Isolare con fibre tessili: l’impiego della canapa in edilizia

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La storia degli isolanti in fibre di canapa inizia quando la “donna della canapa” Carmen Hock–Heil, imprenditrice tedesca, iniziò a produrne in una piccolissima azienda di cui era titolare. È proprio questa donna ad aver reso popolare l’impiego della canapa come materiale isolante in edilizia, vincendo il German Environmental Prize 2013 , il più importante premio in tema ambientale a livello europeo. La fibra di canapa impiegata per la realizzazione di pannelli isolanti è quella che deriva dalla Cannabis sativa, molto coltivata in Italia.

Costruire con la canapa: gli usi di questo materiale naturale in edilizia

È di facile produzione in quanto non necessita di climi particolarmente caldi e cresce con rapidità, aspetto questo che non consente la formazione di specie erbacee infestanti che ne minaccino la crescita.

L’impiego della canapa in pannelli e materassini isolanti richiede l’uso della parte di fibra meno pregiata che viene scartata dal tessile e aggiunta con una percentuale di fibra di poliestere che oscilla tra il 10–15%, in alternativa alla quale può essere impiegato l’acido polilattico (PLA) ossia un polimero naturale derivato dal mais.

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APPLICAZIONI

I pannelli isolanti di canapa possono essere applicati con l’ausilio di listelli lignei, nelle intercapedini delle pareti in muratura o legno, in copertura tra le travi o sopra di esse, così come in pareti divisorie interne, in controsoffitti e nei sottopavimenti allo scopo di attutire il rumore prodotto sul piano di calpestio. Per essere posto in opera non richiede manodopera specializzata né particolari accorgimenti relativi alla sicurezza dell’operatore data la sua naturalità.

VANTAGGI E SVANTAGGI

I vantaggi della canapa stanno nel fatto che, a differenza di molti materiali isolanti, mantiene inalterate nel tempo le proprie caratteristiche,è inodore e non è soggetta all’attacco di insetti e a fenomeni di putrescenza, oltre ad essere non nociva e ad avere una buona coibenza e permeabilità.

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Possiede inoltre delle buone capacità igroscopiche e garantisce un ottimo comfort termico degli ambienti, anche se, di contro, non presenta una buona resistenza al fuoco e ha una bassa resistenza a compressione.

Essendo una fibra naturale, la canapa è un materiale biodegradabile e può essere reintrodotto nel ciclo produttivo dopo l’impiego, reimpiegato per la produzione di carta e cartone o utilizzato come combustibile per la produzione di energia e, a differenza delle fibre sintetiche, non comporta emanazione di gas tossici.

Romina Muccio

Romina Muccio Architetto

Ha intrapreso la libera professione e non ne è ancora pentita. A Napoli si occupa di restauro di vecchi edifici ed è fondatrice di un’associazione di donne architetto. Nel tempo libero evade verso la natura incontaminata da plotter e pc e gestisce un piccolo zoo sfamando 2 cani, 2 gatte e una tartaruga.