- scritto da Giulia Azzini
- categoria Leggi e decreti
Edilizia ed urbanistica: verso la semplificazione burocratica?
Il sistema burocratico italiano, lento e macchinoso, rischia di incidere pesantemente sul settore delle costruzioni, che negli ultimi anni ha subito un forte calo. Sono stati fatti però alcuni passi in direzione di una semplificazione burocratica per snellimento delle procedure in edilizia e urbanistica anche in vista di un rilancio di tutto il settore edile.
SISTEMI DI CONTABILIZZAZIONE E TERMOREGOLAZIONE DEL CALORE
Il Modello Unificato
Già nel 2014 in Gazzetta Ufficiale n. 56 del 14 luglio è stato pubblicato il Modello Unificato per il permesso di costruire e della segnalazione certificata di inizio attività. Il Modello ha una struttura fissa ed alcune parti definite “variabili”. Le Regioni hanno facoltà di modificare tali parti in base alle normative urbanistiche ed edilizie in vigore sul loro territorio e non hanno purtroppo tardato a farlo.
Le novità della riforma Madia
Altre novità sono state introdotte in materia di permessi di costruire con un decreto legislativo approvato a febbraio 2016 nella sua versione provvisoria, che contiene anche la cosiddetta riforma Madia.
In questo decreto viene stabilito che, per i permessi di costruire, dovrà sempre esserci la consultazione mediante conferenza dei servizi delle amministrazioni interessate agli interventi. Sembrerebbe una complicazione rispetto alla situazione attuale ma si vuole così dare fiducia alla nuova conferenza dei servizi, più leggera e veloce che presuppone tempi certi, indetta proprio con la riforma Madia.
La riforma Madia introduce anche una forte novità in merito al parere delle Soprintendenze che diventa non più vincolante. In caso di silenzio da parte della Soprintendenza si ricade in una situazione di “silenzio assenso” e il mancato parere non può ostacolare l’intervento.
La Soprintendenza viene quindi privata del diritto di veto sugli interventi edilizi e il suo parere, anche se negativo, può essere superato.
La riforma Madia accorcia molto i tempi burocratici delle autorizzazioni paesaggistiche ma si auspica che non venga abusata provocando un danno al nostro patrimonio edilizio e culturale.
Regolamento Edilizio Unificato
Contestualmente al decreto sblocca Italia è stata poi approvata la riforma che prevede la realizzazione di un unico Regolamento Edilizio a fronte degli attuali 8000 regolamenti esistenti sul nostro territorio.
Si è cominciato approvando le definizioni chiave del regolamento edilizio che vengono dichiarate immodificabili su tutto il territorio nazionale. Si parte dalla definizione di altezza del fronte edilizio, per passare a definizioni di superfici utili e calpestabili e si termina con la definizione di volume totale o volumetria complessiva.
Il Presidente del Consiglio Nazionale Architetti Leopoldo Freyrie in merito alla riforma:
“le norme chiare e prestazionali, condivise su tutto il territorio nazionale, favoriscono la qualità dell’abitare invece della buro-edilizia”.