XX edizione del rapporto Legambiente: la classifica delle città italiane

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È stato presentato il 29 Ottobre il rapporto “Ecosistema Urbano 2013” di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore, giunto quest’anno alla XX edizione. Il rapporto ha lo scopo di monitorare, secondo diversi parametri, il comportamento più o meno virtuoso dei capoluoghi italiani in relazione agli aspetti energetici ed ambientali. I capoluoghi vengono distinti, per una maggiore confrontabilità dei dati, in tre categorie: digrandi, medie e piccole dimensioni. I dati vengono rilevati mediante un apposito questionario rivolto alle amministrazioni dei comuni capoluogo.

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In alto: la città di Trento

I PARAMETRI VALUTATI

Nel rapporto Legambiente è presente l’elenco completo dei parametri valutati per la singola città.
Si considerano i dati relativi alla qualità dell’aria in particolare rilevando le percentuali di presenza di NOx, polveri sottili e inquinanti per l’ozono.
Viene anche riportato il numero di giorni dell’anno nei quali questi parametri hanno superato il limite consentito per legge.
Altro tema analizzato è il consumo idrico domestico per abitante.
In relazione a questo vengono rilevati i dati di capacità di depurazione e la percentuale di dispersione di acqua potabile dalla rete idrica che serve il capoluogo.
Voce importante è quella relativa ai rifiuti: vengono recepiti sia i dati riguardanti la produzione che la raccolta differenziata.

La tematica dei trasporti viene valutata da più punti di vista. Sono registrati i dati di motorizzazione auto e motocicli, l’offerta del trasporto pubblico e il numero di passeggeri che ne usufruisce, l’incidentalità stradale, la presenza di zone a traffico limitato e isole pedonali, diffusione delle piste ciclabili e indice di ciclabilità e le proposte di mobilità alternativa di ogni comune.
Parametro importante è la presenza di aree verdi sul territorio comunale e in particolare la percentuale di aree verdi pubbliche fruibili dalla popolazione.
L’analisi termina con l’analisi dei consumi elettrici procapite, l’utilizzo di energie rinnovabili e di teleriscaldamento e l’insieme delle politiche energetiche ed ambientali e delle eventuali certificazioni presenti nel capoluogo oggetto di studio.

LA CLASSIFICA

Purtroppo il rapporto non ha evidenziato le città italiane come particolarmente virtuose.
Solamente 11 delle città analizzate da Legambiente hanno raggiunto la sufficienza, con un punteggio di poco superiore a 60, su un totale di 100.

Per le città di grandi dimensioni il podio vede:
Primo posto Venezia
Secondo posto Bologna
Terzo posto Padova

La città di Venezia, al primo posto di questa classifica, deve la sua posizione, oltre alle politiche comunali anche alla particolare conformazione geografica.

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In particolare diminuiscono gli inquinanti atmosferici e la percentuale di polveri sottili (quest’anno ci sono stati 40 giorni in cui è stato superato il limite definito per legge, l’anno scorso 50 giorni).

Scende la produzione procapite di rifiuti e cresce la percentuale di raccolta differenziata che passa al 38.8%.
Contribuisce al punteggio totale della città il basso numero di auto immatricolate, fattore dovuto però più a circostanze di natura geografica che ad una scelta specifica del capoluogo.

Per le città di medie dimensioni il podio vede:
Primo posto Trento
Secondo posto Bolzano
Terzo posto Parma

Trento ha raggiunto il punteggio totale di 71.3, uno dei più alti della classifica generale, mentre Bolzano si conferma ormai da qualche anno al secondo posto con 67.8 punti.

Parametri caratteristici della città di Trento sono la riduzione delle dispersioni di acqua potabile dalla rete idrica e la crescita della raccolta differenziata, che arriva al 65.6%.
Teniamo presente che, in tema di raccolta differenziata, solo nove le città raggiungono il limite del 65% imposto dalla normativa per il 2012 e quasi tutte le grandi città non hanno raggiunto nemmeno quell’obiettivo del 35% che i Comuni avrebbero dovuto rispettare già nel 2006.
Bolzano è confermata in seconda posizione grazie a medie complessivamente basse di inquinanti dell’aria.

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Per le città di piccole dimensioni il podio vede:

Primo posto Belluno
Secondo posto Verbania
Terzo posto Nuoro

Da segnalare il buon comportamento del comune di Belluno in tema di rifiuti: è scesa la produzione procapite da 405 a 395 Kg/anno ed è aumentata la percentuale della raccolta differenziata fino al 70.4%, uno dei valori più alti della classifica.
Una buona qualità dell’aria e una bassa concentrazione di inquinanti hanno poi contribuito a portare Belluno alla prima posizione.

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LE PEGGIORI

Il podio delle peggiori è tutto siciliano:
Catania per le grandi città, Siracusa per le medie e Caltanissetta per le piccole.
I parametri che hanno portato queste città alle più basse posizioni della graduatoria nel rapporto Legambiente sono svariati.

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Per Catania l’indice della produzione procapite annua di rifiuti è di oltre 714,3 kg e oltre 230 sono i litri di acqua potabile consumata giornalmente dai catanesi.

Questo valore è associato alla percentuale di acqua potabile dispersa dalla rete idrica, che supera la metà del totale dell’acqua immessa.
Per Siracusa il fattore determinante è stato il 3% dei rifiuti raccolti in maniera differenziata.
Per Caltanissetta invece consideriamo gli 0.76 mq/ab di aree verdi ( Venezia ha oltre 25 mq/ab) e lo scarso 63% ( a Milano il 100%) di acque reflue depurate.

Giulia Azzini

Giulia Azzini Ingegnere

Appassionata di architettura sostenibile, le piace scrivere e coniuga qui le due cose. Tra un buon libro e un’escursione in montagna si tiene sempre aggiornata. Ama reinventare la propria casa e quella di familiari o amici.