- scritto da Alberto Grieco
- categoria Mobilità sostenibile
Mobilità sostenibile ed economia: i pregiudizi infondati sulla bicicletta
Quando si parla di mobilità sostenibile ed economia, di pedonalizzazione dei centri città e di piste ciclabili, ecco insorgere puntualmente le proteste e le ire dei commercianti. Stando ai commercianti, permettere ai cittadini di riappropriarsi del suolo pubblico sottraendolo al dominio delle automobili metterebbe in crisi le loro attività e i loro redditi. Purtroppo, nonostante tutti i numerosi vantaggi della bicicletta, i pregiudizi infondati sulla bicicletta sono ancora dominanti nel nostro Bel Paese, in cui prevale ancora la convinzione del tutto infondata che chi si reca in un negozio in automobile spenda di più di chi ci va in bicicletta, o che l’auto incoraggi la frequentazione del centro città. È stato invece dimostrato come sia vero l’esatto contrario.
L’ESPERIENZA VIRTUOSA TEDESCA
A capire per primi che mobilità sostenibile ed economia sono un binomio inscindibile sono stati i commercianti tedeschi, che hanno avuto il coraggio di spingersi oltre i rassicuranti confini del luogo comune e combattere i pregiudizi infondati sulla bicicletta. Secondo numerosi studi, dall’analisi dei tragitti medi per gli acquisti ricorrenti è emerso che tali “viaggi” hanno solitamente un raggio molto ridotto, ovvero a scala di quartiere o al massimo extra–quartiere. Poiché è ormai appurato che nelle città la bici è il mezzo più rapido di tutti quando ci si sposta per meno di 3 km, i tedeschi hanno fatto 2+2, arrivando alla conclusione che facilitare l’uso della bici non significa solo promuovere la mobilità sostenibile, ma anche facilitare gli acquisti e quindi l’economia.
L’iniziativa, chiamata Einkaufen mit dem Rad, (letteralmente “andare a fare la spesa con la bici”), promossa dalla BUND (Associazione tedesca per l’ambiente e la protezione della natura), si propone di far leva sull’aspetto economico per puntare ad una maggiore vivibilità delle città, con benefici anche economici per tutti; chiedendo:
Alle amministrazioni locali:
- destinare in primo luogo più spazio ai parcheggi per le bici rispetto ai molto meno efficienti parcheggi per le auto (in un posto–auto entrano circa 8–10 bici);
- prevedere e pianificare una maggiore diffusione delle piste ciclo–pedonali;
- inoltre, poiché molti centro–città in Germania sono zone esclusivamente pedonali, si è proposto di permettere l’accesso delle bici in queste zone, perlomeno prima e dopo l’ora di punta; e se ciò non fosse possibile, di predisporre almeno parcheggi “scambiatori” per bici il più vicino possibile al confine delle zone pedonali.
Ai commercianti:
- aiutare i ciclisti fornendo delle rastrelliere per le bici fuori dai loro negozi;
- fornire degli sconti a chi viene a fare la spesa in bici (dal momento che i ciclisti tendono a preferire i piccoli negozi in centro, piuttosto che i più difficili da raggiungere centri commerciali nelle periferie);
- fornire dei piccoli spazi dove lasciare temporaneamente borse ingombranti o cose acquistate precedentemente in altri esercizi commerciali.
Per meglio raggiungere l’obiettivo, la BUND presta gratuitamente delle bici, incoraggiando così anche i più ritrosi o svantaggiati. Questa soluzione si presta all’uso tanto nellepiccole città quanto in quelle grandi, di cui Berlino e Brema sono le più importanti attualmente comprese nel progetto. Altre città coinvolte sono Göttingen, Rostock, Offenburg, Karlsruhe e Potsdam.
Mobilità sostenibile ed economia: nuovi studi e conferme internazionali
Uno studio statunitense coordinato dalla dottoressa Kelly Clifton ha inequivocabilmente dimostrato, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno,che chi si reca negli esercizi commerciali in bici spende, al mese, addirittura una cifra maggiore di circa il 25% rispetto a chi vi si reca in auto. La spiegazione di questo fenomeno è semplice: i ciclisti fanno meno acquisti in ogni singola visita, ma proprio per questotornano più spesso al negozio; in questo modo, hanno più occasioni di fare acquisti imprevisti (i cosiddetti “acquisti d’impulso”), e alla fine del mese spendono quindi di più.
Costi per mantenere un’auto e costi bicicletta a confronto
I costi per mantenere un’auto derivano da una lunghissima serie di voci (assicurazione, riparazioni, bollo, parcheggi, carburante), mentre i costi legati al mantenimento di una bicicletta si limitano a qualche riparazione occasionale.
Vediamo nel dettaglio i costi per mantenere un’auto e costi bicicletta a confronto. I dati sono medie annuali elaborate dall’ACI (Automobile Club Italia) in collaborazione con il Censis.
Costi dell’auto (media annuale) | Costi della bicicletta (media annuale) | |
Carburante | €1.500 | 0 |
Assicurazione | €700 | 0 |
Bollo | €200 | 0 |
Parcheggio | €200 | 0 |
Manutenzione | €300 | €200 |
Multe | €100 | 0 |
Totale | €3.000 | €200 |
Questo chiaramente senza calcolare la spesa dell’acquisto iniziale, che vedrebbe i costi delle auto schizzare rispetto a quelli delle biciclette. Per acquistare una buona bicicletta da città infatti, nella maggior parte dei casi sono sufficienti 300 euro. Chiaramente i prezzi salgono considerando modelli ibridi elettrici. Se ti interessa l’argomento ti consigliamo di leggere la nostra guida all’acquisto di una bicicletta da città.
Quindi se è stato dimostrato che utilizzare la bicicletta in città favorisca gli acquisti, niente paura di spendere più del dovuto: i risparmi che l’utilizzo della bicicletta consente in termini di carburante e parcheggi per chi utilizza normalmente l’auto per andare al lavoro e per i propri spostamenti urbani, ammontano a circa 200 euro al mese.
Queste considerazioni dovrebbero essere sufficienti a smantellare i pregiudizi infondati sull’uso della bicicletta.
Lungi dall’incoraggiare i consumi fini a sé stessi per far contento il PIL e i suoi sacerdoti televisivi, questo articolo mira semplicemente allo smantellamento di uno dei più odiosi pregiudizi che gravano ancora oggi, nel terzo millennio, sulla mobilità: ritenere l’automobile l’unico e insostituibile mezzo di spostamento, e che le alternative ecologiche abbiano ricadute negative sulla comunità o sul portafogli. Ma se nonostante tutto preferite ancora l’auto alle passeggiate, e trovate irresistibile guardare le vetrine e andar per negozi lungo una strada rumorosa, inquinata e maleodorante…bene, fatelo pure, basta che non usiate più la scusa dell’economia “che deve girare”.