- scritto da Giovanna Barbaro
- categoria Leggi e decreti
Contabilizzazione e termoregolazione del calore negli edifici: perchè adeguare gli impianti
Con il D.L 4 luglio 2014, n. 102 “Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica” entro il 31 dicembre del 2016 i condomini, e gli edifici polifunzionali, dotati di un impianto di condizionamento dell’aria centralizzato, o rifornito da una rete di teleriscaldamento, dovranno dotarsi di sistemi di contabilizzazione, di termoregolazione del calore e adottare il criterio della ripartizione dei costi in base alla norma UNI 10200/2015. In questo articolo, il primo di una serie di quattro, vediamo brevemente le motivazioni dell’aggiornamento normativo ed i benefici dell’adozione delle tecniche moderne di contabilizzazione e regolazione del calore.
Riscaldamento: scegliere il sistema più adatto alle esigenze
La premessa fondamentale a questo nuovo obbligo, deriva dal riconoscimento -da parte della UE- della necessità di affrontare sfide senza precedenti, ossia di ridurre la propria dipendenza dalle importazioni di energia non rinnovabile, di razionalizzare risorse energetiche scarse, nonché di contrastare i cambiamenti climatici e, insomma, di superare la crisi economica, aggravata molto probabilmente dal fallimento del modello economico lineare, ormai insostenibile. In questo contesto, dunque, l'efficienza energetica costituisce un valido strumento. Essa può migliorare la sicurezza dell' approvvigionamento dell'Unione, riducendo il consumo di energia primaria del 20% -corrispondente a 368 MTOE (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) rispetto alle proiezioni del 1990- entro l’orizzonte temporale del 2020, diminuendo in particolare le importazioni di energia da fonti fossili e le conseguenti emissioni climalteranti. E infine, raggiungere l’obiettivo, non marginale rispetto a quanto fin qui elencato, di creare posti di lavoro di qualità elevata nei diversi settori connessi con l'efficienza energetica.
Chi ha esperienza di partecipazione in assemblee dei condòmini, avrà sicuramente potuto constatare che, per i diversi modi di fruizione degli appartamenti (diverse esigenze d’orario, o locali inutilizzati per lunghi periodi, etc.) è altamente improbabile riuscire a soddisfare in qualche modo, e “contemporaneamente”, le diverse esigenze degli utenti, senza contrastare con il contenimento dei consumi, dei costi e quindi con il rispetto dell’ambiente. Ci aspettiamo dunque che, a conti fatti, la nuova disposizione possa finalmente essere un efficace strumento per la mitigazione delle esternalità negative e per indurre corretti comportamenti per la massimizzazione della redditività dell’investimento negli interventi di contabilizzazione dei consumi, salvaguardando il comfort all’interno dell’edificio e la salubrità dello stesso.
La termoregolazione e contabilizzazione negli impianti centralizzati
Si tratta di due interventi che è consigliabile realizzare congiuntamente: la termoregolazione, poiché mira a ridurre il consumo di calore e la contabilizzazione, poiché serve per l’equa ripartizione delle spese condominiali. Vediamone i principali vantaggi.
- Gestire il riscaldamento in base alle proprie esigenze, quindi garantire la flessibilità gestionale caratteristica del riscaldamento autonomo senza rinunciare ai vantaggi del riscaldamento centralizzato.
- Ottimizzare la correlazione tra la spesa attribuibile al singolo utente e il calore effettivamente prelevato dalla centrale termica.
- Premiare il comportamento virtuoso del singolo utente, il quale grazie all’utilizzo parsimonioso del servizio di erogazione, attraverso i dispositivi di termoregolazione, può ottenere una riduzione degli sprechi e quindi un aumento del risparmio dal 12 al 30%, corrispondente un risparmio in bolletta di circa 50 a 100 euro a bimestre. Esiste anche la possibilità di detrarre fiscalmente: del 50% gli interventi di sola installazione di termoregolazione e contabilizzazione del calore solo se è seguito a una ristrutturazione edilizia e del 65% (Econbonus) se l’intervento di efficientamento energetico riguarda la sostituzione della vecchia caldaia con una più efficiente, anche se effettuato dal condominio. Nel 2016 sono previste nuove agevolazioni nella prossima Legge di Stabilità con il nuovo bonus casa 2016 condomini.
Impianti centralizzati o termoautonomi?
Da un punto di vista puramente tecnico, gli impianti centralizzati presentano i seguenti vantaggi rispetto a quelli termoautonomi, sostenendo un'inversione di tendenza del mercato. Vediamone le principali motivazioni:
- Minore costo di manutenzione: una sola visita annuale dell’idraulico.
- Miglior controllo della manutenzione e maggiore sicurezza per tutti i condomini in generale.
- Efficienza della caldaia in genere crescente con la potenza nominale.
- In impianti molto grandi, possibilità di installare un cogeneratore oppure un trigeneratore (cogenerazione ad alto rendimento).
- Un’unica canna fumaria, quindi si evitano i problemi di tiraggio tipici dei vecchi condomini (odori, monossido di carbonio…).
- Possibilità di avere un unico impianto solare termico sul tetto del condominio, in parallelo con la caldaia.
Gli svantaggi dei sistemi centralizzati sono piuttosto limitati: la maggiore dispersione di calore nelle tubazioni -perché le tratte sono più lunghe, specialmente in condomini molto grandi- e i problemi “comportamentali” (il condomino che sistematicamente non paga la sua quota, quello che regola la temperatura al massimo e poi apre le finestre, e tante altre storie di ordinaria conflittualità condominiale).
Da un punto di vista tariffario, la convenienza non è così evidente come possiamo immaginare, in parte per la scarsa trasparenza che da sempre caratterizza le utilities, in parte anche per la legislazione in continuo divenire che privilegia, a seconda dei governi di turno, l'una o l'altra lobby (di fabbricanti di caldaie, installatori, ecc.).
A novembre 2015 la situazione è la seguente: l’IVA e le aliquote di accise, come si evince dalla tabella 1, variano con la regione geografica e crescono con il consumo.
Fasce di consumo annuo | Aliquota di accisa Centro Nord | Aliquota di accisa Territori Mezzogiorno | Aliquota IVA |
Da 0 a 120 mc |
0,044 €/mc | 0,038 €/mc | 10% |
Da 121 a 480 mc |
0,175 €/mc |
0,135 €/mc |
10% |
Da 481 a 1560 mc |
0,170 €/mc |
0,120 €/mc |
22% |
Oltre 1560 mc |
0,186 €/mc |
0,150 €/mc |
22% |
Tabella 1: Imposta sul valore aggiunto (IVA) , tratta da www.famiglia.eni.it
"La somministrazione di gas naturale per usi civili, per effetto di quanto disposto dall'articolo 2 del D.Lgs. 2.2.2007 n. 26, dal 1° gennaio 2008, è soggetta all'aliquota IVA del 10% sui primi 480 metri cubi consumati in ogni anno solare e all'aliquota IVA del 22% sui consumi eccedenti tale ammontare, nonché ad aliquote di accisa (e di addizionale regionale) differenziate in relazione a quattro scaglioni di consumo, ai quali vengono imputati i consumi di ciascun anno solare."
In genere, le quote fisse e le componenti variabili di costo sono molto articolate, come si evince dalle tariffe del servizio di fornitura domestica “in maggior tutela” pubblicate dall’ENI.
Suggeriamo il seguente esercizio per valutare la convenienza di un impianto centralizzato rispetto ad uno termoautonomo: ad esempio si consideri un condominio di 6 unità abitative nella Regione Piemonte. Per semplicità, supporremo che il consumo termico annuo sia identico per tutti gli appartamenti, pari a 250 Sm3 (metri cubi standar) equivalenti di gas (PCS = 38,52 MJ/Sm3).
La Tabella 2 illustra il costo annuo per appartamento in entrambe le ipotesi impiantistiche, calcolato in base alle voci di costo definite nel sito dell’ENI.
Voce di spesa annua | corrisp. unitario | Impianto termoautonomo | Impianto centralizzato | ||
quantità | totale | quantità | totale/6 unità | ||
Componente servizio trasporto (€/Sm3) | 0,045327 | 250 | 11,33175 | 1500 | 11,33175 |
Costi fissi distribuzione (€/anno) | 61,79 | 1 | 61,79 | 1 | 10,29833333 |
Costi variabili distribuzione (€/Sm3) | |||||
da 0 a 120 Sm3 | 0 | 120 | 0 | 120 | 0 |
da 121 a 480 Sm3 | 0,078303 | 130 | 10,17939 | 360 | 4,69818 |
da 481 a 1560 Sm3 | 0,071669 | 0 | 0 | 1020 | 12,18373 |
Costo della materia prima gas (€/Sm3) | 0,267563 | 250 | 66,89075 | 1500 | 66,89075 |
Oneri aggiuntivi (€/Sm3) | 0,0245 | 250 | 6,125 | 1500 | 6,125 |
Componente vendita al dettaglio cliente domestico singolo (€/anno) | 57,76 | 1 | 57,76 | 0 | 0 |
Componente vendita al dettaglio cliente domestico condominio (€/anno) | 75,86 | 0 | 0 | 1 | 12,64333333 |
Componente vendita al dettaglio, parte variabile (€/Sm3) | 0,007946 | 250 | 1,9865 | 1500 | 1,9865 |
Componente squilibri e perequazione (solo condomini e utenze non domestiche, €/Sm3) | 0,001336 | 0 | 0 | 1500 | 0,334 |
Componente fondo per risparmio energetico ed energie rinnovabili (€/Sm3) | 0,0069 | 250 | 1,725 | 1500 | 1,725 |
Componenteoneri fondo qualità servizi (€/Sm3) | 0,001526 | 250 | 0,3815 | 1500 | 0,3815 |
Componente eventuali squilibri perequazione ed eventuali conguagli (€/Sm3) | 0,013617 | 250 | 3,40425 | 1500 | 3,40425 |
Compensazione dei costi di commercializzazione, parte fissa (€) | -27,01 | 1 | -27,01 | 1 | -4,501666667 |
Compensazione dei costi di commercializzazione, parte variabile | |||||
da 0 a 120 Sm3 | 0 | 120 | 0 | 120 | 0 |
da 121 a 480 Sm3 | 0,0376 | 130 | 4,888 | 360 | 2,256 |
da 481 a 1560 Sm3 | 0,0217 | 0 | 0 | 1020 | 3,689 |
Componente per servizio di misura (€/Sm3) | 0,003175 | 250 | 0,79375 | 1500 | 0,79375 |
Aliquote d'accisa Centro-Nord | |||||
da 0 a 120 Sm3 | 0,044 | 120 | 0 | 120 | 0 |
da 121 a 480 Sm3 | 0,175 | 130 | 22,75 | 360 | 10,5 |
da 481 a 1560 Sm3 | 0,17 | 0 | 0 | 1020 | 28,9 |
Subtotale annuo | 222,99589 | 173,63941 | |||
IVA | |||||
da 0 a 120 Sm3 | 10% | 107,03803 | 10,70380272 | 83,346917 | 1,38911528 |
da 121 a 480 Sm3 | 10% | 115,95786 | 11,59578628 | 250,04075 | 4,16734584 |
da 481 a 1560 Sm3 | 22% | 0 | 0 | 708,44879 | 25,97645574 |
Totale Annuo | 245,295479 | 205,1723269 |
Si osserva una convenienza di 40 € annui a favore degli impianti condominiali centralizzati rispetto a quelli termoautonomi. La condizione sine qua non, affinché detta convenienza sia effettiva, risiede proprio nella condizione che la ripartizione della spesa sia assolutamente equa, fatto possibile solo in presenza di un impianto di contabilizzazione ben progettato e correttamente installato.