- scritto da Elisa Stellacci
- categoria Del Paesaggio
Texture: un giardino temporaneo basato sul codice QR
In Belgio, a Courtrai il museo "Texture"necessitava di uno spazio pubblico per i visitatori e per i residenti del distretto di Overleie. In attesa di una rivalutazione completa dell’area, lo Studio Bastae i Wagon-landscaping hanno ridisegnato il parcheggio antistante incidendolo con un trapano secondo il codice QR (abbreviazione di Quick Response Code "risposta rapida") di accesso alle informazioni del museo.
I GIARDINI PIÙ BELLI IN UN UNICO PARCO
Il Texture: un giardino temporaneo basato sul codice QR, caratterizzato da moduli neri disposti all’interno di uno schema quadrato, è infatti il nuovo codice a barre bidimensionale per memorizzare informazioni da leggere con uno smartphone o computer. Preso come spunto dai paesaggisti belgi, diventa il concept per un’installazione temporanea di gradevole effetto.
Il museo interattivo ‘Texture’, aperto lo scorso autunno, rappresenta un omaggio alla valle del Lys, alla filatura e alla tessitura del lino. I progettisti NoArchitecten e Madoc hanno ampliato l’edificio originale del 1912 con una corona gialla sul tetto, cenno al Lys ‘"iume d'Oro", arteria storica dello sviluppo economico della regione. Lo spazio espositivo è stato diviso nella Sala Curiosità, della Lys e quella del Tesoro. La prima si trova al piano terra e permette al pubblico di sentire, vedere e gustare tutto ciò che riguarda il lino. Al primo piano si ripercorre le vicende del fiume e la corrispondente evoluzione dell’imprenditorialità, competenza e tecnologia nella regione. È una storia di fortune alterne, di lavoratori con gravi periodi di crisi, di pensatori e prevaricatori. Infine, nell’ultima stanza, sotto il tetto d’oro sono custoditi alcuni pezzi autentici, bellissimi pizzi e pregiati damaschi (popolari tra i nobili e borghesi).
Sulla base degli elementi presenti in loco, il progetto è stato realizzato in tempi molto brevi (cinque mesi per la progettazione e uno per la realizzazione) grazie all'aiuto dei residenti e dei paesaggisti. Come qualsiasi altro intervento partecipato, è diventato un evento sociale con le storie e gli aneddoti dei residenti che hanno ripercorso la storia del luogo e dell’industria del lino.
I moduli neri del codice, segnati con il gessetto sul foglio asfaltato, sono stati forati e divelti per la piantumazione delle graminacee. Divenuti i micro-spazi verdi nel labirinto temporaneo, sono stati occupati interamente da flessuosi e altissimi miscanti sinensis, mentre qua e là si trovano sedute rosse di varie altezze e panche di legno. L’effetto finale è un giardino ritagliato nell’asfalto con piante scapigliate dai bagliori argentei, i cui colori e l'aspetto informale ricordano i campi di lino.
Seppur temporaneo, rappresenta un nuovo spazio ludico per il distretto di Overleie e un forte incipit per la riconversione dell’area, in attesa del restyling totale. Non è certo una novità che giovani e residenti investano tanta energia per progetti di inverdimento di aree bitumate o degradate. Rimuovere porzioni di asfalto e asportare pezzi di parcheggio a vantaggio del verde sono divenute azioni popolarissime, addirittura coadiuvate da paesaggisti del calibro di Gilles Clément e da associazioni locali. Dall'altro canto, come per tanti altri interventi di rigenerazione urbana, pur nascendo come migliorativo è diventato oggetto di barbarie e noncuranza di alcuni.