Materassi usati: in Francia diventano materie prime per l’edilizia

Anche i materassi non più adatti al nostro riposo possono tornare utili in edilizia. Questa è la notizia che arriva dalla Francia. I vecchi materassi logori e sfondati sono da sempre l’elemento che identifica i quartieri degradati, probabilmente perché rappresentano appieno il messaggio di abbandono e precarietà dei senzatetto. Sia che si tratti di grandi città o di piccoli centri, il problema è sempre il solito: smaltirli. 

Spesso i materassi usati vengono lasciati con indifferenza a fianco ai cassonetti con la vana speranza che gli operatori ecologici li portino via.

Trattandosi però di un rifiuto ingombrante la cosa auspicabile da fare sarebbe quella di portarlo presso una delle tante isole ecologiche (centri per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti presenti in molti centri urbani) o di contattare l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti per prenotare un ritiro a domicilio.

RECUPERARE MATERIALI EDILI DALLA DEMOLIZIONE

L'INNOVAZIONE NELLO SMALTIMENTO DEI MATERASSI USATI

In genere lo smaltimento avviene così: raccolti e accumulati, i materassi subiscono una riduzione volumetrica. Successivamente viene rimossa la parte ferrosa (le molle nelle versione più datata) che viene poi riciclata, mentre il materiale rimanente viene smaltito con l'indifferenziato.

Dalla Francia però arriva la novità per quanto riguarda lo smaltimento dei materassi usati ed il riuso delle loro parti. L’innovativa filiera consente di estrarre materie prime seconde.

La parte tessile, il feltro e il latex vengono trasformati in isolanti termici utilizzati nell'edilizia e nell'industria automobilistica e in piccola percentuale anche in tatami per le palestre.

Le molle d'acciaio serviranno per strumenti, automobili e materiali da costruzione,

Le fibre di cotone utili per filtri per olio, imbottiture e zerbini.

Un’ottima alternativa allo smaltimento, soprattutto considerando che molti dei materiali di cui sono composti i materassi – soprattutto quelli moderni costituiti da fibra artificiali –  possono permanere per decine e decine di anni nell’ambiente, mentre se opportunamente riciclati contribuirebbero alla riduzione dei materiali che finiscono in discarica.

Il rendimento per adesso è del 92% dei materiali recuperati dai materassi raccolti. Se pensiamo che in Francia ogni anno sono circa 5 milioni i vecchi materassi che di norma vengono buttati in discarica, inceneriti o abbandonati nell’ambiente (visto che in natura non si decompongono) il poterli riciclare è davvero un grosso aiuto all’ambiente!

L'azienda promotrice e leader di questo settore del riciclo è la Recyc Matelas Europe, fondata da Franck Berrebi presso Limay, piccolo comune del  dipartimento degli Yvelines nella regione dell'Île-de-France.

I “NUMERI” DEL RICICLO DEI MATERASSI

Al momento si contano ogni mese circa 13.000 materassi, nello stabilimento francese, a cui si aggiungono le migliaia lavorate in quello inaugurato a fine 2012 a Montagne-sur-Sèvre, in Vandea. L'impresa ha le proprie radici in Canada, dove Eric Castro e Pascal Cohen hanno creato nel 2007 a Montreal, in Quebec, il primo stabilimento, a cui si sono aggiunti quelli in Florida – con il nome di Recyc-Carpets – , e quello francese che ha fatto il boom di materassi riciclati. 

C’è poi chi come la catena di alberghi Hilton Wordlwide si dedica alla green economy e qualche anno fa ha deciso di iniziare un programma di riciclo dei materassi usati nelle proprie strutture e destinati alle discariche: è il progetto chiamato Mattress Recycling Program.

E IN ITALIA?

In Italia non è ancora presente una realtà del genere, per cui se si vuole tentare la strada del riciclo non resta che affidarsi al fai da te, magari trasformando il vecchio materasso in un divano.

Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.