- scritto da Marta Boriani
- categoria Progetti
Frank Gehry a Panama: il Biomuseo che racconta la biodiversità
È la sua prima opera in America Latina e verrà inaugurata tra i mesi di maggio e giugno di quest’anno, è il Biomuseo di Frank Gehry, un progetto che vuole raccontare la storia dell’istmo di Panama e il suo ecosistema unico a confine tra due Oceani. Dopo 10 anni di lavori, il Biomuseo apre le porte ai visitatori, per accompagnarli in un viaggio unico attraverso la biodiversità e le diverse specie che popolano questa striscia di terra che separa l’Oceano Atlantico dall’Oceano Pacifico.
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La frammentazione dei volumi che caratterizza il lavoro del celebre architetto canadese si unisce all’arcobaleno di colori che contraddistingue la terra e la popolazione dell’America Latina.
Una superficie totale di 4000 mq, sviluppata su 3 livelli, ospita 8 gallerie espositive, uno spazio per allestimenti temporanei e una caffetteria.
La struttura del Biomuseo di Frank Gehry è caratterizzata da una composizione asimmetrica di volumi coperti da pannelli inclinati e colorati, frammentazione e varietà che raccontano le caratteristiche dell’ambiente che lo circonda.
All’interno, la mostra permanente intitolata “Panama: Ponte della Vita”, rivela come ha avuto origine l’istmo di Panama e di come esso influisca sulla biodiversità. Video, foto e allestimenti accompagnano il visitatore in un’esperienza di forte impatto visivo attraverso le 8 gallerie, ognuna delle quali affronta una diversa tematica: dalla nascita dell’istmo attraverso l’installazione di sculture alte 14m, per simulare le tettoniche, alla galleria denominata “ Il grande scambio”, una fuga precipitosa di animali che 3 milioni di anni fa iniziarono ad attraversare l’istmo.
Di particolare effetto è la galleria “Panamarama”, un’area dotata di sedici schermi che attraverso un racconto audiovisivo mostrano le meraviglie naturali di tutti gli ecosistemi presenti a Panama.
A completamento del museo di Gehry, due grandi acquari accolgono le specie del mar dei Caraibi e del Pacifico, separate milioni di anni fa dall’emergere della terra dell’istmo.
Tutti gli allestimenti sono opera di Bruce Mau Design.
All’esterno, le tematiche descritte dal museo proseguono in un giardino botanico, un luogo dove imparare e contemplare la natura, disegnato da Edwina Von Gal, celebra paesaggista.
Otto zone specifiche raccontano la vegetazione del luogo attraverso combinazioni di colori ottenute grazie alla sapiente disposizione di piante e fiori; tutte le aree sono apprezzabili anche nei periodi più caldi grazie alle zone d’ombra appositamente studiate.
L’obbiettivo del museo è quello di far conoscere ai turisti le bellezze di questo straordinario e unico lembo di terra e di farle riscoprire ai locali, cercando di favorire il rispetto e la tutela di un raro e prezioso ecosistema.
- crediti fotografie © Victoria Murillo/Istmophoto.com