Il ruolo della scienza nello sviluppo sostenibile: l’opinione di Janez Potocnik

Venerdì 2 ottobre  2015, presso la sala Tessitori della Regione FVG a Trieste, il dott. JanezPotocnik  ha tenuto una conferenza sul tema:  “Transition to a resource efficient economic model and the role of science in the process”. L’evento è stato organizzato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS)insieme alla ISRR di Ljubljana ,all’EU Plan GEIE di Trieste e la partecipazione di alcuni sponsor privati, fra i quali l’impresa italo-spagnola Sustainable Technologies.

CINA E SVILUPPO SOSTENIBILE

Chi è Janez Potocnik

Commissario europeo per l’Ambiente dal 2010 al 2014, JanezPotocnik è stato precedentemente commissario europeo per la Scienza e la ricerca (2004-2010) e ministro degli Affari europei nell'esecutivo sloveno (2002-2004).Come commissario europeo per l'Ambiente, JanezPotočnik ha promosso infatti linee politiche che hanno contribuito alla conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale ed è riuscito a inserire l'ambiente ai primi posti dell'agenda politica. Oggi è copresidente dell’International Resource Panel (IRP), un gruppo di esperti in materia di gestione delle risorse naturali, istituito nel 2007 dal Programma delle Nazioni Unite (UNEP) per condividere ed accrescere le conoscenze necessarie per migliorarne l’uso e garantirne la salvaguardia. L’IRP ha individuato l'economia circolare, basata sull'uso efficiente delle risorse, in particolare la conservazione e l'uso sostenibile delle risorse marine, tra le aree strategiche per la ricerca futura.

 Janez Potocnik durante la ronda di domande e risposte Janez Potocnik durante la ronda di domande e risposte

I contenuti della conferenza

Dopo una presentazione generale sulla struttura, scopi e traiettoria dell’IRP, il relatore ha presentato molto schiettamente  “la scomoda verità”  che  banchieri, politici e grandi multinazionali si ostinano a non voler vedere: non basta un Pianeta per assicurare il benessere di una popolazione, che cresce a ritmi inimmaginabili: eravamo 7 miliardi nel 2011 e saremo 8 miliardi nel 2024. La figura 1, basata su delle indagini dell’ IRP, è molto eloquente: nessun Paese al mondo si trova attualmente nella fascia di sostenibilità compatibile con il concetto di benessere sociale (rettangolo verde in basso a destra).

In particolare, i paesi membri dell’UE  si trovano tutti nell’area di massima insostenibilità. La Cina invece, ha superato di poco la linea di equilibrio fra consumo e disponibilità delle risorse, ma con un tenore di vita di poco superiore ad altri paesi sottosviluppati. 

 il problema fondamentale dello sviluppo umano, domanda di risorse superiore alla disponibilità del Pianeta. il problema fondamentale dello sviluppo umano, domanda di risorse superiore alla disponibilità del Pianeta.

La causa del problema risiede in un fatto culturale, che è necessario cambiare al più presto: “L’economia (tale come la si intende attualmente) ignora le leggi fisiche”.  Sorprende una tale affermazione in bocca di un economista ed ex-politico, ma secondo il dott. Potocnik il passaggio da un sistema produttivo ancorato nei vecchi paradigmi della rivoluzione industriale ad un mondo di economia circolare  è una questione di sopravvivenza della specie. Siamo abituati a vedere l’economia circolare rappresentata simbolicamente come un cerchio, ma secondo il relatore tale approccio è troppo semplicistico e riduttivo. Un sistema produttivo davvero sostenibile si rappresenta meglio con il cosiddetto “diagramma a farfalla” mostrato nella figura 2.

 il diagramma a farfalla dell’economia circolare, caratterizzato da diversi cerchi (le  ali della farfalla) e un pozzo finale (la coda della farfalla) nel quale converge tutto ciò che non può essere riutilizzato o valorizzato in qualche modo. il diagramma a farfalla dell’economia circolare, caratterizzato da diversi cerchi (le ali della farfalla) e un pozzo finale (la coda della farfalla) nel quale converge tutto ciò che non può essere riutilizzato o valorizzato in qualche modo.

In particolare, è  importante sottolineare come le posizioni di alcuni gruppi politici ecologistici siano ugualmente irreali a quelle dei liberisti estremi , in quanto è fisicamente  impossibile raggiungere la condizione “RIFIUTI ZERO”. Anche questa è una legge della fisica, estensione del principio termodinamico dell’entropia. Lo scopo della scienza e della tecnologia è minimizzare -per quanto possibile- i rifiuti, intesi come rifiuti materiali o energia irrecuperabile.  Molto interessanti ed attuali i due esempi di economia circolare ed economia lineare, già in atto nell’industria europea, presentati dal relatore. Nel primo caso, la testata dei motori a scoppio: ad esempio, alcune case automobilistiche già progettano motori in modo che alcune loro parti critiche -non soggette ad usura- possano essere riutilizzate. Utilizzare  una testata recuperata da un vecchio motore, per ri-fabbricarne uno nuovo, comporta economie quasi miracolose, rispetto a fabbricare un motore ex novo con le stesse prestazioni, ossia riduzioni: del 50% di emissioni di CO2, del 90% nel consumo di acqua e dell’ 80% di energia. L’esempio contrario ovvero economia lineare: l’industria più insostenibile attualmente è quella dei telefonini: la popolazione europea cambia dispositivo spesso, circa una volta ogni 6 mesi , fino ad un massimo di una volta ogni 3 anni, ma  solo il 10% dei telefonini dismessi viene riciclato, mentre il resto rimane in qualche cassetto, in quanto in molti casi è ancora funzionante. Si stima che nei cassetti delle abitazioni europee ci sia un tesoretto pari a 2,4 tonnellate di oro, 25 tonnellate di argento, 1 tonnellata di palladio, 900 tonnellate di rame, e quantità non facilmente stimabili di lantanidi, materiali estremamente rari che l’UE importa per oltre il 90% (si legga in proposito l'articolo "La guerra dei lantanidi").

Conclusioni

La conferenza si è conclusa con un animato dibattito grazie alle numerose domande da parte del pubblico. Nelle parole della d.ssa Paola Del Negro, direttrice della sezione di Oceanografia dell'Istituto:  “Le attività dell’ OGS, da sempre rivolte alla salvaguardia e alla valorizzazione delle risorse naturali , promuovono progetti internazionali di ricerca in questo settore. E l'uso sostenibile delle risorse naturali è una delle priorità a cui fanno riferimento sia le politiche europee che le nuove strategie economiche per lo sviluppo”.

Mario Rosato

Mario Rosato Ingegnere

La sua passione sono le soluzioni soft tech per lo sviluppo sostenibile, possibilmente costruite con materiale da riciclaggio. Un progetto per quando andrà in pensione: costruire un'imbarcazione a propulsione eolica capace di andare più veloce del vento in ogni direzione.