Gli ambasciatori di UNIDO per uno sviluppo globale equo e in armonia con la terra

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In un mondo sempre più travagliato da guerrafondai e da criminali dell’ambiente naturale, desideriamo contribuire –dando eco ad enti e personaggi che in questo momento rappresentano il meglio dell’umanità– a infondere ottimismo suggerendo orizzonti di cooperazione internazionale per uno sviluppo sostenibile globale, più equo e duraturo. Approfondiamo la conoscenza dell’UNIDO e dei suoi “ambasciatori di buona volontà”, alcuni anche premi Nobel: l’indiano Rajendra K. Pachauri, il senegalese Mansour Cama e il brasiliano Marco Pontes.

Sviluppo e innovazione: la Sostenibilità unica via per uscire dalla crisi

STORIA E MISSIONE DI UNIDO
L’UNIDOUnited Nation Industrial Development Organization– fu fondata nel 1966 come un corpo autonomo in seno alle Nazioni Unite. Il suo primo direttore esecutivo fu l’egiziano Ibrahim Helmi Abdel–Rahman. Nel 1975, con la presidenza dell’algerino Abd–El Rahman Khane, l’UNIDO diventa una vera e propria agenzia specializzata nella cooperazione allo sviluppo globale. In occasione della sua prima conferenza in Europa, nel 1979, si dota di una nuova costituzione. Da quella data, fino ai giorni nostri, alla presidenza si sono succeduti in ordine cronologico filippini, latino americani, africani e cinesi. Da quest’anno la presidenza di UNIDO è affidata a LI Yong della Repubblica cinese.

All’oggi l’UNIDO raggruppa 127Paesi e fornisce appoggio attraverso quattro linee di servizio: cooperazione tecnica, direttive e linee guida, standard e norme, e infine trasferimento di conoscenze e networking attraverso la convocazione di professionalità eccellenti a livello mondiale in diversi settori industriali.

La missione principale di UNIDO è dunque promuovere –nei Paesi in via di sviluppo e in transizione– un modello economico sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale, grazie a politiche per la riduzione della povertà e delle discriminazioni di genere. In altre parole, UNIDO intende promuovere la green industry affinché tutti i Paesi possano avere l’opportunità di crescere in modo equo, proficuo e in armonia con l’ambiente, quest’ultimo inteso non più come fonte di risorse illimitate ma come sistema fragile da preservare in modo da non compromettere il benessere delle generazioni future.

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GLI AMBASCIATORI DI BUONA VOLONTÀ
Per portare avanti i suoi encomiabili valori l’UNIDO si serve di diversi mezzi fra cui i goodwill ambassador, in generale sono personalità di spicco nel panorama mondiale – figure pubbliche o anche private, eccellenze nel mondo della ricerca, del management e dell’industria– e, in particolare, sono interlocutori perfetti per tutelare gli interessi delle popolazioni dei principali Paesi obiettivo di cooperazione.

Rajendra K. Pachauri
,sin dal 1981 è capo esecutivo dell’Istituto di energie e risorse di Nuova Deli (TERI) in India. Nell’aprile del 2002 fu eletto direttore dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). Nel 2007, assieme ad Al Gore, fu insignito del premio Nobel per la Pace. Pachauri ha partecipato, a diversi consigli su temi economici ed energetici, come consulente del primo ministro e della commissione delle Nazioni Unite per il programma di sviluppo globale, nonché ha partecipato come relatore a diversi forum sulla tematica del cambio climatico e le relative politiche di mitigazione e contrasto.

Mansour Cama
, presidente e CEO dell’impresa senegalese di investimenti per le attività manifatturiere e la distribuzione dell’acqua, è il fondatore della Confederazione nazionale dei datori di lavoro della quale è presidente dal 1993.
Crede che la migliore via per combattere la povertà in Africa sia attraverso la promozione del settore privato, la creazione di occupazione e di introiti. Le chiavi del successo per il raggiungimento del benessere diffuso sono una forte cooperazione tra il settore privato, governi ed enti internazionali come l’UNIDO.

Marcos Pontes
, pilota delle forze aeree brasiliane, nonostante la sua provenienza dai sobborghi poveri di San Paolo, realizzò il sogno dell’infanzia di diventare astronauta nel 1998. Accettando il suo incarico come ambasciatore UNIDO disse: “I sette miliardi di abitanti della Terra non potranno vivere tutti nel benessere se ciascuno non rinuncerà a vivere in modo egoistico. Dobbiamo lavorare tutti assieme per la costruzione di una nuova generazione più consapevole di aver uguale diritto di appartenenza ad un unico mondo. L’UNIDO potrà aiutare in questa sfida e io sarò onorato di accettare l’incarico conferitomi come suo ambasciatore”.

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I PROGETTI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
L’UNIDO opera nelle seguenti tre aree tematiche nei paesi in via di sviluppo, o in transizione, inclusa l’Europa:

  • Ambiente ed energia;
  • Costruzione di competenze commerciali;
  • Riduzione della povertà attraverso attività produttive.

Vi proponiamo un progetto significativo sull’uso razionale dell’energia e delle risorse naturali realizzato in uno dei Paesi asiatici storicamente più sfruttati e martoriati da tempo e due progetti realizzati nell’area mediterranea grazie alla cooperazione di Italia e Spagna. La partecipazione di quest’ultimi dimostra che, nonostante le economie di entrambi i Paesi siano in difficoltà, rispetto ai parametri della Unione Europea, comunque è possibile impegnarsi per contribuire a costruire un futuro equo di pace e prosperità.

Nell’area del sostegno all’uso razionale dell’energia e delle risorse ambientali segnaliamo il “National Cleaner Production Centres” (NCPCs), un centro pilota fondato in seno all’università politecnica di Hanoi in Vietnam. Si tratta di un progetto per la riduzione del consumo di energia, di risorse naturali, e per la riduzione della produzione di rifiuti e di emissioni inquinanti nelle piccole e medie imprese locali grazie alla collaborazione con l’ente pubblico svizzero per gli Affari economici SECO.

Nell’area del sostegno alle competenze commerciali segnaliamo il programma “Egyptian Traceability Centre for Agro–Industrial exports(ETRACE) realizzato in Egitto grazie alla collaborazione con l’ente italiano per la cooperazione internazionale per l’esportazione sicura dei prodotti del settore agroalimentare nel rispetto degli standard internazionali più stringenti.

Nell’area della riduzione della povertà e delle discriminazioni di genere è degno di particolare menzione il progetto realizzato a sostegno dell’occupazione femminile in MaroccoWomen entrepreneurs,portato avanti in collaborazione con l’Agenzia spagnola per lo sviluppo e cooperazione internazionale (AECID). Il programma rafforza le opportunità di guadagni economici della popolazione rurale sostenendo la competitività delle piccole imprese gestite da donne per la produzione di olio, di tessuti e di altri articoli del settore agroalimentare.
È possibile approfondire in modo dettagliato i progetti menzionati così come tutti quelli realizzati da UNIDO nel mondo scaricando le relative schede di presentazione sul sito ufficiale.

Sicuramente operare per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali e per favorire l’abbandono di modelli industriali obsoleti ed inquinanti contribuisce, da un lato, a rallentare l’abbandono del proprio territorio da parte delle popolazioni locali disagiate e, dall’altro, a ridurre le emissioni ad alto impatto ambientale. In pratica, a livello planetario non è ecosostenibile pensare di ridurre i gas climalteranti nei Paesi occidentali delocalizzando le industrie in Paesi dove la legislazione e i controlli in materia di tutela ambientale sono assenti.

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LA GREEN INDUSTRY CONFERENCE IN CINA
A Rio+20, l’UNIDO inaugurò la Green Industry Platform, un forum per catalizzare a livello globale differenti stakeholder e favorire il partenariato nell’industria verde.
Segnaliamo la terza Green Industry Conference (GIC) che per la prima volta si celebrerà a Guangzhou in Cina dal 7 al 9 novembre di quest’anno.
Le tre giornate dell’evento sono state organizzate dal Ministero dell’Industria e delle Tecnologie dell’informazione della Repubblica cinese in collaborazione con l’UNIDO.

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Durante la conferenza saranno presentate storie di successo e direttive per affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile. Tra i partecipanti vi saranno i rappresentanti ufficiali degli alti livelli di governo, personalità del settore privato, accademico e della società civile, insomma esperti nel settore dell’industria verde in diversi settori e regioni del mondo.
In ultima analisi, l’UNIDO offre grandi opportunità di conoscere i leader nel mondo della green industry e dunque di attivare proficue sinergie nella cooperazione internazionale, naturalmente facendone previa espressa richiesta.




Giovanna Barbaro

Giovanna Barbaro Architetto e Tecnologo

Deve il suo carattere cosmopolita a Venezia, dove si laureò in architettura (IUAV). Dal 2008 europrogettista nei settori green economy e clean tech. Nel 2017 ha realizzato uno dei suoi più importanti sogni: fondare Mobility-acess-pass (MAP), un'associazione no profit per la certificazione dei luoghi pubblici per le persone con disabilità motorie. Tra i suoi hobby preferiti: la fotografia e la scrittura