- scritto da Antonia Guerra
- categoria Criteri Progettuali
Effetto camino e ventilazione naturale per un’architettura bioclimatica
al cui interno l’aria circola in funzione delle differenze di pressione. Tali differenze, sono responsabili della ventilazione naturale dell’edificio, fondamentale per il ricambio d’aria degli ambienti ed il benessere termo–igrometrico degli occupanti.
Le differenze di pressione tra i diversi piani di un’abitazione, minime ovviamente (dell’ordine di qualche millesimo di atmosfera) aumentano con l’altezza e la differenza di temperatura tra interno ed esterno.
Si deve poi considerare che qualsiasi gas, se riscaldato, si dilata proporzionalmente all’aumento della sua temperatura assoluta. L’espansione produce una diminuzione del peso specifico del gas che tende perciò a salire verso l’alto. Anche l’aria è soggetta a tale fenomeno che può essere sfruttato per ventilare in maniera naturale un’abitazione e mantenerla a temperature ottimali sia in inverno che in estate.
In una casa di più piani, ai livelli più alti salirà l’aria più leggera, cioè quella più calda, creando una pressione superiore a quella atmosferica, diversamente da quanto accadrà ai piani inferiori, dove la pressione sarà leggermente minore di quella atmosferica. Questa considerazione comporta che nei locali interrati si può verificare un’indesiderata aspirazione di aria e gas nocivi come il radon (presente nel tufo) dal terreno circostante e che dagli infissi mal sigillati ai piani più bassi di un edificio, si possa avvertire più che altrove l’ingresso di spifferi d’aria fredda dall’esterno.
Porte e finestre giocano un ruolo importante nella regolazione della ventilazione naturale, e li si deve saper collocare perché essi determinano la posizione del punto neutro dell’abitazione, ovvero il punto (variabile in funzione degli infissi aperti) in cui la pressione interna è pari a quella esterna.
L’effetto camino è alla base del funzionamento delle pareti ventilate, dove l’eventuale condensa, cioè il vapore acqueo che si potrebbe formare sulla superficie esterna della parete, viene eliminata dal moto convettivo di aria che si crea nell’intercapedine. In estate, inoltre, il flusso d’aria nell’intercapedine, fa sì che il calore accumulato dalla superficie esterna della parete, non venga trasmesso all’interno, bensì dissipato.