Riciclo dei mattoni usati: il sistema danese Rebrick

Processo di riciclo dei mattoni usati

Era il 2008 quando il progetto danese per il riciclo dei mattoni usati “Rebrick” venne avviato con lo scopo di una gestione più efficiente dei rifiuti da demolizione in edilizia. 

Col tempo, la filiera danese ha fatto passi da gigante, e negli ultimi otto anni la piccola-media impresa danese Gamle Mursten, ha sviluppato e dimostrato una tecnologia che sfrutta l'enorme potenziale di riciclo dei mattoni usati.

Claus Nielsen, coordinatore del progetto e membro della Mursten, sostiene che

“ci sono milioni di edifici di mattoni nel mondo. Ogni volta che uno di questi edifici viene demolito, i mattoni possono diventare parte di un nuovo edificio e di una nuova storia”.

L’applicazione di questa tecnica ha permesso di realizzare alcuni edifici dagli usi diversi come asili e scuole ma anche depositi e capannoni; questo ha fatto sì che i riscontri fossero in linea con gli obbiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera ed efficienza delle risorse disponibili per il settore edile.

Gli obbiettivi del progetto Rebrick

Si tratta del primo lancio sul mercato di una tecnologia per la pulizia dei mattoni. Con Rebrick si è puntato a creare la prima diffusione sul mercato di una tecnologia che consentisse un’evoluzione nell'ambito della gestione e del riciclaggio dei rifiuti da demolizione in Europa. Attualmente, i rifiuti da costruzione e demolizione, compresi cemento, malta e mattoni, vengono messi in discarica o frantumati e riciclati. Questo avviene nonostante si sia a conoscenza che i mattoni abbiano una vita utile di svariati secoli. La produzione di nuovi mattoni risulta molto dispendiosa in termini di energia e risorse, e quindi la capacità di riutilizzare i mattoni continua ad avere nel settore edile un impatto ambientale importante!

Attraverso la riduzione delle emissioni di CO2 e la riduzione dei rifiuti, Rebrick si è posto l’intento di:

  • sviluppare e modificare l'attuale tecnologia di pulizia dei mattoni per soddisfare i requisiti regionali;
  • esplorare le possibilità di mercato per i mattoni riutilizzati su territorio europeo;
  • commercializzare l'uso di mattoni riutilizzati alle principali parti interessate in Europa.

Attraverso un'unità dimostrativa su vasta scala nella grande area di Copenaghen, il sistema Rebrick dimostra la propria capacità tecnica di produrre mattoni riutilizzabili secondo le specifiche del mercato.

Si è giunti alla conclusione che la produzione può essere personalizzata in base alle diverse esigenze regionali in Europa con differenze nei costi di manodopera, peso del mattone e tipi di malta. Allo stesso tempo, il sistema Rebrick mira a garantire una replicabilità del processo estesa al mercato europeo, adottando le opportune strategie di marketing globale e la creazione di appositi canali di vendita.

Come avviene il riciclo dei mattoni usati?

Il riciclo dei mattoni usati avviene tramite lo smistamento automatizzato dei rifiuti di demolizione. Poi si passa ad una pulizia automatica dei mattoni di argilla: vecchi mattoni vengono separati e puliti mediante “raspatura vibrazionale”. 

Dal momento che la combustione dei nuovi mattoni è una pratica che richiede un elevato livello di consumi energetici e di risorse naturali, il riutilizzo di mattoni permette di evitare l’emissione in atmosfera di 2 Kg di CO2 per mattone. Inoltre ogni mattone riciclato riutilizzato nella fase costruttiva consente di risparmiare 0,5 kg di emissioni di CO2 per quanto riguarda la fase di costruzione con un corrispondente mattone non riciclato.

Quindi un totale di 2,5 kg di CO2 risparmiati per il ciclo di vita di un elemento standard, dalla sua realizzazione alla posa in opera fino alla dismissione.

Schema riciclo mattoni

Un modo per gestire in modo efficiente le risorse all'interno del settore dei rifiuti da costruzione e demolizione – riducendo così l'impatto ambientale – è prolungare il ciclo di vita dei mattoni di argilla pulendoli e riutilizzandoli.

Prolungare il più a lungo possibile la vita delle risorse inoltre, fa sì che si attendano gli obbiettivi del Green Deal europeo.

Si stima che se il riciclaggio di mattoni con il sistema Rebrick potenzialmente raggiungesse un numero intorno ai 300 milioni di pezzi prodotti ogni anno, l’impronta ecologica ammonterebbe a 150 mila tonnellate di CO2 risparmiate annualmente.

smaltimento riciclo mattoni rebrick

macchinari smaltimento riciclo mattoni

La certificazione del prodotto

La mancanza di standard e garanzie armonizzate tra loro ha ostacolato un riutilizzo su larga scala dei materiali da costruzione fino a pochi anni fa. La recente approvazione da parte dell'UE della marcatura CE dei materiali da costruzione riutilizzabili è una svolta per l'adozione di principi di economia circolare nell'industria edile e delle costruzioni.

Finora la marcatura CE è stata utilizzata solo per i nuovi materiali da costruzione a causa della mancanza di standard armonizzati per i materiali riutilizzabili. Tuttavia, la Commissione Europea nel 2018 ha approvato la procedura di marcatura CE volontaria della Gamle Mursten per Rebrick, afferma il direttore Claus Juul Nielsen:

Ciò significa che i vecchi mattoni possono essere classificati alla pari di quelli di nuova produzione, pertanto costruttori e imprenditori non hanno più bisogno di temere di essere azzardati nello scegliere mattoni riutilizzabili perché è come se avessero acquistato nuovi materiali certificati.

I partner del progetto Rebrick

Il progetto Rebrick è cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito dell'iniziativa CIP Eco-Innovation del Programma Quadro per la Competitività e l'Innovazione, CIP.

Attualmente i partner sono tre: un capogruppo, l’impresa danese Gamle Mursten, la società italiana D’Apollonia e la compagnia danese GEA Scan Vibro A/S.

Mentre i due partner danesi si occupano di testare e implementare il sistema tecnologico, la società D'Appolonia è coinvolta nello sviluppo di strategie per la diffusione da parte del mercato europeo della tecnologia di pulizia dei mattoni, ed è inoltre responsabile dell'analisi di mercato e delle attività di disseminazione del progetto.

Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.