Smaltimento dei rifiuti RAEE. Arrivano i cassonetti intelligenti

AAA

L’Unione Europea ha attivato un progetto sperimentale dal nome Identis Weee che ha lo scopo di raddoppiare la raccolta dei rifiuti RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). A supporto di tale progetto di smaltimento, sono stati concepiti dei cassonetti intelligenti che “ospitano” rifiuti elettrici ed elettronici. Perché intelligenti? Perché vanno oltre quei cassonetti che sono in grado di avvisare con un messaggio quando il contenitore è pieno, che distinguono le bottiglie di plastica in base al colore, e che, in più, indicano all’operatore ecologico quale sia la strada più veloce da seguire per lo smaltimento.

Raee: il riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita

Raccolta differenziata: Pechino la promuove in metropolitana

Infatti, i cassonetti smart per l’e–waste, consentono al cittadino di depositare apparecchi quali aspirapolveri, televisori ed elettrodomestici di modiche dimensioni, esibendo una card personalizzata, in maniera tale che possa essere riconosciuto colui che depone i RAEE. I cittadini che saranno in grado di smaltire un maggior numero di rifiuti RAEE saranno premiati con degli sconti presso supermercati ed ipermercati.
Ciascuna famiglia coinvolta nel progetto, è stata munita di un kit per lo smaltimento dei rifiuti contenente le tessere da esibire sul lettore del cassonetto che riconosce il cittadino che si impegna a gettare i rifiuti e ne registra il comportamento nel tempo.

cassonetti-smart-raee-b

L’iniziativa è stata adottata in gran parte del Nord Italia, da Firenze a Trento e, non molto tardi, riguarderà anche il Sud Italia, particolarmente colpito di per sè dall’emergenza rifiuti.
A tal proposito, a Ecomondo è stato già individuato un cittadino bolognese che ha prodotto 48 kg di RAEE, un risultato emblematico se si considera che, in media, ciascun abitante, produce quasi 3 kg l’anno.
Chi di noi non possiede, accantonato in ripostiglio, un tostapane, un ferro da stiro o un fornetto in disuso? Far fronte all’e–waste è un buon proposito vista la rapidità con cui siamo in grado di produrre rifiuti elettronici, con la conseguente immissione nel nostro pianeta di materiali pericolosi per esso e per la nostra salute. Con questi cassonetti sarà quindi possibile liberarsi di apparecchi ingombranti e inutili, favorendo il reimpiego di materiali quali ferro, plastica, vetro, tungsteno e tanti altri.

STATISTICHE E OBIETTIVI DA PERSEGUIRE

L’Unione Europea ha stabilito che, entro il 2019 la percentuale di RAEE da riciclare dovrà essere pari al 65%. Nel 2012 sono state recuperate solo 72mila tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, il 17% in meno rispetto al 2011. Deve essere questo uno sprone a fare di più anziché regredire.

cassonetti-smart-raee-c

Indagini statistiche dimostrano che il riciclo dei RAEE ha consentito alle amministrazioni locali di risparmiare quasi 40 milioni di euro sullo smaltimento, quindi smaltire tali rifiuti è vantaggioso non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico.
Le stesse statistiche registrano che, su circa 25mila tonnellate di rifiuti, il recupero è superiore all’80%, un ottimo risultato che dovrebbe incentivare noi tutti nel contribuire al riciclaggio degli apparecchi elettrici ed elettronici in disuso.

Romina Muccio

Romina Muccio Architetto

Ha intrapreso la libera professione e non ne è ancora pentita. A Napoli si occupa di restauro di vecchi edifici ed è fondatrice di un’associazione di donne architetto. Nel tempo libero evade verso la natura incontaminata da plotter e pc e gestisce un piccolo zoo sfamando 2 cani, 2 gatte e una tartaruga.