- scritto da Mariangela Martellotta
- categoria Curiosità ecosostenibili
Giardini terapeutici: il verde che guarisce
Il benessere che offre il contatto con qualsiasi spazio verde è immediato. I giardini terapeutici nascono proprio perchè si usufruisca di questo benefico contatto. Si tratta di luoghi progettati in modo che gli individui si sentano a proprio agio e possano raggiungere una migliore condizione fisica, psicologica, sociale e spirituale.
L'American Horticultural Therapy Association (AHTA) definisce i giardini terapeutici come “le zone dominate dalle piante, destinate ad agevolare l'interazione con gli elementi di guarigione della natura”. Questi luoghi riescono a rilassare, calmare e stimolano il sistema immunitario.
GIARDINI E SPAZI VERDI, IL MANUALE PER PROGETTARE IN ITALIA
Kevan Busa, un sopravvissuto di leucemia che ha ricevuto un trapianto di midollo osseo nel 2012, ha dichiarato che questi spazi verdi possono essere efficaci per quelli che attraversano la stessa operazione e devono avere tempi di recupero lunghi senza poter avere contatti con l'esterno. Il paziente sostiene che "la soluzione potrebbero essere giardini che si possono apprezzare da un luogo chiuso attraverso una vetro camera. Forse questa idea non suona molto attraente, ma è molto meglio di 100 giorni di muri di mattoni" .
Esistono molte varietà di giardini terapeutici divisibili in due macro-gruppi, quelli educativi e quelli riabilitativi. I giardini educativi sono focalizzati verso la riduzione dello stress e mirano a fornire sostegno emotivo, mentre quelli riabilitativi puntano allo sviluppo delle capacità fisiche, cognitive, sociali e psicologici attraverso l'interazione con le piante.
In relazione alle caratteristiche specifiche di questi spazi, la AHTA indica la programmazione delle attività, come ad esempio esercizi fisici di terapia e la terapia, l'orticoltura o altri progetti che incoraggiano l'interazione tra gli utenti. Allo stesso tempo, si cerca di creare siti accessibili con perimetri ben definiti, al fine di migliorare l'esperienza degli utenti.
I giardini terapeutici devono generare un senso di sicurezza e comfort. Per questo, l'uso di erbicidi, fertilizzanti e pesticidi è evitato. È favorita la creazione di zone d'ombra, in cui sentirsi al riparo.
L'ideale sarebbe che i progetti dei giardini terapeutici fossero universalmente condivisi, in modo che tutti, in qualsiasi parte del pianeta, si possano lasciar ispirare.
Secondo il Scientific American, molte strutture sanitarie come ospedali e cliniche ormai mettono in atto terapie utilizzando questo tipo di giardini. Ma anche le prigioni e le scuole stanno cominciando ad ampliare i loro programmi in modo da includere le attività in giardino. Lo scopo è quello di aumentare l'autostima e migliorare il comportamento sociale. I centri socio-rieducativi e quelli religiosi sono i nuovi pionieri dell'inserimento di spazi verdi, con la premessa di tornare alle radici e spianare la strada per la guarigione spirituale attraverso una maggiore contatto con la natura. I giardini terapeutici possono essere utilizzati in case di cura, centri per i malati di cancro o ospizi.
Il benessere legato alla corretta realizzazione di paesaggi e spazi verdi parte da chi li progetta ed è per questo che in Italia e all’estero sono in aumento i corsi di specializzazione in questa disciplina. Capire quali esigenze sono richieste dall’utenza, quali e quanto grandi siano gli spazi a disposizione e poi conoscere le essenze e le loro proprietà per poterle associare al meglio e comporre nelle più svariate forme.