Intonaco di cocciopesto: tecnica antica e naturale per muri umidi

La finitura con l'intonaco di cocciopesto

L’intonaco di cocciopesto, o coccio pesto, è costituito da una base di calce alla quale si aggiunge polvere di laterizio. La polvere di laterizio conferisce all’impasto ottime proprietà idrauliche formando un intonaco resistente all’umidità. I romani lo utilizzarono in maniera assidua nelle loro opere ingegneristiche ma fu probabilmente scoperto dai fenici. Questa antica tecnica fu applicata dai romani alla costruzione di acquedotti, cisterne, pareti e strade perché particolarmente adatto ai muri umidi.

Quasi sicuramente i romani ne apprezzavano i seguenti vantaggi:

  • facilità di fabbricazione;
  • rapidità di posa in opera;
  • durabilità nel tempo;
  • ottime capacità traspiranti e igroscopiche;
  • gradevole effetto estetico.

Un esempio di un antico intonaco di cocciopesto

L’intonaco a base di cocciopesto si presenta in due varianti: rosa o giallo a seconda del tipo di mattoni frantumato e miscelato nell’impasto. È un intonaco già colorato e dunque non necessita di tinteggiatura successiva.
Il problema dei muri umidi attanaglia spesso chi vive in edifici antichi o al piano terra.
Le cause della cosiddetta “umidità di risalita” possono essere diverse:

  • l’assenza di fondazioni;
  • la mancanza di un’adeguata impermeabilizzazione del basamento dell’edificio;
  • il tipo di aderenza del muro al terreno;
  • una costruzione parzialmente interrata.

Alcuni accorgimenti di carattere generale possono essere d’aiuto, quali ad esempio uno “scannafosso” attorno al perimetro dell’edificio per consentire l’areazione della base interrata dei muri e diminuire gli effetti della risalita capillare oppure l’utilizzo di intonaci traspiranti.
Gli intonaci cementizi e le pitture plastiche formano delle vere e proprie barriere che non consentono al muro di respirare.
Un intonaco traspirante con struttura macroporosa permette invece un’ampia superficie di evaporazione e quindi anche un maggiore smaltimento dell’acqua proveniente dal sottosuolo. Tutti gli intonaci a base di sola calce naturale si prestano a questo scopo. Questa soluzione tecnica ovviamente non garantisce la risoluzione certa e definitiva del problema, ma è comunque un valido aiuto che migliora le prestazioni dei muri, soprattutto nel caso in cui questi siano stati ricoperti da materiali di origine cementizia.

Nella pratica edilizia comune l’uso della calce naturale è pressocché scomparso. Le maestranze, dopo settant’anni di predominio del cemento, sono restie a impiegare questi materiali semplici, perché a detta loro non tengono: non conoscono quelle semplici preparazioni impiegate in intonaci vecchi di duemila anni, che tuttora oggi si conservano in buono stato. Una di queste preparazioni è il cocciopesto.

Applicazioni dell'intonaco di cocciopesto

Il cocciopesto si può impiegare sia per ambienti interni che in esterni. Le caratteristiche di traspirabilità aiutano nel risanamento dei muri umidi, anche se è importante in questo caso non pressare il muro durante la stesura per mantenerlo macroporoso.
Se invece lo si usa come intonaco impermeabile, ad esempio nei bagni, è bene chiudere il più possibile i pori lamandolo con una cazzuola fino a ottenere un effetto simile a una lucidatura. Sui fondi adeguati può servire anche soltanto come finitura alla quale dare effetti diversi.

Ingredienti dell'intonaco di cocciopesto e ricetta 

L’aspetto critico del cocciopesto è nella difficoltà di reperire i materiali. Il mondo dell’edilizia è ormai dominato dai premiscelati, composti già pronti, e dunque confezionare un intonaco a partire da elementi naturali non è semplice.
Gli ingredienti per la realizzazione dell’intonaco di cocciopesto sono:

  • puro grassello di calce naturale;
  • sabbia da intonaco;
  • mattoni (o coppi) macinati più o meno finemente.

Il grassello si ottiene dallo spegnimento della calce viva, che viene poi fatta riposare per un certo periodo di tempo. Maggiore è il tempo di riposo, migliore sarà il prodotto finale ottenuto. In commercio è possibile trovare grassello stagionato circa tre mesi.
Per eseguire la finitura o intonachino, ovvero lo strato superficiale dell’intonaco, è preferibile utilizzare un grassello stagionato.
Per ottenere la polvere di laterizio vanno frantumati coppi o mattoni pieni – e non i forati che sono cotti a temperature non idonee! –, in un’apposita macchina detta molazza. Si proseguirà poi setacciando il diametro desiderato; è pure possibile acquistare direttamente il cocciopesto frantumato a varie granulometrie.

La ricetta del cocciopesto prevede le seguenti dosi per l’intonaco:

  • 1 parte di grassello
  • 2 parti di sabbia
  • 1 parte di cocciopesto con granulometria 0,2/0,3

Applicazione dell'intonaco di cocciopesto

Cocciopesto colori

Il cocciopesto è un materiale che risulta già colorato in tonalità che vanno dal rosso bruno al rosa fino al giallo (a seconda del grado di cottura e del tipo di mattoni impiegati nell’impasto). Quindi, a meno che non si voglia ottenere cocciopesto in colori diversi, non necessita di una tinteggiatura. In tal caso vi si possono aggiungere delle terre naturali che gli conferiscono una colorazione che può assumere i toni del giallo più intenso o del verde oppure ossidi di metalli che ne fanno virare i colori del cocciopesto fino allo spettro del blu.

Cocciopesto colori sono: 

  • rosso bruno fino al rosa e al giallo (colorazioni naturali)
  • colori giallo intenso e verde (con l'aggiunta di terre naturali) 
  • colori verdi e blu (con l'aggiunta di ossidi)

La posa in opera dell'intonaco di coccio pesto

La procedura di posa in opera non differisce da quella di un tradizionale intonaco: dopo aver bagnato abbondantemente il muro, si stende una prima mano con spessore di 1 cm. Si lascia tirare, ovvero asciugare, finchè toccando l’intonaco non restano i segni dei polpastrelli. Si stende poi la seconda mano sempre dello stesso spessore. Dopo l’intonaco va uniformato passando un frattazzo in legno con movimenti circolari.

L’intonaco va completato con l’intonachino, un impasto sempre di cocciopesto, ma più fine. Si stende una prima mano con spessore 0,5 cm e si lascia tirare; si stende poi la seconda mano passando poi il frattazzo di sugna per distribuire in maniera uniforme. È importante stendere l’intonachino con uno strato sottile per evitare il formarsi di crepe. Il frattazzo circolare può essere impiegato con il movimento che si vuole – orizzontale, verticale o circolare– a seconda dell’effetto estetico che si desidera. Per una finitura liscia si passa la cazzuola metallica. 

Intonaco cocciopesto prezzo

Il prezzo dell’intonaco di cocciopesto varia tra i 15 e i 25 euro per una sacchetta da 25 kg.

La vendita del cocciopesto viene svolta da negozi fisici specializzati in materiali edili e online.

Tra i più rinomati produttori di materiali edili che producono intonaco di cocciopesto ci sono Mapei e Kerakoll. Il cocciopesto Mapei è Mape-Antique CC ed è definito come una malta per intonaci a base di calce e pozzolana. Adatto al risanamento di murature esistenti. Il cocciopesto Kerakoll è Biocalce®  Marmorino, definito come stucco naturale certificato, eco-compatibile, a base di grassello selezionato di pura calce. Entrambi sono adatti all’utilizzo su manufatti di pregio storico, contengono solo materiali naturali e una sacchetta da 25 kg di intonaco di cocciopesto costa meno di 20 euro.

Maria Pia Cibelli

Maria Pia Cibelli Ingegnere Edile

Sognatrice cronica per amici e colleghi, opera sul versante del Somma-Vesuvio della provincia di Napoli, in un territorio straordinario, ricco di valori storico-architettonici e ambientali da preservare. Il tempo libero tra gite enogastronomiche e campi di volley non è mai abbastanza.