Preparazione all’esame di stato per architetti. Puntare sui dettagli sostenibili

Uno dei dettagli da studiare durante la preparazione all'esame di stato per architetti

Per l’Esame di Stato in Architettura molti neo–laureati ripassano ciò che hanno studiato negli ultimi anni di Università cercando di prepararsi al meglio, rispolverando riga e squadrette. Molti aspiranti architetti avranno sicuramente notato che negli ultimi anni sempre più spesso nei temi d’esame vengono richieste proposte progettuali che tengano conto dei canoni di sostenibilità e risparmio energetico. Noi vi diamo qualche consiglio per la preparazione delle prove e i dettagli costruttivi sostenibili più utili.

Preparazione all'esame di stato

Le prove solitamente sono formate da 3 parti, due della quali scritte (prova pratica con relazione e tema) ed una orale. In ogni sede si svolgono secondo tempi diversi e le proposte variano molto a seconda della commissione e dell’attualità.
In generale i temi per la prova di abilitazione degli architetti si suddividono in tre principali categorie: progetto architettonico, recupero edilizio e progetto urbanistico. Per ognuno di questi vengono richieste piante e dettagli a scale differenti per approfondire le scelte progettuali dei candidati.

Le ore a disposizione dei candidati solitamente sono 8 per la prova pratica e 4 per il tema che in alcune sedi si svolge il giorno successivo, come a Milano e a Genova, o dopo la correzione della prima prova come nella sede di Firenze.

Scelte progettuali semplici

Durante la fase di correzione i progetti devono anzitutto risultare completi, conformi alle richieste del tema, senza errori relativi alle Normative fondamentali.

È sempre meglio puntare su scelte progettuali semplici e corrette, piuttosto che perdersi in proposte stravaganti difficili da gestire in tempi serrati.

In secondo luogo è importante anche l’aspetto della tavola, che deve risultare precisa, con i giusti approfondimenti, di modo che il commissario che corregge sia in grado di comprendere senza problemi il progetto e le sue peculiarità.

È difficile superare le prove senza aver fatto qualche simulazione a casa e senza aver studiato almeno in minima parte la normativa di riferimento. Inoltre è consigliabile dedicare parte del tempo impiegato per lo studio alla preparazione di tipologie standard per abitazioni (villetta a schiera – edifici in linea – edifici a torre – ecc.) o per edifici pubblici (scuole – ospedali – musei – ecc.), e di qualche dettaglio tecnico facile da memorizzare, da poter usare per tutte le differenti tipologie. Tutto questo serve a far si che in sede d’esame ogni decisione sia resa più fluida dalla precedente preparazione, evitando perdite di tempo e possibili errori che potrebbero pregiudicare la prova.

Inoltre bisogna considerare che durante la prova grafica è proibito portare disegni da ricalcare, quindi la semplicità è una prerogativa irrinunciabile.

Ricordate che il tempo a vostra disposizione è il minimo indispensabile per poter eseguire correttamente e chiaramente tutte le richieste; non sprecatelo!

I dettagli sostenibili

Nel caso in cui siano richiesti esplicitamente accorgimenti progettuali che garantiscano un risparmio energetico, è indispensabile studiare precedentemente una serie di proposte corrette relative all’involucro edilizio e all’orientamento dell’edificio. Tali dettagli possono essere usati anche nel caso in cui non siano richiesti esplicitamente; renderebbero il progetto più consapevole e sarebbero sicuramente spunto di approfondimento per voi durante la relazione di progetto, e per la commissione durante la prova orale, evitando così di farvi trovare impreparati.

È meglio puntare su rappresentazioni complete, come nodi strutturali, piuttosto che semplici sezioni o stratigrafie; nel caso in cui venga chiesto più di un dettaglio, il nodo permette di rappresentare due elementi tecnici in un solo disegno e quindi guadagnare tempo.
Ecco alcuni esempi tra i più gettonati e semplici:

  • Cappotto termico; in grado di limitare le dispersioni e diminuire i consumi energetici di un edificio sia internamente che esternamente. L’isolante per il cappotto termico deve coprire l’intera facciata esterna e la copertura dell’edificio, e non può avere uno spessore inferiore ai 10 cm, perché risulterebbe inefficiente! Possibile rappresentazione: sezione verticale nodo solaio di copertura/partizione esterna – nodo solaio contro terra/partizione estera – ecc.)
  • Serramenti termici; diminuiscono le dispersioni e se basso–emissivi garantiscono un certo risparmio energetico senza ostacolare l’ingresso della luce. In caso di pareti molto vetrate è sempre bene prevedere dei sistemi di frazionamento della radiazione solare, per il periodo estivo.Possibile rappresentazione: sezione verticale o orizzontale serramento/partizione esterna (ovviamente il serramento può essere schematizzato, nessuno si aspetta un disegno dettagliato della sezione del telaio!).
  • Pannelli solari; integrano la produzione di acqua calda, limitando l’uso della caldaia.
  • Nel caso ve ne serviate, ricordate di far riferimento alla Norma Regionale che ne regola l’uso.Possibili rappresentazioni: schemi che definiscono l’orientamento solare dei pannelli a sud; schemi che determinano il fabbisogno energetico per edificio–tipo o per nucleo familiare tipo nel vostro progetto.
  • Pannelli fotovoltaici; permettono all’edificio di produrre autonomamente energia elettrica. Anche in questo caso ricordate la Normativa!
    Possibili schemi: come sopra.
  • Tetto giardino; oltre ad incrementare la presenza di verde in ambito urbano, seppur lievemente, incrementa l’efficienza energetica degli edifici contrastando le dispersioni attraverso la copertura in inverno, ed impedendone il surriscaldamento in estate. È meglio puntare su coperture con coltura estensiva, come arbusti di piccole dimensioni o su un manto erboso, che necessitano di uno strato di terreno non superiore ai 30 cm (meglio se compreso tra i 15–20 cm), evitando di rappresentare sulle tavole di progetto foreste pensili con alberi alti qualche metro che spuntano dal tetto! Potrebbero mettervi in difficoltà durante l’orale se vi fossero rivolte domande relative al sovraccarico della struttura.Possibili rappresentazioni: schema del funzionamento del tetto giardino in estate/inverno – sezione verticale nodo tetto giardino/solaio di copertura/partizione verticale con eventuale impianto di drenaggio acque in evidenza.

Schizzo di un tetto giardino per la preparazione all'esame di stato per architetto

  • Verde e acqua per l’arredo urbano: la corretta disposizione di alberi e piante permettono di controllare la radiazione solare estiva e, nel caso di alberi caduchi, favorire il passaggio alla radiazione invernale; inoltre costituiscono un’ottima barriera acustica e visiva. Le vasche d’acqua rendono la temperatura nelle immediate vicinanze più temperata sia in estate che in inverno, seppur di pochi gradi e anche nel caso di elementi profondi pochi centimetri. Se decidete di inserire degli specchi d’acqua nel vostro progetto non usateli solo come elementi decorativi ma approfittatene per dimostrare che ogni vostra scelta è stata ben ponderata.Possibili rappresentazioni: schemi della funzione climatica in estate/inverno – schema per verde come barriera acustica – ecc.

Tali accorgimenti possono essere proposti sia in caso di ristrutturazioni edilizie, per migliorare la classe energetica dell’edificio, sia per gli interventi di nuova costruzione.

In ogni caso siate furbi; preparate pochi dettagli, ma corretti. Con le commissioni più esigenti dovrete dimostrare che sapete di cosa state parlando, quindi più specifiche inserite nella tavola e nella relazione, e meno cose vi saranno chieste durante l’orale!
In bocca al lupo!

Sara Schiaffino

Sara Schiaffino Architetto

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