- scritto da Elena Solli
- categoria Curiosità ecosostenibili
La street art per l'ambiente: graffiti per una città più verde
Contestata da molti in quanto espressione artistica, la street art popola le periferie urbane con disegni che comunicano tematiche ecologiche, attraverso contenuti e tecniche sostenibili.
La street art è un’espressione artistica nata nelle grandi metropoli e si evolve in maniera simbiotica con lo svilupparsi della cultura e della società. Le sue origini risalgono agli anni sessanta, come manifestazione di ribellione da parte di minoranze etniche, segregate nei ghetti delle principali città americane, specialmente Philadelphia e New York. In questo periodo ancora non si parla propriamente di arte urbana, ma prevalgono i graffiti, segni carichi di energia trasgressiva che si basano sull'utilizzo della lettera.
In copertina: "Urbanizzazione=morte" di Nemos.
GRAFFITI E STREET ART PER RIQUALIFICARE PARETI CIECHE
La street art per l'ambiente
Oggi la street art popola le città colorando gli edifici, soprattutto quelli periferici, con rappresentazioni originali e variegate. Uno dei poteri più sorprendenti della street art è quello di riuscire a connotare e a riqualificare l’aspetto delle periferie cittadine, spesso degradate. Come ogni forma d’arte, anche la street art è portatrice di messaggi, in special modo di contestazione contro la società o contro la politica.
Negli ultimi anni si è sviluppata negli street artists una forte sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali, in particolar modo riguardo all’inquinamento, al surriscaldamento globale, e all’azione distruttiva dell’uomo nei confronti della natura. In diverse parti del mondo, molti street artists, usano le loro opere come stimolo per far riflettere i passanti su ciò che l’uomo sta sacrificando in nome di uno sviluppo economico incentrato sul denaro. Le loro immagini sono un invito a costruire una comunità equa e sensibile.
Gli artisti utilizzano diversi sistemi per trasmettere questo messaggio in maniera incisiva ed efficace: creano immagini provocatorie, spesso lugubri, ironiche e grottesche in modo da scuotere le coscienze degli abitanti della città, che vengono colti di sorpresa da immagini pungenti ed irriverenti, realizzate con talento e tecniche impeccabili. Si sono espressi su questo tema i più noti street artists, come l’italiano Blu, il rinomato inglese Banksy, Eduardo Kobra e Natalia Rak.
Una tecnica molto diffusa tra gli street artists che vogliono dare alle loro opere un’impronta ecologica, è la Moss Art. Con questo metodo, gli artisti approfondiscono la tematica ecologica in maniera totale, poiché sostituiscono le bombolette spray, a volte non riciclabili e dal contenuto tossico, con il muschio ed usano ingredienti naturali per applicarlo sui muri. In questo modo si agisce sui paesaggi urbani con un’impronta ambientale, non solo attraverso i contenuti, ma anche per mezzo dei materiali utilizzati. Un esempio di questa tecnica è visibile nelle opere di Anna Garforth, che sfrutta un miscuglio di yogurt, birra e zucchero per attaccare frasi poetiche fatte di muschio.
Sono diffuse molte altre tecniche, volte a trasmettere il messaggio ecologico e a condannare l’idea che la street art sia semplicemente un atto vandalico. Un esempio sono i disegni di Moose e Stook, realizzati con getti d’acqua sui muri degli edifici sporchi di smog.
La street art si rivela un metodo efficace per comunicare i valori dell’ecologia, perché può raggiungere un pubblico molto più vasto rispetto a quello che si reca alle mostre e nelle gallerie, e si fa interprete di problematiche sociali al livello globale, con l’intento di scuotere la consapevolezza del passante occasionale.