Bioarchitettura per la scuola materna di Varese. Un progetto di Fabio Vanerio

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Una scuola materna progettata secondo i principi della bioarchitettura nasce a Varese da un progetto dell’architetto Fabio Vanerio, di HNArchitetti Associati. Un progetto che, a partire dall’analisi dell’andamento delle temperature, dell’intensità dei venti, delle precipitazioni e della radiazione nei diversi mesi dell’anno,giunge al traguardo dei 32 kWh/mq annui, ottenuti grazie all’attenzione all’impostazione del progetto, ai dettagli costruttivi, ai materiali naturali e alle moderne tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

La modalità con cui sono assemblati gli elementi del progetto viene suggerita dal luogo in cui esso si inserisce: l’aggregato del nucleo storico di Venegono Inferiore in provincia di Varese. Il carattere introverso di tale sistema viene denunciato dalla costruzione di due muri accostati, che danno vita ad uno spazio che si costituisce come una strada urbana, e dalla disposizione delle aule che, addossate al muro, si affacciano sullo spazio naturale antistante relazionandosi con esso. Lo sviluppo successivo avviene mediante la perdita totale del modello insediativo compatto, dando vita a parti di paese ove le strutture elementari non sono più riconoscibili ed il tracciato viario non è più sistema generatore della morfologia.

All’interno grande importanza è data alla flessibilità degli ambienti, ottenuta grazie alla scelta di soluzioni che mirano a vincolare nella minor misura possibile gli spazi interni. Dal punto di vista strutturale, l’obiettivo della flessibilità è stato raggiunto utilizzando una struttura portante verticale in legno a telaio che permette luci ampie, il passaggio degli impianti ed il ricambio d’aria meccanizzato. Per le pareti divisorie è stata esclusa la tradizionale soluzione dei tramezzi di laterizi ed intonaco, sostituiti da elementi mobili, spostabili e ricollocabili a seconda delle esigenze. Gli impianti sono ispezionabili e posizionati a pavimento.

Sono state effettuate delle simulazioni sul comportamento bioclimatico della scuola, analizzandone la ventilazione e l’irraggiamento.

Per garantire un ricambio d’aria naturale nei mesi estivi è stato studiato l’andamento delle scie di vento in modo da evidenziare le possibili aree di depressione capaci di generare movimenti d’aria trasversali, combinati a movimenti longitudinali all’interno del corridoio e dal basso verso l’alto nelle aule. Sono stati effettuati studi per determinare, ai fini della ventilazione naturale, i valori ottimali di altezza, profondità e lunghezza dell’edificio. L’analisi della radiazione solare è stata effettuata sia per il periodo estivo che per quello invernale. In particolare sono stati analizzati i giorni 21 giugno e 21 dicembre, quando il sole è rispettivamente più alto e più basso sull’orizzonte.

L’acqua piovana, raccolta mediante drenaggio delle coperture verdi, è convogliata in serbatoi di accumulo e successivamente impiegata per usi sanitari e per irrigare i giardini.

L’impiego di pannelli solari e fotovoltaici per la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili, garantisce un complessivo guadagno energetico di oltre 15’000 kWh/anno, alimenta la pompa di calore e riscalda l’acqua della caldaia a condensazione.

Il risultato di tutti questi accorgimenti, ai quali si aggiungono pareti ben coibentate con pannelli naturali in fibra di legno, è una casa che si colloca nella classe di consumo B, che necessita di soli 32 kWh/mq annui.

Il progetto della scuola bioclimatica, per l’attenzione posta alle tematiche della sostenibilità ambientale, si è aggiudicato il primo premio nazionale come miglior progetto ANAB.IBN 2009.

Progettista

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Antonia Guerra

Antonia Guerra Ingegnere Edile ed Architetto

Architettura Ecosostenibile, che ha fondato durante gli anni universitari, è il suo piccolo gioiello. A Londra, dove vive, progetta case per ricchi signori londinesi. Nel tempo libero si aggira in bicicletta tra i grattacieli della City, organizza pic-nic e si dedica alla pittura ad acquerello.