Zero Energy Buildings. Una pubblicazione scientifica sugli interventi del settore ZEB

zeb-libro-b

Dalle ricerche condotte dal dipartimento BEST del Politecnico di Milano deriva la stesura di una pubblicazione scientifica che illustra i criteri progettuali ma soprattutto raccoglie una casistica di interventi relativi al settore degli ZEB. L’acronimo ZEB può avere una duplice valenza. Zero Energy Building è quell’edificio che consuma un’esigua –se non nulla– quantità di energia per espletare il complesso delle funzioni per le quali è vocato. Zero Emission Building è, invece, quell’edificio che emette modestissime quantità di anidride carbonica nell’ambiente. Plus Energy Building è, infine, quell’edificio che oltre a garantire la sua autosufficienza è capace di contribuire con un surplus alla rete globale.

Zero Energy Building: l’atelier di architettura TVZEB a Vicenza

In un mondo in cui si fa confusione fra termini quali casa passiva, passiv house, zero energy building, zero emission building, net zero energy building, plus energy building, questa pubblicazione scientifica si prefigge come obiettivi quelli di, in primo luogo, chiarire i concetti sopra citati, in secondo luogo di illustrarne le caratteristiche (pregi, difetti, varietà di soluzioni, funzionamento, criticità) ed in terzo luogo di studiarne delle applicazioni pratiche.

La ricerca condotta dal Dipartimento BEST, ossia di Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito, sito presso il Politecnico di Milano, mostra come la realizzazione di un edificio ZEB sia sostanzialmente fondata su tre macrocategorie di intervento: il risparmio energetico, l’efficienza energetica e la produzione di energia a partire da fonti rinnovabili.

Le misure relative al raggiungimento di un comportamento passivo, ovvero a risparmio energetico, riguardano prevalentemente la forma dello zero energy building, il suo rapporto fra superfici disperdenti e volume, il suo orientamento rispetto al percorso solare, l’involucro inteso sia come stratificazione sia nel complesso dei suoi elementi (porzioni trasparenti, sistemi di ombreggiamento e protezione dal sole, e così via).

Ciò che emerge in questo campo è che se da un lato le strategie da mettere in atto per edifici siti in aree fredde sono già consolidate (vuoi perché in quelle aree la ricerca è stata già intrapresa da decenni, vuoi perché l’edificio deve tendere soprattutto – detto in termini semplicistici – ad un comportamento costantemente impermeabile), per quanto riguarda gli edifici siti in aree calde le strategie risultano più difficilmente percorribili e controllabili, in quanto necessiterebbero di una maggiore variabilità nel corso dell’anno.

In alto: Schizzo sull’esposizione all’irraggiamento

In alto: Schizzo sulle dispersioni attraverso l’involucro

La seconda categoria per la realizzazione di uno zeb riguarda la scelta dell’impianto atto a condizionare il clima interno. La potenzialità –al contempo positiva e negativa– degli impianti è quella di potere creare climi indoor che prescindono dal contesto circostante. Tuttavia una progettazione di buonsenso sa di dovere valorizzare con l’installazione degli impianti ciò che è stato già ottenuto dalle tecnologie passive.

Solare e biomassa sono le forme di energia in maggior misura discusse all’interno del testo, che considera anche l’interrelazione di più sistemi al fine di garantire il fabbisogno sia di energia termica sia di energia elettrica.

AAA

STRUTTURA DEL LIBRO
La pubblicazione scientifica si articola in tre parti. L’insieme dei primi tre capitoli ha carattere analitico; in essa vengono prese in considerazione le conoscenze attuali (“Definizioni di ZEB”), le normative in vigore in Europa e negli USA (“Orientamenti normativi internazionali”) e le tecnologie ad oggi disponibili (“Criteri progettuali e soluzioni tecniche”).

La seconda parte del testo include delle schede di analisi di edifici ZEB e Plus Energy . Tali schede sono composte da sezioni interne in cui affrontano tutte e tre le macrocategorie sopra esposte; in ultima analisi formulano un giudizio complessivo sull’esempio in oggetto.
Questa sezione risulta essere la più innovativa per l’approccio olistico con cui vengono descritti i differenti progetti.

zeb-libro-d

In alto: Sede WWF, Utrecht, progetto di Thomas Rau; a destra, vista dei PV

L’ultimo capitolo (“Criticità degli ZEBs e approccio al ciclo di vita”) espone le criticità di tali sistemi afferenti l’impatto ambientale dell’intero ciclo vitale nonché le difficoltà applicative nell’ambito dell’integrazione, o meno, delle energie rinnovabili in reti urbane o di quartiere.

Scheda tecnica del libro
Titolo: Edifici a consumo energetico zero. Orientamenti normativi, criteri progettuali ed esempi di Zero Energy e Zero Emission Buildings
Formato: 17 x 24 cm
Editore: Maggioli editore
Pagine: 244
Data pubblicazione: Marzo 2012
Autori: Alfredo Meschi, Ilaria Farulli
ISBN: 6869.2

Gli autori
Monica Lavagna, è architetto e ricercatore di Tecnologia presso il Dipartimento BEST del Politecnico di Milano. Marcella Bonanoni e Claudia de Flumeri, anch’essi architetti, collaborano alle attività di ricerca condotte dal Dipartimento BEST del Politecnico di Milano.

AAA

Acquista il libro




Federica Zagarella

Federica Zagarella Architetto

Formazione siciliana, lavoro milanese, in futuro si vedrà. Ama passeggiare a piedi ed in bici ma è decisamente poco sportiva, ama leggere e non solo paper, scrive per ae perché è uno svago...intelligente: forse "equilibrio" è la sua parola d'ordine!