Rinnovamento urbano: il progetto del Quartiere Pont de Sèvres

All’interno del dibattito sul futuro delle metropoli il caso di Parigi offre spesso ottimi spunti di riflessione e per certi aspetti produce processi virtuosi come quello rappresentanto dal progetto di rinnovamento urbano del Quartiere Pont de Sèvres. La rigenerazione urbana è ormai considerata un tema centrale e catalizzatore di diversi interessi nonché di figure professionali tra le quali quella dell’architetto ricopre un ruolo sempre più importante e carico di responsabilità sia etiche che professionali.

In copertina: Il Comune di Boulogne Billancourt, immagine dal sito internet Ile Seguin-Rives de Seine.

Ile Seguin - Rives de Seine, nel cuore dell’area metropolitana della Grand Paris, nel Comune di Boulogne-Billancourt è un progetto di rinnovamento urbano nato dall’integrazione di strategie sostenibili, economiche, politiche e sociali, in linea con la nuova idea di metropoli sostenibile. Il progetto è figlio di una scuola francese di urbanistica, in continua evoluzione, supportata da una virtuosa sinergia tra pubblico e privato, tra sistema politico ed economico, tra innovazione ambientale e tecniche costruttive.

Il progetto Ile Seguin - Rives de Seine: contesto

Il Comune di Boulogne-Billancourt, 117.000 abitanti e seconda città dell’Ile-de-France dopo Parigi, ha ospitato sin dal 1898 le fabbriche della Renault, da cui sono uscite le celebri 4 CV e la R4 che hanno fatto la storia dell’industria automobilistica francese, che occupavano nel 1939 un’area di circa 100 ettari.

 Officine Renault, immagine dal sito internet Ile Seguin Rives de Seine Officine Renault, immagine dal sito internet Ile Seguin Rives de Seine

Il sito di produzione entrato in crisi negli anni '80 è definitivamente abbandonato nel 1992 portando all’attenzione nazionale della politica e dei sindacati il tema della sua riconversione. Dopo un lungo processo di consultazioni e dibattiti per definire le linee guida del disegno urbano dell’area, nel 2003 il Comune di Boulogne-Billancourt crea la ZAC (Zona di Sviluppo) denominata Ile Seguin - Rives de Seine, e la SAEM, la Società di economia mista, che si occuperà di realizzare l’intervento di rinnovamento urbano.

Il progetto Ile Seguin - Rives de Seine comprende un’area di 74 ettari (l’area di Potsdamer a Berlino conta 12 ettari) suddivisa in tre settori differenti con altrettante mirate strategie di riqualificazione:

  • Le Trapèze (37,5 ha): settore misto di alloggi, uffici, commerci, servizi pubblici e aree verdi che sorge sull’area occupata dalle vecchie officine della Renault;
  • L’Ile Seguine (11,5 ha): un’isola sulla Senna che ospiterà un polo di innovazione internazionale della musica, delle arti creative e dei servizi;
  • Le Quartier du Pont de Sèvres (25 ha): quartiere residenziale degli anni '70 da riqualificare e integrare col tessuto circostante

Il Quartiere Pont de Sèvres

 Quartiere Pont de Sèvres, immagine dal sito internet Ile Seguin Rives de Seine Quartiere Pont de Sèvres, immagine dal sito internet Ile Seguin Rives de Seine

Il quartiere Pont de Sèvres, costruito negli anni '70, per certi aspetti ricorda l’architettura residenziale delle periferie italiane, le stesse che oggigiorno cercano una nuova identità. Edifici imponenti che seguono geometrie continue e marcate, torri esagonali, andamenti degradanti “a vela”, larghe strade tra gli edifici, aree verdi abbandonate. Caratteristiche che non riescono a rapportarsi alla scala umana, che provocano un distacco e un senso di non appartenenza tra gli spazi e le persone.

È proprio su questi aspetti che si concentrano gli interventi di rigenerazione urbana. Ridisegnare in modo sostenibile gli spazi della collettività, ripensare i luoghi abbandonati in funzione dei fruitori , riprogettare le vecchie architetture in chiave tecnologica, puntare al comfort e alla qualità ambientale.

La Passerelle Constant Lemaitre

 Passerella Constant Lemaitre, foto di Devillers Associés. Passerella Constant Lemaitre, foto di Devillers Associés.

La Passarella Constant Lemaitre, con i suoi 125 metri di lunghezza e un dislivello di 10 metri, è il nuovo asse di collegamento pedonale che taglia in due il quartiere e mette in comunicazione con la stazione della metropolitana Pont de Sèvres della linea 9, mentre alle due estremità unisce il Parc de Billancourt con la nuova piazza verde del progetto Citylights.

Nella parte bassa il nuovo spazio giardino Georges Besse con un accurato intervento paesaggistico, che utilizza diversi tipi di vegetazione bassa e arbusti di media taglia, riesce nel duplice intento di mitigare l’impatto visivo della nuova passerella e al tempo stesso realizza un nuovo spazio di aggregazione sociale con un nuovo arredo urbano.

La Mail des Provinces

 La Mail des Provinces, immagine dal sito internet Ile Seguin Rives de Seine La Mail des Provinces, immagine dal sito internet Ile Seguin Rives de Seine

La Mail des Provinces riprogetta il vuoto tra due edifici come un giardino su solaio sopraelevato, con un andamento irregolare degli spazi in contrapposizione alla rigida regolarità dei due edifici che la delimitano per l’intera sua lunghezza e con una superficie complessiva di 6000 mq.

Uno spazio attrezzato dove materiali differenti identificano diversi spazi: 70 aree verdi con vegetazione bassa con una recinzione in canne di bambù, pavimentazione in legno per la passeggiata, resina colorata per le aree gioco attrezzate, legno per le sedute e infine più di 50 alberi di diverse specie piantumati in grandi vasi integrati con il paesaggio.

Forum Haut e Forum Bas

Uno spazio aperto, fondamentale per i collegamenti interni al quartiere, con una interessante alternanza di scale e rampe consente il riassetto delle aree verdi e l’apertura di nuove attività commerciali e servizi nonché di una nuova sala per l’attività sportiva.

Un luogo in precedenza abbandonato e tagliato fuori dalle dinamiche di vita del quartiere di Pont de Sèvres viene integrato nei flussi pedonali interni e ritrova finalmente una sua ragione d’uso

Crèche La Girafe

 Crèche La Girafe, foto Honelatte Laporte Architectes P. Ruault - D.Pradel. Crèche La Girafe, foto Honelatte Laporte Architectes P. Ruault - D.Pradel.

Rigenerare uno spazio necessita inevitabilmente di una rigenerazione delle funzioni. Nuove funzioni in nuove architetture che si inseriscono nello skyline artificiale e naturale che li circonda.

È questa la chiave di lettura del nuovo asilo “la giraffa”. Una struttura che si sviluppa su tre livelli sovrapposti con un andamento a gradini in modo che gli ambienti esposti in modo ottimale a sud possano usufruire di illuminazione naturale e di apporto termico controllato con brise soleil esterni. L’uso di materiali innovativi e accurate scelte progettuali hanno permesso all’edificio di raggiungere l’obiettivo di “Zéro Energie Effinergie”.

La presenza di sculture di animali in cemento (una grande giraffa gialla da cui prende nome il progetto) oltre che alle finalità ludiche rivolte ai più piccoli riesce anche nell’intento di rianimare lo spazio urbano circostante, che grazie al verde interno ed esterno all’asilo, è una metafora di uno spazio “urbano” che si fa “giungla”.

Citylight

 Citylight, immagine dal sito internet Ile Seguin Rives de Seine. Citylight, immagine dal sito internet Ile Seguin Rives de Seine.

Forse è il progetto di riqualificazione architettonica più interessante dell’intera periferia parigina e porta la firma dell’architetto francese Dominique Perrault.

Un complesso di torri in cemento armato a pianta esagonale costruito negli anni '70, esempio emblematico di una architettura per uffici povera di linguaggio e calata in un contesto urbano con il quale non riesce ad interagire.

I lavori per la riabilitazione dei 75.000 mq, a cui vanno aggiunti 10.400 mq di nuova realizzazione, hanno consentito all’edificio per uffici di raggiungere i più alti standard ambientali certificati come BREEAM (Eccellente), HQE (Eccezionale) e BBC.

Le torri vengono spogliate della loro pelle opaca e rivestite con moduli sfaccettati a doppia pelle in vetro e alluminio, ventilati naturalmente, riflettono la luce solare e consentono un continuo irraggiamento degli ambienti interni con conseguente riduzione dei consumi e miglioramento del comfort ambientale.

Così ripensato l’oggetto architettonico cambia radicalmente la sua immagine, viene alleggerito, smaterializzato, grazie all’utilizzo del vetro e i moduli sfaccettati creano interessanti giochi di luce sia durante il giorno riflettendo l’ambiente circostante e sia di sera quando diventa un corpo luminoso indipendente e riconoscibile anche a distanza.

 Moduli in vetro e alluminio, immagine dal sito itnernet Ile Seguin Rives de Seine. Moduli in vetro e alluminio, immagine dal sito itnernet Ile Seguin Rives de Seine.

I principali obiettivi raggiunti dal progetto riguardano diversi aspetti di sostenibilità architettonica: ventilazione naturale continua, 40% di risparmio energetico sui consumi per la parte rinnovata e 50% per la parte nuova, riduzione del 30% dei consumi dovuti al riscaldamento e raffrescamento, 64% dell’energia utilizzata proviene da fonti rinnovabili, 30% di utilizzo in meno di acqua potabile, regolazione dell’irraggiamento interno degli ambienti, ottimizzazione dell’illuminazione degli uffici a 6W/mq, gestione dell’utilizzo dell’aria pulita tramite sonde di CO2 , aumento degli spazi verdi grazie al 50% delle coperture in tetto vegetalizzato.

In oltre ogni piano è dotato di un sistema di spazi tecnici e circuiti, fondamentali per la sua destinazione d’uso, razionalizzati al massimo per ridurre sprechi di superficie e energetici.

L’intervento di trasformazione urbana del Quartiere Pont de Sèvres (120 milioni di euro di investimento) è il risultato di un lavoro intenso che ha visto impegnati le diverse amministrazioni locali, numerosi operatori economici, l’ANRU (agenzia nazionale per il rinnovamento urbano) e 5.000 residenti.

Secondo Pierre-Christophe Baguet (Sindaco di Boulogne-Billancourt e Presidente di Grand Paris Seine Ouest) è “il simbolo di una mutazione, di un passaggio tra passato e futuro” pensato e realizzato nel rispetto dei più alti standard ambientali e di sostenibilità.

Giovanni Barra

Giovanni Barra Architetto