- scritto da Simona Tannino
- categoria Curiosità ecosostenibili
La strategia per una vita senza rifiuti in Germania: Zero Waste
La Germania è in testa alle altre nazioni europee in termini di riciclo, con una percentuale di circa il 70%, che viene recuperata e riutilizzata con successo ogni anno. La strategia vincente Zero Waste è frutto della collaborazione tra le parti del governo, l’industria e i cittadini, parti attive nella prevenzione, recupero e smaltimento dei rifiuti, compatibilmente con l’ambiente. Gran parte del processo di smaltimento e/o riciclaggio in Germania è gestito direttamente dalle industrie, costrette a formulare sempre più nuovi sistemi, atti a ridurre le dispersioni e facilitare le operazioni.
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LA PRODUZIONE DI IMBALLAGGI
L’obiettivo primario di Zero Waste è quello di ridurne la quantità, o facilitarne la cernita, produrre emissioni più basse possibili e minimizzare gli sprechi.
La riduzione dei rifiuti è perciò la priorità assoluta, a monte di un’elevata produzione annua, incoraggiando le imprese a partecipare attivamente e, qualora non fosse possibile, ad assicurarne il riciclaggio o la conversione in energia; infine, i rifiuti che non possono essere recuperati dovranno essere smaltiti in modo sicuro, per l’ambiente.
Nel 1991, la Germania ha adottato il decreto “Verordnung über die Vermeidung von Verpackungsabfällen” (Ordinanza sulla prevenzione dei rifiuti di imballaggio) il quale impone a tutti i produttori di raccogliere e, quindi, riciclare o riutilizzare le confezioni dopo che sono state smaltite dai consumatori; le aziende diventano responsabili per i loro imballaggi fino al termine del loro ciclo di vita, incoraggiati a confezionare merci con meno materiali, in modo da minimizzare i costi di riciclo e smaltimento. L’ordinanza si concentra sul miglioramento di tre categorie di imballaggi:
- imballaggi per il trasporto (casse e scatole di spedizione);
- imballaggio secondario (cassette non essenziali);
- l’imballaggio primario (involucri che vengono a contatto con il prodotto, come i tubetti del dentifricio).
I produttori pagano una quota per diventare membro del Duales System Deutschland GmbH ed essere quindi autorizzati a stampare il marchio Der Grüne Punkt(Punto Verde) su tutti i loro imballaggi, garantendone la qualità. Le tasse vengono decise in base al materiale, il peso e il numero di elementi che lo compongono. Il DSD prende in considerazione anche quanto costerà raccogliere, ordinare, trattare e riciclare i diversi materiali.
Attualmente, il sistema Punto Verde è utilizzato da più di 130.000 aziende in 25 paesi europei. PRO Europe, l’organizzazione per i sistemi di gestione dei rifiuti di imballaggio europee, segnala che 3,2 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggi commerciali tedeschi sono state recuperate nel 2007, oltre l’88% di tutte le confezioni prodotte in Germania quell’anno (secondo un rapporto dell’EPA sui rifiuti solidi urbani, nel 2007, gli Stati Uniti sono stati in grado di recuperare solo il 43% circa di tutti i contenitori e imballaggi prodotti quell’anno).
IMPIANTI E DISCARICHE
Una volta raccolti i rifiuti, la maggior parte è trasferita direttamente ad un impianto di smistamento, dove le parti riciclabili vengono separate a quelle non riciclabili. I materiali che, principalmente, vanno agli impianti di smistamento sono carta e cartone, imballaggi, prodotti tessili e calzature, rifiuti ingombranti, rifiuti pericolosi, rottami metallici, elettronici e batterie.
Da un impianto di cernita, il materiale viaggia in direzioni diverse, ad esempio: la carta va in cartiera, il vetro va a un impianto di trasformazione e successivamente in vetreria, i capi d’abbigliamento ai distributori di seconda mano. Tutto ciò che non può essere riciclato verrà incenerito o sottoposto a trattamento meccanico/biologico, prima di essere portato in una discarica. Nel 1970, la Germania contava circa 50.000 discariche, oggi sono meno di 200, grazie a normative più severe e una richiesta in calo.
Le discariche autorizzate in Italia sono circa 269, ma se ne stimano altrettante migliaia abusive.
Durante l’incontro presso Montecitorio de “L’Italia del Riciclo 2013” il presidente del Consiglio Esperti Ambientale tedesco Martin Faulstich, ha evidenziato un immediato paragone con l’Italia, a fronte dei più recenti dati ISPRA sul diverso approccio delle due parti al problema comune, della notevole produzione di rifiuti urbani.
Sono qui riportati i parametri a confronto tra le due nazioni.
Germania:
- Discarica 5%
- Incenerimento 35%
- Riciclaggio 45%
- Compostaggio 15%
Italia:
- Discarica 45%
- Incenerimento 20%
- Riciclaggio 20%
- Compostaggio 15%
OBIETTIVO ZERO WASTE
La nazione tedesca sta lavorando per diventare un paese rifiuti zero entro il 2020, pronta a conquistare l’ultima frontiera nel campo della sostenibilità. Entro il 2030, spera di trovare un modo per riutilizzare ogni elemento presente nei prodotti. Il raggiungimento di questo obiettivo rifiuti zero renderebbe il paese al 100% sostenibile ed eliminerebbe totalmente la necessità di avere discariche.
Martin Faulstich, sempre durante l’incontro per “L’Italia del Riciclo 2013”, ha dichiarato che al mondo esistono 118 elementi, catalogati sulla Tavola Periodica degli Elementi, e che oggi ogni prodotto ne contiene almeno 70, a fronte dei 10–15 di diversi anni fa; uno degli obiettivi della Germania è quello di poter arrivare a riciclare il 70–80% della totalità degli elementi (confidando in un futuro utopistico, nel quale sarà possibile riciclare l’intero 100%).