Tvzeb, un edificio autosufficiente a pochi chilometri da Vicenza

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Zero energy building è un edificio sperimentale ad energia zero pensato dagli architetti Paola Vighi e Giovanni Traverso con la collaborazione del Dipartimento di Fisica Tecnica dell’Università di Padova. La ragione delle scelte progettuali sono state dettate dalla volontà di rispondere alla Direttiva Europea 2010/31/EU secondo cui entro l’anno 2020 tutti gli edifici, almeno quelli pubblici, dovranno essere caratterizzati da un consumo nullo di energia. La struttura del Tvzeb, destinata proprio a luogo di lavoro degli stessi progettisti, si inserisce perfettamente nel contesto in cui è collocata, e cioè nel bosco di Costabissara, sulle colline Vicentine.

Approfondimento: l’edificio nel bosco di Vicenza ad energia zero

L’edificio infatti è autosufficiente, alimentato, riscaldato e illuminato dalla luce naturale ed i colori del rivestimento esterno si integrano meravigliosamente con il verde circostante.
È solo una sottile linea nera dei serramenti a scomparsa a dividere gli ambienti interni da quelli esterni, creando, così, una continuità spaziale tra spazio artificiale e naturale.

I MATERIALI

Il corpo principale del Tvzeb, in armonia con l’intorno, ha una struttura e un rivestimento esterno in legno di larice lamellare avvolto da una pelle d’acciaio, mentre il volume secondario è esclusivamente ligneo.

L’intera costruzione può essere completamente smontata nel momento in cui avrà terminato il suo ciclo di vita e i materiali che sono stati impiegati per realizzarla sono riciclati e riciclabili. Le pareti perimetrali e la copertura, ad esempio, sono state isolate utilizzando un strato di lana di poliestere derivante dal riciclo di 40.000 bottiglie di plastica.

L’edificio è stato realizzato tramite un processo che ha visto coinvolte solo piccole aziende industriali e artigianali del luogo, reperendo tutti i materiali impiegati nel raggio di poche centinaia di chilometri.

L’assemblaggio a secco della struttura, inoltre, è un metodo che pur richiedendo un maggior impegno in fase progettuale, consente una minor presenza continuativa in cantiere ed una maggiore velocità di realizzazione.

ASPETTI ENERGETICI

Oltre al concetto di reversibilità dei materiali, fondamentale risulta anche quello della sostenibilità, messa in pratica attraverso sistemi energetici passivi ed attivi.

L’orientamentodell’edificio sfrutta il soleggiamento stagionale, la forma ad imbuto della facciata sud massimizza l’ingresso dei raggi solari in inverno, sfruttando la loro minore inclinazione, mentre d’estate, quando sono maggiormente inclinati, vengono schermati dalla presenza di un aggetto posto in copertura e attraverso un sistema di tendaggi automatizzati.

Le modalità di riscaldamento e raffreddamento con sistemi energetici attivi, invece, avvengono per mezzo di un impianto geotermico con pompa di calore, alimentata da una caldaia che impiega le potature del bosco e da un sistema fotovoltaici che lo rende energeticamente autosufficiente. Quest’ultimo, posto sulla copertura del corpo di fabbrica secondario, è composto da 16 pannelli calcolati in modo da soddisfare il fabbisogno elettrico per un intero anno. Inoltre, nel periodo invernale, l’intero impianto può produrre un surplus di energia ricavando fino a 100 euro mensili se venduto alla rete elettrica pubblica.

Inoltre, l’illuminazione artificiale viene integrata a quella naturale con l’installazione di barre led ricoperte da una particolare lastra in alluminio che proiettano la luce in modo radente alle pareti, assicurando, così, un migliore controllo energetico.

Un complesso sistema di climatizzazione e ventilazione naturale, infine, è composto da una rete di canalizzazioni poste al di sotto del pavimento e collegate ad un recuperatore di calore che scambia aria con l’esterno.

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Con questi accorgimenti progettuali ed impiantistici l’intero edificio può essere sostenuto esclusivamente dalle energie del luogo come la legna boschiva, la luce solare, le geotermia, ecc., rendendosi completamente autosufficiente grazie anche all’aiuto di aziende locali eccellenti in campo tecnologico.

Francesca Pedico

Francesca Pedico Ingegnere edile-architetto

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