- scritto da Marina Block
- categoria Progetti
Scuole galleggianti contro le inondazioni: Makoko Floating School
Non solo palafitte a Lagos, in Nigeria, dove la Nlé Architects, fondata nel 2010 con la missione di modellare le architetture fisiche, umane, culturali ed economiche delle città in via di sviluppo, con la sponsorizzazione del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) e Heinrich Boell Foundation dalla Germania, ha progettato le scuola galleggianti Makoko Floating School, prima fase delle tre che porteranno alla nascita di una comunità galleggiante contro il pericolo delle inondazioni. L’idea è di un architetto locale, Kunle Adeyemi, che ha riadattato l’idea della palafitta, tipica costruzione della città di Lagos, per costruire una scuola in grado di accogliere i 100 bambini del quartiere di Makoko.
Il progetto: A Seul l’isola galleggiante più grande del mondo
La realizzazione del progetto delle scuole galleggianti è iniziata nell’Ottobre 2012 e si è conclusa a Marzo di quest’anno, costituendo una speranza per la comunità di Makoko che, sorgendo nella laguna di Lagos, in riva all’Oceano, vive in costante pericolo di inondazioni per i cambiamenti climatici e il conseguente innalzamento del livello delle acque.
“La costruzione – spiega l’architetto – si può adattare a qualsiasi impiego, anche come casa oppure ospedale, secondo una visione di sviluppo sostenibile adatta alle comunità costiere africane”.
Con poco più di 6.000 dollari, il legno locale, tanta ambizionee 256 barili di plastica, per consentire al fabbricato di galleggiare sul Golfo di Guinea, Adeyemi offre una possibile soluzione al problema dello sfratto selvaggio degli abitanti delle baraccopoli che ha investito Lagos e la Nigeria già da parecchi anni, secondo un’indagine condotta da Amnesty International.
IL PROGETTO DELLA COMUNITÁ GALLEGGIANTE
La Makoko Floating School è solo la prima fase di un progetto più ampio, che insieme alle scuole galleggianti prevede la costruzione di case singole che seguono la sua stessa linea formale, in grado di collegarsi l’una all’altra o di galleggiare autonomamente. L’obiettivo finale èconsentire lo sviluppo di una vasta comunità galleggiante, con accesso alle dotazioni sanitarie, all’acqua pulita e a strutture per losmaltimento deirifiuti.
Guardando Makoko dall’alto, si può immaginare la visione di Nlè, che porterà un nuovo livello di case che galleggia appena al di là della scuola.
LA SCUOLA
La“Floating School” di Makokoè un edificio sostenibileal cento per cento, dai materiali scelti all’attenzione per l’uso di fonti rinnovabili. La composizione generale del progetto è una sezione triangolare “A–Frame”, con le aule situate al secondo livello e un’ulteriore aula a cielo aperto sotto il tetto.
Il legno è il materiale principale sia della struttura che delle schermature con persiane orientabili, che garantiscono ai bambini il giusto comfort, mantenendo le aule ombreggiate e fresche. Riparati dal sole e dalle intemperie, mentre godono anche di aree verdi e di un piccolo parco giochi, gli studenti diventano portavoce di un messaggio di architettura sostenibile per l’ambiente e per la comunità.
IL SISTEMA DI GALLEGGIAMENTO E L’ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÁ AMBIENTALE
Se la scuola riesce a galleggiare è grazie a una serie di barili blu vuoti che, intrecciati fra loro, formano una piattaforma in grado di adattarsi alla superficie dell’acqua. Ventilata naturalmente, la grande struttura triangolare in legno è dotata di celle fotovoltaiche sul tetto per catturare l’energia solare, mentre l’acqua delletoiletteproviene da un sistema di captazione delle acque piovane.
Un progetto come questo è un segnale forte per le comunità come Makoko, che negli ultimi anni hanno cercato di arginare le difficoltà legate alle inondazioni con interventi di recupero e bonifica dell’acqua dai fondali oceanicimediante delle pompe da terra.
Data la frequenza di tempeste e alte maree, l’idea di Adeyemi potrebbe spingere ad utilizzare l’acqua a proprio vantaggio per losviluppo del paese, visto che a combatterla si rischia di uscirne comunque sempre sconfitti.
Inoltre, la comunità di pescatori potrebbe avere un nuovo futuro, risolvendo il problema di palafitte abbattute e abitanti sfrattati con scarso preavviso per la riqualificazione del lungomare di Lagos, che il governo vuole rendere da anni più attraente per gli affari nigeriani, i turisti e gli investitori stranieri.