Londra 2012. Il Blackfriars Bridge sarà l’icona solare

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Capita raramente di vedere realizzati in Italia efficaci interventi di riqualificazione su importanti manufatti storici come quello che sta interessando il ponte Blackfriars sul fiume Tamigi a Londra, nelle vicinanze della Tate Modern Gallery e della St. Paul’s Cathedral, e che sarà terminato entro la metà dell’anno, in tempo per l’apertura dei giochi olimpici 2012 ospitati nella capitale britannica.

RINCONVERSIONE ENERGETICA DEL BLACKFRIARS BRIDGE
Si tratta della riconversione di un ponte storico della città, il Blackfriars Bridge, in unoa energia solare, che sfrutterà la tecnologia fotovoltaica per alimentare la stazione ferroviaria omonima, la Blackfriars Railway Station, costruita sulla sede dello stesso ponte. Anche la stazione è oggetto di un imponente progetto di riqualificazione e ampliamento con l’obiettivo di migliorare l’attuale servizio ferroviario ed accogliere un numero sempre maggiore di viaggiatori.

La singolarità dell’intervento, che quanto a dimensioni rende il ponte Blackfriars secondo solo all’unico altro ponte solare conosciuto nel mondo, la Passerella Kurilpa costruita nel 2009 a Brisbane in Australia, è tale che un elemento della storia ferroviaria e architettonica di Londra, un ponte di epoca vittoriana costruito nel 1886, riesce ad accogliere in sé e a far dialogare felicemente due epoche storiche fra loro molto diverse e distanti: l’età del vapore e l’era della tecnologia solare, il che lo rende esempio unico al mondo e nuova icona della città londinese.

I lavori, cominciati nell’ottobre del 2011, rientrano nel programma Thameslink Network Rail e consegneranno a metà anno ai cittadini londinesi, ma anche ai tanti turisti che visitano e attraversano la città, una stazione più spaziosa e moderna, capace di fornire un servizio ferroviario più ampio ed efficiente (fino a 24 treni all’ora sul tratto londinese della linea Bedford–Brighton), esteticamente rinnovata e tecnologicamente ecosostenibile.

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LE EMISSIONI RISPARMIATE
Una nuova copertura, infatti, si sovrapporrà alla struttura storica e accoglierà l’installazione di oltre 4.400 pannelli solari fotovoltaici per un totale di circa 6.000 mq di superficie coperta, capaci di generare oltre 900.000 kWh di energia elettrica annuali, fornendo il 50% di energia necessaria per l’alimentazione della stazione stessa e riducendo le emissioni di CO2 di circa 511 tonnellate all’anno.

L’ecosostenibilità dell’intervento, che costerà complessivamente circa 7,3 milioni di sterline, non è solo garantita dalla produzione di energia pulita per mezzo della tecnologia fotovoltaica, ma anche dall’utilizzo della luce naturale per l’illuminazione diurna della stazione, grazie all’installazione di tubi solari che veicoleranno i raggi luminosi negli spazi più interni della struttura, e dall’installazione di sistemi di raccolta per il recupero dell’acqua piovana ai fini dell’approvvigionamento idrico della stazione.

Il merito di questo sapiente dialogo tra tradizione e innovazione va riconosciuto all’azienda Solarcentury di Londra, che con i suoi ingegneri ha studiato la soluzione migliore per incorporare nel design della stazione i pannelli fotovoltaici, costituiti da moduli solari ad alta efficienza.

E’ proprio dal cuore della città di Londra, dunque, che giunge un importante esempio di consapevolezza e civiltà, che costituirà sicuramente un modello per gli abitanti della città, ma anche per quelli di tutto il mondo, per l’utilizzo della tecnologia solare e delle energie rinnovabili in genere a sostegno della vivibilità dei centri urbani e della riduzione dei cambiamenti climatici mondiali.











Laura Pavia

Laura Pavia Architetto

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