Legologica: la tecnica dei mattoncini Lego per un’abitazione sostenibile

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Quale bambino, nato dagli anni ‘70 in poi, non ha mai giocato, almeno una volta, coi Lego? Montagne di mattoncini colorati che, uniti tra loro, danno forma a un’immensa varietà di oggetti e piccoli mondi… Ora, immaginate che i mattoncini di plastica diventino delle gabbie vuote parallelepipede fatte di una rete simile a quella per la pesca, e con dimensioni ovviamente più grandi: allora assemblateli per bene e otterrete Legologica, la cellula abitativa ecologica e sostenibile!

Riprogettare le città con i Lego per coinvolgere bambini e studenti

Il suo nome è Legologica, l’abitazione sostenibile prima classificata di Eco Luoghi 2011 categoria senior, su progetto di un team diretto da Francesco Bombardi di BB Studio e Simone Ardigò di SA Workshop. Il termine Lego deriva dall’unione delle parole danesi leg godt che significa gioca bene; analogamentel’intento di Legologica è costruire bene, cioè secondo una logica sostenibile di rispetto dell’uomo e dell’ambiente.

REQUISITI SOSTENIBILI

Autocostruzione

Il processo di assemblaggio di Legologica è semplice e rapido, adatto al fai da te.

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Telaio del basamento e struttura (travi e pilastri) entrambi in legno lamellare sono fissati a dei piedini di appoggio in acciaio. All’interno del telaio s’inseriscono dei pannelli–pavimento coibentati integrati con pannelli radianti per il raffrescamento e il riscaldamento. Sopra vengono montate pareti modulari composte da un isolante in fibra naturale extra–poroso fra due strati esterni di compensato ligneo.

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Lungo tutto il perimetro della cellula abitativa si posano le cosiddette gabbie, contenitori che giungono vuoti in cantiere per poi diventare parte integrante dell’intero involucro edilizio nel momento in cui sono riempite di materiali naturali.

Modularità

Con la reiterazione dei moduli–struttura, pavimento, parete, gabbia si ottiene una cellula abitativa di 12 mq: secondo le esigenze si possono creare composizioni di più cellule accostate e collegate tra loro a piacere. Anche gli arredi interni sono disposti secondo una griglia modulare.

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Trasportabilità

Il trasporto di telai, pannelli e gabbie avviene in modo agevole e costi contenuti: i moduli possono anche essere scomposti in pezzi più leggeri.

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Materiali naturali a km 0

Le gabbie–mattoni contengono materiali recuperati in loco: terra, sabbia, pigne, corteccia, paglia, pietre, ramaglie ecc. con caratteristiche idonee ad arrivare, assieme all’isolante, a valori di classe energetica A.

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Autonomia energetica e idrica

L’autonomia energetica è ottenuta grazie a pannelli fotovoltaici posti sulla copertura che presenta la medesima composizione modulare delle pareti e favorisce la ventilazione naturale grazie all’effetto camino. Vi è inoltre la possibilità di raccogliere l’acqua piovana tramite un pluviale che funge anche da telaio della copertura stessa.

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Flessibilità

Legologica presenta una grande flessibilità di utilizzo: semplice abitazione, bivacco, rifugio di emergenza, capanno per pescatori e cacciatori. Fino alle dimensioni di ostello o scuola–laboratorio qualora vengano uniti tra loro più moduli base.

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Relazione col paesaggio

Legologica ha la capacità di inserirsi in modo mimetico nel paesaggio, cambia al mutare delle stagioni e della natura circostante: le pietre assumono tonalità di grigio–marrone che variano in base all’ umidità e col tempo la terra può coprirsi di verdi fili d’erba.

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L’impatto è sempre minimo anche perché la casa è priva di fondazioni e si adatta a qualsiasi tipo di terreno: città, rocce, boschi, spiagge... Un dialogo col paesaggio che si fa ancora più forte grazie all’impianto modulare di facciata che consente dicollocare il modulo finestra in relazione alle viste prospetticheche ispirano maggiormente il nostro spirito.

Federico Da Dalt

Federico Da Dalt Architetto

Vive a Colle Umberto (Treviso) e Venezia, città dove si è laureato con la tesi Abitazioni sostenibili in Bangladesh: un progetto di alloggi in bambù e terra cruda adatti a convivere con le alluvioni. Si diletta nella poesia, nel canto e nel teatro, ama i giri in bicicletta e le escursioni in montagna.