Quando la casa è un monolite sospeso sul fiume

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Casa Gerês è stata realizzata nel 2006 a nord del Portogallo dagli architetti Graça Correia e Roberto Ragazzi per esprimere come idea di base la stretta relazione tra uomo e natura. I committenti sono una coppia appassionata di sci nautico su fiume da circa vent’anni. La loro richiesta nasce dall’esigenza di possedere una seconda casa dove trascorrere i fine settimana nei pressi del fiume Cavado, zona fortemente ambita daipraticanti di sci d’acqua.

Casa Node, punto di unione tra uomo e natura

CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE, ARCHITETTONICHE E COSTRUTTIVE

L’abitazione sospesa sul fiume sorge su un terreno vincolato all’interno di una riserva naturale di 4060 mq. Il permesso di costruzione è stato ottenuto grazie alla presenza di un antico rudere da ristrutturare proprio nell’area di progetto, alla conservazione di tutti gli alberi della zona, alla minimizzazione della superficie di suolo occupata e all’utilizzo del calcestruzzo come unico materiale da costruzione. I progettisti hanno accolto tutte queste restrizioni come spunto creativo.

Le direttrici principali della casa risultano orientate perpendicolarmente alle curve di livello del terreno, cioè ad angolo retto rispetto alla linea di costa, ottenendo, così, una migliore integrazione tra volume costruito e ambiente naturale.

La struttura ha la forma pura di un parallelepipedo monolitico sospeso sul fiume, con uno sbalzo pari a circa un terzo della lunghezza totale. Il forte aggetto è stato possibile attraverso l’utilizzo di una trave inclinata fissata al grande plinto centrale in fondazione.

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L’uso di ampie pareti vetrate permette, inoltre, l’alleggerimento della massa monolitica, l’enfatizzazione dello sbalzo, la possibilità di una splendida visuale sulla scogliera e sul fiume Cavado e soprattutto la quasi totale mimetizzazione della casa per chi guarda dall’esterno per mezzo della riflessione che hanno gli alberi sui vetri.

GLI SPAZI INTERNI

Gli interni, a differenza dei prospetti in cemento, sono interamente realizzati in legno di betulla. La composizione delle destinazione d’uso dei locali è così definita: il soggiorno e la sala da pranzo sono collocate sullo sbalzo e sono circondate da superfici vetrate, l’ingresso e la cucina si trovano nella zona centrale e le due camere da letto sono poste a ridosso della parete rocciosa.

Infine, l’antico rudere è stato ristrutturato ed adibito a dependance per gli ospiti. Il percorso che unisce l’abitazione al rudere genera la direttiva principale su cui è collocato l’ingresso principale all’abitazione.

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ISPIRAZIONI PROGETTUALI

È facile notare come il progetto tragga spunto sia dal dialogo che si instaura tra la razionalista Villa Malaparte (il capolavoro di Adalaberto Libera sull’isola di Capri) e il promontorio roccioso su cui sorge, che dalla leggerezza e dall’essenzialità delle linee del famoso tavolo di Jean Nouvel.

Francesca Pedico

Francesca Pedico Ingegnere edile-architetto

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