La Strawbale House: legno e paglia insieme per le tre R della sostenibilità

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Una casa di paglia pensata in funzione delle 3R, Ridurre – Riciclare – Riutilizzare, è il progetto vincitore del concorso Eco–luoghi 2011, indetto dal Ministero dell’Ambiente con la collaborazione dell’associazione Mecenate 90. La 3R Strawbale House è un modulo abitativo tipo, di circa 45 mq, semplice e lineare, ma che racchiude in sé tutti i principi base della bioarchitettura: l’utilizzo di materiali eco–compatibili, l’altaefficienza energetica del complesso, un orientamento ottimale ed accorgimenti bioclimatici, l’uso di finiture salubri e naturali, la facilità e la velocità di installazione e l’altrettanta facilità di smontaggio, di ricostruzione in altro luogo o di completo smantellamento con recupero delle materie utilizzate.

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La struttura portante della piccola abitazione è in legno con tamponamento in balle di paglia e l’intonaco in calce ed argilla, garantendo così un perfetto isolamento termico ed acustico, ma al tempo stesso anche un elevato grado di traspirabilità, grazie alle proprietà termoregolatrici dell’argilla, e conseguentemente una maggior salubrità degli interni. Un’intercapedine areata naturalmente, non solo permette la ventilazione del solaio a terra, ma potrebbe prevenire l’accumulo del radon se l’edificio fosse costruito in aree a rischio.

Il tetto è inclinato di 30° a sud per sfruttare l’energia solare mediante l’impiego di pannelli solari o fotovoltaici, mentre la porzione di copertura piana è risolta con un giardino pensile che, oltre a fornire un maggior isolamento termo–acustico, trattiene le polveri fini e le acque meteoriche.

Grande attenzione è posta anche nelle finiture: la soluzione con argilla cruda trattata con olio di lino per la pavimentazione assicura un’ottima resistenza meccanica, in aggiunta a tutti i benefici che può portare l’utilizzo di questo duttile materiale naturale.

L’edificio monofamiliare è realizzabile interamente a secco, il che lo rende alquanto versatile, adattabile a qualsiasi contesto e per diverse destinazioni d’uso, utilizzabile per le emergenze come per le costruzioni permanenti, indicato all’interno di parchi naturali, aree naturalistiche o turistiche.

Il progetto della giovane Anna Lovisetto, si distingue anche per un attento studio bioclimatico: una grande vetrata a sud favorisce l’apporto solare invernale, mentre il grande aggetto della copertura ed i brise soleil della facciata proteggono gli ambienti interni dall’irraggiamento estivo assieme alla vegetazione a foglia caduca da mettere a dimora di fronte all’edificio. Su tutti i lati sono presenti gronde fortemente sporgenti che proteggono la costruzione dal sole, come dagli agenti atmosferici. Se la localizzazione dell’intervento lo consentisse, è prevista la realizzazione di un piccolo laghetto che contribuirebbe ad attenuare le temperature nelle stagioni secche. La parete nord, infine, è priva di aperture e protetta dai freddi venti invernali da una fitta barriera di essenze arboree sempreverdi.









Monica Tredici

Monica Tredici Architetto

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