetti anche sulla riduzione dei rifiuti e della domanda interna di materiali prodotti dal riciclo.

Le flessioni del riciclo sono state in genere più contenute, per il ricorso alle esportazioni e per la presenza di sistemi organizzati (consorzi) che, anche in presenza di una flessione dei rifiuti, hanno mantenuto alte le raccolte.
Le difficoltà di mercato per i prodotti del riciclo e le difficoltà di accesso al credito hanno inciso negativamente su molte imprese del riciclo (specie di piccole dimensioni) che hanno più sofferto per la crisi.

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CONCLUSIONI E PROPOSITI FUTURI
Al termine della discussione, Rosanna Laraia, dirigente di II livello ISPRA, ha voluto sottolineare le esigenze, le mancanze e le priorità italiane atte a migliorarne il rendimento sostenibile, riassumendole in sei punti fondamentali:

  • applicazione rigorosa delle leggi europee;
  • messa in sicurezza di tutti gli impianti disponibili;
  • sostegno per le politiche green;
  • coerenza e omogeneizzazione di dati e informazioni;
  • lotta contro il cambiamento climatico;
  • eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose per l’ambiente.

Al suo appello si è affiancato Edo Ronchi, stimando cinque propositi per i prossimi anni:

  • riciclo di aggregati non solo utilizzati nei manti stradali, ma nell’intera edilizia;
  • creazione di nuovi materiali, meglio se provenienti da RAEE esistenti;
  • mercato trasparente per import ed export;
  • imballaggi facilmente riciclabili e individuabili
  • certezza normativa.

Simona Tannino

Simona Tannino Laureata in Architettura

Adora fare fotografie, scrivere e viaggiare. Quasi quanto lo shopping! Affascinata dalle grandi metropoli, si trasferisce nella City alla ricerca di nuovi stimoli. Un suo desiderio è riuscire a conciliare le sue due grandi passioni: architettura e danza. Colleziona Lego, tra un cantiere ed una mostra d’arte. Ah, è famosa per il suo tiramisù!