Battersea Power Station: la riqualificazione urbana più attesa a Londra

La riqualificazione urbana di Battersea Power Station a Londra.

Battersea Power Station, ex centrale elettrica, è il cuore di un intervento di riqualificazione urbana molto vasto iniziato a Londra nel 2013 e che mira a creare un nuovo quartiere autosufficiente ed ecosostenibile: il progetto della Battersea Power Station è una vera e propria operazione di rigenerazione urbana, la più ambiziosa ed attesa a Londra.

Simbolo dell’architettura industriale anglosassone, la Battersea Power Station si trova lungo il Tamigi, sulla riva sud. Progettata nel 1933 dall’architetto Sir Gilbert Scott, è la prima di una serie di centrali elettriche a carbone costruite in Inghilterra a seguito dell’introduzione della rete elettrica nazionale. Dismessa definitivamente nel 1983, è caduta progressivamente in uno stato di abbandono che l’ha ridotta a rudere; nonostante ciò l’edificio non ha mai perso il suo fascino e soprattutto il suo valore storico-artistico, tanto da essere vincolato come “edificio di grado 2” (grade II* listed building) ovvero “di particolare interesse, giustificando ogni sforzo per preservarlo” secondo i criteri di classificazione del Regno Unito. Si tratta infatti del più grande edificio in mattoni d’Europa ed uno degli esempi più significativi di Art Decò ancora in essere.

Protagonista di numerosi film, clip musicali e libri, l’iconico complesso della Battersea Power Station è particolarmente noto agli appassionati di musica in quanto compare come immagine di copertina dell’album “Animal” (1977) dei Pink Floyd.

Il progetto di riqualificazione urbana della Battersea Power Satation

Il masterplan generale del progetto della Battersea Power Station a Londra è stato elaborato nel 2010 dallo studio Rafael Viñoly Architects ed abbraccia un’area di circa 42 acri (17 ettari).

Le linee guida dettate dalla committenza sono apparse subito chiare: elaborare un progetto fortemente integrato con il contesto e realizzabile nel tempo; rendere lo sviluppo immobiliare di Battersea Power station il più sostenibile possibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

La riqualificazione urbana della Battersea Power Station.

Il risultato finale è un piano articolato in 7 fasi successive da completare entro il 2025, con edifici dotati della prestigiosa certificazione di ecologicità BREAM excelent e spazi pubblici, aree verdi e tetti giardino che coprono circa il 70% dell’area di intervento. All’interno della trama di base, definita dal team dell’architetto uruguaiano, si sviluppano unità a destinazione d’uso mista (uffici, residenze e commercio), nuovi boulevard, parchi urbani e luoghi di aggregazione, tutti progettati da prestigiosi studi internazionali. 

Fino ad ora sono stati svelati i progetti fino alla fase 3:

  • Fase 1: Realizzazione del quartiere di Circus West Village, con gli edifici residenziali di dRMM e SimpsonHaugh and Partners (portata a termine a settembre 2017, con il completamento sia degli edifici che delle sistemazioni esterne di Circus West Village);
  • Fase 2: Recupero dell’edificio storico della Power Station a firma del gruppo Purcell, ampliamento dell’edificio originario secondo il progetto di WilkinsonEyre Architects e realizzazione del Power Station Park dello studio LDA Design (iniziata due anni fa e la conclusione è prevista per il 2021, quando la Apple trasferirà parte dei suoi uffici nella nuova Battersea Power Station);
  • Fase 3: Realizzazione del quartiere a sud dell’impianto originario ovvero l’edificio Battersea Roof Garden e l’Electric Boulevard di Foster+Partners, il complesso “Prospect Place” e il Prospect Park di Ghery Partners e la piazza “Malaysia square” firmata BIG group (sono stati da poco resi noti i progetti e a breve verrà dato il via ai lavori).

Il masterplan della Battersea Power Station

Punto focale del masterplan della Battersea Power Station di Viñoly Architects è l’ex centrale termica che si configura come la stella polare del nuovo eco-quartiere di Battersea, il punto di riferimento grazie al quale orientarsi nel sito. Lo storico edificio è collocato all’interno di uno spazio di forma circolare (“The circle”) ovvero un vasto specchio d’acqua, una superficie orizzontale riflettente che enfatizza il complesso originario in mattoni. Il progetto di recupero ed ampliamento dell’ex fabbricato industriale mira a trasformare la Battersea Power Station nella “Grand Central Station” di Londra: intorno a un grande atrio centrale, che permette di massimizzare l’apporto di luce naturale, si sviluppano negozi, ristoranti, bar, uffici e residenze.

Schizzi della Battersea Power Station.

L’ex centrale elettrica è poi incorniciata da due unità residenziali, ad ovest quella di Circus West mentre quella ad est è ancora in via di definizione (fase 6); lo sviluppo di tali edifici, sia in pianta che in alzato, è tale da condurre lo sguardo verso il Power Station Park, parco urbano sul Tamigi che costituisce anche il fronte più pubblico dell’ex centrale elettrica. A sud della Battersea Power Station si diramano le tre principali arterie di accesso: l’Electric Boulevard, che collega la nuova fermata della metropolitana alla principale piazza del nuovo quartiere, la Malaysia square; il Prospect Park, che rappresenta il punto di accesso più spettacolare e consente di avere sempre una visione chiara dell’edificio storico; la Pump House Lane che verrà definita nelle successive fasi realizzative. I primi due boulevard sono dei veri e propri vuoti urbani delimitati dall’edificio di Battersea Roof Garden (Foster+Partners), chiamato anche “the skyline”, e le 5 torri che costituiscono il complesso Prospect Place (Ghery Partners).

Per quanto riguarda la sostenibilità del progetto della Battersea Power Station tutti gli edifici del masterplan sono progettati in funzione dell’esposizione solare; le forme sinuose e i piani sfalzati servono infatti a garantire il miglior orientamento eliotermico possibile, oltre che a guidare lo sguardo di residenti e visitatori verso la protagonista indiscussa: la Battersea Power Station. L’involucro di ciascun immobile è inoltre studiato per assicurare le migliori performance energetiche, sia in regime estivo che invernale, e consumi ridotti grazie a sistemi di raffreddamento passivo e schermi per il controllo dell’irraggiamento solare.

L’intero sito sarà alimentato da un sistema di trigenerazione (CCHP System), il più grande di Londra; a questo saranno collegati impianti più piccoli a supporto degli edifici residenziali circostanti l’area di intervento: l’obiettivo del masterplan è quello di trasformare Battersea in uno dei quartieri con il più basso livello di emissioni d’Europa.

Il progetto di Circus West Village (fase 1)

Il quartiere a ovest della Battersea Power station, denominato Circus West Village, è ad oggi l’unico completato. Si tratta di un progetto pioneristico che racchiude in sé tutte le principali caratteristiche che dovranno essere mantenute nelle fasi successive: qualità della progettazione e nella realizzazione, elevati standard di sostenibilità, presenza costante del verde e di spazi collettivi sia pubblici che privati.

La sua realizzazione è il risultato degli sforzi di tre diversi team di progettazione: dalla penna di SimpsonHaugh and Partners è scaturito il lungo edificio prospicente l’ex centrale elettrica; gli architetti dello studio dRMM hanno concepito la Faraday House, complesso residenziale adiacente alla linea ferroviaria che porta a Victoria Station. I paesaggisti di LDA design si sono invece occupati della progettazione di tutti gli spazi esterni dando vita a strade, piazze parchi e numerosi tetti giardino.

Il progetto della Battersea Power Station.

Il complesso progettato da SimpsonHaugh per la Battersea Power Station è denominato anche RS1-A; Si tratta di un edificio lungo 317 metri e alto 17 piani; questo comprende 753 nuovi appartamenti (con 1,2 e 3 camere da letto), uffici, negozi, parcheggio seminterrato, bar, ristoranti ma anche una palestra ed un teatro per la comunità di Circus West. L’idea di base, che ha accompagnato il team durante tutto l’iter progettuale, è creare quello che gli stessi progettisti definiscono “urban village”: un villaggio urbano in grado di offrire nuove case ma soprattutto di creare un senso di luogo ed appartenenza ad una comunità. Questo concetto è stato applicato a tutti gli spazi, da quelli privati a quelli comuni fino ad arrivare agli spazi pubblici; per gli appartamenti il team di SimpsonHaugh and Partners ha indagato a lungo su quali fossero gli elementi che rendono unica e confortevole una casa; la risposte sono state: spazi flessibili, soggiorni ben proporzionati, finestre a tutta altezza per un’elevata quantità di luce naturale, viste mozzafiato e generosi spazi di servizio (dispense e ripostigli). Quasi ogni casa inoltre è dotata di un giardino d’inverno: una soluzione simile alla serra solare ma che consente di avere un balcone chiuso e quindi uno spazio polifunzionale da utilizzare durante tutto l’anno.

Le aree di circolazione sono state trasformate in spazi comuni, ovvero luoghi di interazione sociale: le sedute consentono la contemplazione, gli scambi tra i vicini e offrono la possibilità di una vista sul fiume o sulla Power Station, anche se il proprio appartamento affaccia sul giardino.  

Le abitazioni della Battersea Power Station.

Il secondo edificio residenziale che caratterizza il nuovo quartiere di Circus West è denominato anche RS1-B; con questo progetto lo studio dRMM Architects ha raccolto una sfida molto avvincente: interfacciarsi con il lotto forse più problematico e sicuramente meno appetibile dell’intero masterplan della Battersea Power Station. La Faraday House si trova infatti lungo il margine ovest, su un’area delimitata da una delle principali linee ferroviarie all’interno di Londra. Il grande complesso di SimpsonHaugh inoltre impedisce una relazione diretta con l’ex centrale elettrica di Battersea. Il team di dRMM ha però deciso di trasformare le apparenti criticità del sito in punti di forza, prendendo come principali riferimenti progettuali il Tamigi ed il flusso ferroviario. La Faraday House cerca dunque di massimizzare la vista sul fiume e si pone un ambizioso obiettivo: diventare il simbolo della rinascita di Battersea proprio per i treni in entrata ed uscita da Victoria Station. L’edificio piega in base all’andamento dei binari dell’adiacente ferrovia creando un interessante gioco sia in pianta che in alzato, con volumi a volte arretrati e a volte in aggetto. Il progetto cerca inoltre di sfruttare al massimo l’apporto di luce naturale con tutti gli appartamenti esposti lungo l’asse est-ovest. Interessante è l’uso dei materiali: gli 8 piani della Faraday house sono rivestiti con lega di rame, un materiale riflettente che però conferisce all’edificio una texture materica, in netta contrapposizione con il complesso RS1-A di SimpsonHaugh, il cui involucro è completamente vetrato.

La Faraday House nella Battersea Power Station di Londra.

Tra i due volumi che caratterizzano Circus West si forma una corte interna, ovvero un grande spazio pubblico a disposizione di residenti e non. L’opera porta la firma di LDA Design, studio di paesaggisti già noto nel panorama londinese grazie soprattutto al progetto del Parco Olimpico. Per quanto riguarda Battersea, questi sono stati incaricati della progettazione di tutti gli spazi esterni dell’intero masterplan. L’obiettivo per la fase 1 è quello di creare luoghi di incontro e scambio, progettando spazi esterni pensati per le persone e per la loro interazione; per fare ciò hanno fatto ricorso a diversi materiali, alternando sistemazioni a verde con aree pavimentate e specchi d’acqua. Per aggiungere un tocco di drammaticità hanno inoltre concepito un’entrata in stile pop art per l’accesso al sito tramite Grosvenor Bridge.

Il progetto di recupero dell'edificio della Battersea Power Station (fase 2)

Attualmente in corso di realizzazione, la fase 2 del progetto della Battersea Power Station vede il recupero dell’edificio originario ad opera dello studio Purcell, specializzato in restauro e tutela del patrimonio edilizio storico. Oltre all’importante compito di conservazione e riparazione dell’involucro in mattoni, il team Purcell ha supervisionato le proposte per la conversione e l’ampliamento dell’ex centrale termica valutando con attenzione l’impatto di ciascuna soluzione all’interno dell’intera area di progetto.

Il restauro della Battersea Power Station.

Per quanto riguarda gli interventi sull’involucro in laterizio sono state applicate più tecniche contemporaneamente: lo scopo è quello di eliminare i segni di degrado dovuti all’incuria e all’abbandono conservando però le tracce lasciate dal tempo e dall’attività industriale; quest’ultime infatti contribuiscono in maniera determinante al fascino storico della struttura della Battersea Power Station. Le quattro ciminiere simbolo dell’ex centrale termica sono stati oggetto di demolizione e ricostruzione; realizzati a coppia, la prima negli anni '30 e la seconda negli anni '50, risultavano troppo danneggiati per poter essere recuperati. Al fine di ottenere tutti i permessi necessari per tale delicato intervento, il team di Purcell ha elaborato un progetto estremamente dettagliato, conducendo attenti studi sia sul calcestruzzo che sulle vernici da utilizzare nella ricostruzione. Completati alla fine del 2017, le quattro ciminiere sono formalmente identiche a quelle storiche ma realizzate con tecniche più all’avanguardia dal punto di vista strutturale; il prelievo di alcuni campioni di vernice prima della demolizione ha inoltre permesso di restituire una colorazione perfettamente identica all’originale.

Per il cambio d’uso e ampliamento della Battetrsea Power Station sono stati incaricati, nel 2013, gli architetti di WilkinsonEyre. Comprendendo l’elevato valore storico dell’edificio, il progetto di ristrutturazione si pone in stretta continuità con quello elaborato da Sir Giles Gilbert Scott agli inizi del Novecento: la sala delle turbine ed i quattro alti camini restano i punti cardine intorno ai quali articolare le nuove destinazioni d’uso.

La rifunzionalizzazione della Battersea Power Station di Londra.

La rifunzionalizzazione dell’ex Battersea Power Station prevede uno spazio per gli eventi, negozi, ristoranti, bar, una piattaforma di osservazione pubblica, uffici open-space e un hotel da 60 stanze. La parte residenziale è collocata agli ultimi piani, sopra la ex boiler house, dove una serie di ville, appartamenti ed attici si affacciano su un grande tetto giardino denominato di progettisti “garden square”; altri appartamenti si trovano sulle due ali laterali dell’edificio. Gli uffici sono pensati come spazi flessibili, personalizzabili in base alle esigenze dei futuri occupanti. Essi si sviluppano su sei livelli e si affacciano su un grande atrio centrale; quest’ultimo ha la duplice funzione di apportare la maggior quantità possibile di luce naturale e di permettere la costante visione dei camini dall’interno dell’edificio.

Una volta completati i lavori di recupero e ampliamento, la Power Station ospiterà il campus Apple: con più di 46 mila metri quadrati di uffici occupati il colosso informatico ha infatti deciso di riunire in un’unica sede i 1400 dipendenti attualmente sparsi nella capitale inglese; l’iconico edificio rappresenta il biglietto da visita ideale per una società del calibro di Apple che ha così la possibilità di implementare la cooperazione tra i suoi dipendenti e allo stesso tempo supportare uno degli interventi di riqualificazione urbana più estesi mai visto prima in Europa.

L’area a sud della Power Station e la Malaysia Square (fase 2)

  • L'edificio Skyline e l'Electric Boulevard di Foster+Partners

Con il progetto dello “Skyline”, il sinuoso edificio a sud dell’ex centrale termica, e dell’Electric Boulevard, ovvero la principale arteria di accesso alla Battresea Power Station, il gruppo Foster+Partners ha ancora una volta l’occasione di dare il proprio contributo alla trasformazione di Londra.

L’iter progettuale è stato guidato dalla consapevolezza di dover creare un edificio complementare alla ex centrale elettrica di Battersea, instaurando un dialogo tra vecchio e nuovo senza oscurare in alcun modo la preesistenza o mettersi in competizione con essa.

A tale scopo il team Foster+Partners ha deciso di mantenere la scala urbana della Power Station utilizzando però geometrie e materiali totalmente diversi. L’uso della linea curva serve a creare un linguaggio formale differente, capace di mettere in risalto la netta volumetria dell’iconico edificio industriale; dovendosi relazionare con il più grande fabbricato in mattoni d’Europa l’uso del laterizio o di altri materiali simili è stato escluso a priori: alla tettonicità del mattone si è deciso di contrapporre la leggerezza del cemento bianco, del vetro e dell’acciaio.

L'edificio Skyline di Foster a sud della Battersea Power Station di Londra.

Al fine di elaborare un progetto organico per la riqualificazione urbana di tutta l’area a sud della Power Station, lo Skyline è stato concepito in stretta sinergia con Ghery Partners. La forma sinuosa dello skyline ha infatti anche l’intento di connettere in maniera fluida la nuova fermata della metropolitana (un’estensione della Northren line) con l’ex centrale elettrica abbracciando figurativamente i 5 corpi del Prospect Place di Frank Ghery. La pianta stretta e lunga ha la precisa volontà progettuale di aggiungere dinamicità all’intero fabbricato: questo non può mai essere visto completamente da un unico punto ma si rivela allo spettatore man mano che egli avanza in direzione nord-sud. Una volta terminata la copertura, completamente ricoperta di verde, quello dello Skyline sarà uno dei tetti giardini più estesi di Londra.

Uno degli elementi principali del progetto di Foster+Partners, come dichiarato dagli stessi progettisti, è sicuramente l’Electric Boulevard. Si tratta di un asse totalmente pedonale articolato su due livelli distinti; il piano superiore si ispira al mercato di Convent Garden a Londra, dove dal ballatoio è possibile vedere l’ampia piazza sottostante. L’effetto cercato dagli architetti del team Foster è quello delle città italiane barocche, in cui lo spettatore durante il percorso ha un visione in costante cambiamento: la Battersea Power Station non è immediatamente visibile, la si inizia lentamente a percepire attraverso i riflessi dei vetri delle facciate, poi si manifesta solo in parte ed infine, giunti nella parte nord dell’Electric Boulevard, si palesa nella sua interezza.

La Battersea Power Station vista dall'Electric Boulevard di Foster a Londra.

  • L'edificio The Flower e il Prospect Park di Ghery Partners

Per Ghery Partners quello della Battersea Power Station è il primo progetto a Londra. Nella sua lunga carriera infatti l’architetto canadese ha visto nascere decine e decine di edifici in tutto il mondo ma mai uno nella capitale inglese. In controtendenza rispetto a quanto previsto dagli altri progettisti il team di Ghery ha deciso di sviluppare il programma di progetto non con un unico edificio ma attraverso 5 corpi distinti.

Delle torri che compongono il complesso di Prospect Place la più spettacolare è sicuramente “The Flower”; situata al centro dell’Electic Boulevard, deve il suo nome alla particolare geometria che, vista dall’alto, richiama la forma di un fiore. Con “The Flower” l’intento di Frank Ghery è quello di creare un punto focale tra i fabbricati presenti nell’area e allo stesso tempo realizzare un edificio mai visto prima, in grado di attirare a Battersea residenti e turisti da tutta Londra.

La destinazione d’uso prevalente, sia per lo Skyline che per Prospect Place, è quella residenziale; sono infatti previsti 1300 nuovi alloggi oltre che ristoranti, cafè e negozi. Per tale motivo “l’abitare” è il fulcro attorno al quale è stato sviluppato il progetto delle 5 torri; particolare attenzione è stata posta allo studio della luce naturale: essendo gli edifici molto alti e trovandosi a ridosso dell’imponente Battersea Power Station, bisogna assicurarsi che ogni appartamento riceva la maggior quantità di raggi solari possibile, evitando zone buie. Da qui è scaturita la scelta dell’involucro: la dinamicità della facciata e la selezione del rivestimento, rigorosamente bianco, servono a riflettere la luce naturale e a portarla sia all’interno degli alloggi che negli spazi pubblici sottostanti. Il colore dei prospetti delle torri richiama inoltre le vie di Londra, con abitazioni bianche che costeggiano entrambi i fronti stradali.

Lo spazio che si crea tra i 5 edifici del complesso è occupato da un’oasi verde ad uso esclusivo dei residenti; realizzata in collaborazione con LDA design, è progettata allo scopo di portare il tipico giardino di campagna inglese all’interno della città. Seguendo inoltre una delle linee guida dettate per l’intero masterplan della Battersea Power Station è concepito come luogo di interazione sociale tra i residenti; per tale motivo da ognuna delle 5 torri è garantito l’accesso a questo polmone verde.

Il progetto della Battesea Power Station prevede anche un parco lineare denominato Prospect Park. Questo rappresenta una connessione naturale tra l’area di intervento e il quartiere Vauxhall, a est di Battersea, e costituisce un asse di collegamento tra l’ex centrale termica e l’ambasciata americana. Sempre firmato dallo studio Ghery Partners, il parco è concepito come un grande spazio polifunzionale verde da poter essere utilizzato in maniera differente durante l’arco della giornata. In particolar modo la parte centrale è pensata come un luogo dove tenere conferenze, manifestazioni e spettacoli per la comunità mentre nella zona nord un’area attrezzata è a disposizione di adulti e bambini.

Due progetti di Ghery per il quartiere della Battersea Power Station a Londra.

  • Malaysia Square di BIG group

L’ultimo progetto della terza fase ad essere stato rivelato è la Malaysia Square ad opera dello studio danese BIG group, guidato da Bjarke Ingels. Questa enorme piazza si trova in una posizione strategica, ovvero sul fronte sud della Power Station, ed è lambita dagli edifici di Foster e Ghery Partners. Essendo il punto di arrivo dell’Electric Boulevard costituisce il cuore del Masterplan di Vinoly.

Tale vuoto urbano si ispira ai paesaggi e alla cultura della Malesia, rendendo omaggio al consorzio malese che è tra i maggiori finanziatori del progetto della Battersea Power Station.

Come dichiarato dallo stesso Ingels la configurazione della nuova piazza deve la sua forma al flusso delle persone che, con il loro moto, creano “un paesaggio a cascata scavato nella strada”. Il progetto si articola su due livelli: quello a quota strada costituisce un elegante e calmo ingresso all’ex centrale elettrica; al piano inferiore si sviluppa invece la piazza principale pensata come un grande anfiteatro all’aperto da utilizzare sia per eventi pubblici che per manifestazioni spontanee e da artisti di strada.

Per pavimentare e rivestire le gradonate della Malaysia Square sono state selezionate le principali tipologie di pietra presenti nel territorio malese ovvero granito, marmo, arenaria, ghiaia e dolomite. L’intento è quello di rievocare la particolare conformazione litologica delle grotte rinvenute nel Parco Nazionale Gunung Mulu a Sarawak, nella Malesia orientale. La texture materica è interrotta da una grande fontana collocata al centro del piano inferiore per la cui forma i progettisti si sono ispirati all’Hibiscus, fiore nazionale della Malesia. Per sottolineare il senso di appartenenza al luogo sul quale tale progetto insiste verranno utilizzati materiali di recupero provenienti dalla demolizione dei camini dello storico edificio industriale di Battersea.

La Malaysia Square di BIG Group è la piazza centrale della Battersea Power Station a Londra.

Il progetto della riqualificazione dell'area della Battersea Power Station è senza precedenti, unico nel suo genere; a sottolinearlo, se mai ce ne fosse bisogno, è il mantra creato dal consorzio che finanzia l’opera: “we don’t do ordinary” ovvero “non facciamo cose ordinarie”. Questa parola d’ordine è stata e sarà applicata da tutti i progettisti coinvolti e a tutti i livelli di progettazione, dal più grande edificio fino al più piccolo dettaglio, sia per gli spazi esterni che quelli interni.

Il successo di tale riqualificazione urbana potrà essere stabilito solo una volta terminato l’intero progetto. Dal punto di vista della sostenibilità i dubbi sono pochi: il recupero dei materiali, lo studio del percorso e dell’irraggiamento solare, la concezione impiantistica e l’enorme quantità di parchi e spazi verdi sono sicuramente soluzioni vincenti per il più grande eco-quartiere d’Europa; i critici di architettura ci diranno se le forme futuristiche saranno riuscite a creare il senso di luogo cercato oppure se si tratta solo di un vezzo d’artista.

Vanessa Tarquini

Vanessa Tarquini Ingegnere edile-architetto

Razionale e puntigliosa, ama la progettazione a 360° e si concede per hobby sporadici viaggi mentali. Salutista, pratica regolarmente yoga e sfrutta la sua passione per la corsa per ordinare le idee. Nel tempo libero si perde in escursioni tra le montagne abruzzesi.