- scritto da Mariangela Martellotta
- categoria Energie rinnovabili
Pro e contro del quinto Conto Energia
Il quinto (e più recente) Conto energia è entrato in vigore ad Agosto del 2012 e gli impianti fotovoltaici che entravano in esercizio da allora in poi godevano del meccanismo di incentivazione normato dal Decreto 5 luglio 2012 (V Conto energia). Esclusivamente gli impianti delle pubbliche amministrazioni invece, potevano ancora usufruire del IV conto energia, a patto che fossero entrate in esercizio entro il 31 dicembre 2012.Analizziamo pro e contro, vantaggi e svantaggi del V Conto Energia.
Il quinto Conto energia in pillole
Cosa portava di nuovo il V Conto?
Rispetto alle precedenti versioni del Conto energia, il Quinto Conto energia ntroduce il meccanismo della tariffa onnicomprensiva per il fotovoltaico: una tariffa che accorpa valore dell’incentivazione e valore dell’energia ceduta alla rete.
La tariffa onnicomprensiva si applica all’energia immessa in rete, mentre tutta l’energia che non è immessa in rete ma consumata il loco usufruisce di un bonus, definito premio per l’autoconsumo.
Ricordiamo che nei precedenti Conti la tariffa incentivante era applicata a tutta l’energia prodotta dall’impianto sia che fosse utilizzata per la vendita (messa in rete) sia che venisse auto consumata.
Ad oggi fra le regioni italiane che occupano i primi posti della classifica dei maggiori produttori di energia di tipo solarec’è la Puglia (26.563 impianti), la Lombardia (55.879 impianti) e l’Emilia Romagna ( 35.820 impianti).
Quali sarebbero stati i vantaggi apportati dal Quinto Conto?
In particolare, il V Conto Energia avrebbe previsto una semplificazione burocratica da una parte ed un innalzamento delle soglie di accessoai registri utili a richiedere gli incentivi dall’altra.
Sono stati spronati quegli impianti con tecnologie che hanno una particolare ricaduta sulla filiera nazionale: geotermico, sistemi a concentrazione, sistemi realizzati dalle Amministrazioni pubbliche e sistemi che si sostituiscono là dove avviene una bonifica da amianto.
È inoltre riconfermata la priorità di accesso ai registri per i piccoli impianti delle aziende agricole: questo provvedimento è stato portato avanti dal Ministro alle politiche agricole Giancarlo Galan con allo scopo di tutelare i terreni agricoli e disincentivare lesconfinate distese di pannelli fotovoltaici delle grandi compagnie industriali che spesso hanno divorato distese di terreno agricolo a favore dei piccoli impianti che servivano, e servono ancora oggi, a sostenere le piccole e medie imprese agricole.
Quali sono le critiche mosse al V Conto energia? E da chi?
Fra i più critici del Quinto Conto c’è Confindustria che ha accusato lo Stato di approvare un provvedimento che costringeva, quanti avevano già investito, a un radicale ridimensionamento dell’impegno imprenditoriale, implicando anche la riduzione del personale impiegato incorrendo nella mancanza di introiti fiscali per lo stesso Governo.
Insomma, investire sui piccoli e medi impianti non sarebbe sembrato all’associazione di categoria ANIE/GIFI una scelta oculata, bensì un taglio degli eventuali investimenti, cosa che invece lo Stato giustifica con la logica di voler ridurre le speculazioni sul territorio da parte di grandi imprese.
Anche Confagricoltura ha avuto da ridire sul V Conto, in particolare per ipiccoli impianti come quelli a biogasche sono oggi essenziali in agricoltura e verso i quali si desumerebbe una certa indifferenza da parte del Decreto, a scapito di un altrettanto raggiungimento di livelli apprezzabili di sostenibilità ambientale.
Uno degli aspetti più maggiormente messi in dubbio del Quinto Conto energia è l’accesso all’incentivazione, automatico esclusivamente per gli impianti fino a 12 kW e, per quelli fino a 50 kW se realizzati in sostituzione di eternit.
Per tutti gli altri impianti, invece, occorre essereiscritti a un Registro, in modo da rientrare in una graduatoria in cui sono indicati i limiti massimi di costo indicativo e quanto è stato cumulato grazie agli incentivi.
I limiti “di spesa” sono semestrali e considerano il costo massimo che l’incentivazione degli impianti fotovoltaici deve avere sulle bollette elettriche.
Altra “critica” avanzata verso il sistema, così concepito, è quello di non offrire sicurezza di ottenere l’incentivazione non solo per i grandi impianti ma anche per quelli di dimensioni ridotte dato che il limite di 12 kW risulta oggettivamente basso.
L’aspetto maggiormente discusso del V Conto energia però consisteva nella sua durata poiché, secondo indiscrezioni di esperti, i fondi per finanziarlo si sarebbero esauriti a breve.
Il meccanismo di incentivazione sarebbe cessato dopo 30 giorni solari dal raggiungimento del costo indicativo cumulato degli incentivi pari a 6,7 miliardi di euro.
L’ipotesi della fine del Quinto Conto energia a inizio 2013 non è avvenuta e non si è verificato quello che in gergo viene definito grid parity, la situazione in cui l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico costa quanto l’energia prodotta in maniera tradizionale.
A sorpresa il V Conto Energia non si è esaurito prima del tempo previsto!
Sebbene fossero stati assegnati solo 90 miliardi di euro a fronte dei previsti 140, per gli investimenti totali, e l’Italia avesse potuto usufruire di 6,7 miliardi di euro, fino a Marzo, la cifra non è stata raggiunta per cui gli avanzi sono stati rimessi in circolo per cercare nuovi investitori.
Il 19 marzo 2013 si è aperto il 2° Registro degli impianti fotovoltaici ove il limite di costo previsto, pari a 120 milioni di euro, è stato incrementato; infatti sono state accorpate fra di esse le risorse non assegnate nel 1° Registro (per una somma di 49,55 milioni di euro), le risorse degli impianti ammessi nel precedente Registro per i quali il Soggetto Responsabile ha comunicato la rinuncia al GSE (per una somma di 240.000 euro), e le risorse riguardanti impianti decaduti dall’iscrizione al precedente Registro (per una somma di 2,44 milioni di euro).
Il 2° Registro si chiuderà il 17 Maggio 2013 alle 21.00 per cui affrettatevi!