Il mondo in un unico parco nel Garden der Welt

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Gli appassionati di giardini ricercano i posti più ameni e suggestivi in giro per il mondo, pur di cogliere l’essenza di ogni paesaggio, nelle varie declinazioni di verde e d’acqua. Dalla Francia, Corea fino in Giappone pur di percorrere gli intricati labirinti vegetali, farsi suggestionare dalla quiete dei giardini orientali o stupirsi delle ombre lasciate dai padiglioni traforati. Vi è, d’altra parte, la possibilità di vedere tutto il mondo in un unico parco, passare da un’oasi all’altra, il tutto comodamente in una sola località. È l’ambizioso obiettivo della Grün Berlin Garten und Park GmbH che, a Berlino, ha dato vita aiGarten der Welt.

Reliquie ferroviarie e aree attrezzate: il parco Gleisdreieck a Berlino

In copertina: il giardino cinese.
Come suggerisce il nome stesso (Giardini del mondo), in più di 100 ettari sono presenti ben 9 diverse tipologie di giardini. Cinese, giapponese, orientale, coreano, rinascimentale e cristiano: in ogni area si può rivivere esotiche atmosfere, filosofie e lontane culture.

LA STORIA DEI GARDEN DER WELT

I Garden der Welt sono da annoverare tra le più belle aree verdi europee, sia per la ricchezza botanica che per la caratteristica zona in cui sono situate. Una mezzora basta per tornare indietro agli anni della Berlino Est. Infatti il parco e lo stesso quartiere Marzahan in cui è situato, sono realizzati dalla DDR tra la fine degli anni ’70 e ’80. Conosciuta come zona malfamata, costellata da casermoni in stile sovietico, l’area è stata recentemente rivalutata sia a livello sia turistico che sociale.

Nel 1987, in occasione del 750° anniversario della nascita della città di Berlino, si inaugura il parco divertimenti di Marzahan, che avrebbe dovuto ospitare un’esibizione orti–culturale in risposta al raffinato Britzer Garden della parte Ovest della città divisa.

Dopo la caduta del Muro, cambia nome ed è ampliato. I giardini creati al suo interno oltre che squarcio verso mondi lontani, sono anche la testimonianza dei gemellaggi tra Berlino e le maggiori capitali del mondo.

Il giardino cinese

A seguito del gemellaggio tra Pechino e Berlino del 1994, solo dopo tre anni inizia la costruzione del più grande giardino cinese d’Europa. Caratterizzato da edifici, ponti, radure e pareti, è progettato da esperti cinesi. Il Giardino della Luna recuperata è realizzato secondo i piani stabiliti dall’Istituto per l’Architettura Classica di Pechino; tutti i materiali, pietre, rocce, sculture e legni pregiati, provengono da Pechino.

Davanti ad un immenso lago, sorge la Casa del thè o Casa di montagna del succo d’Osmanthus, dove è possibile concedersi un momento di relax sorseggiando, ovviamente, una tazza di thè. Nella piccola oasi ricreata, i visitatori e i berlinesi sono inebriati dai colori tenui, dalla superficie specchiata e dalle architetture tradizionali.

Il giardino Giapponese

Shunmyo Masuno, professore e sacerdote Zen, realizza nel 2001 il Giardino dell’incontro delle acque con piante e tradizionali elementi stilistici, cerchi di pietre e ruscelli. Il complesso è costituito da tre giardini, collegati da sentieri; al centro si trova il padiglione Nyosuitei.

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Incredibile il contrasto tra la caotica e insonne città metropolitana e questa micro–oasi autosufficiente, completamente fuori dal tempo. Calma, contemplazione e riflessione provengono dagli aceri, dai ciliegi ornamentali o dal giardini secco.

Il giardino Balinese (o delle Tre Armonie)

Come per i precedenti, il Giardino delle tre Armonie deriva dal gemellaggio tra Berlino e Balì. È la replica di un complesso di edifici e una riproposizione della flora tropicale nel sud di Bali. Una dimora di mattoni separa la zona giorno dalla zona circostante.

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Il cortile è quadrato, al centro vi è la fontana, le pareti e i portici sono riccamente decorati dalle piastrelle di ceramica, le cosiddette Zillij.

Il giardino orientale

Lavorando in stretta collaborazione con lo storico botanico Mohammed El Fai’z, l’architetto paesaggista Kamel Louafi ha definito un giardino con cortile e un Rivad (giardino architettonico). Un muro alto quattro metri circonda interamente il giardino, prendendo spunto dalla tradizione.

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Il giardino coreano

Inaugurato nel 2006, il giardino coreano o “stile Seoul”, è un dono della capitale della Corea del Sud. Il giardino contiene un padiglione, quattro cortili e una fonte d’acqua; è stato realizzato da artigiani coreani e presenta la vegetazione tipica, come bambù, pino, quercia ed acero.

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Il labirinto

Le 1.225 unità sempreverdi di Taxus baccata, che necessitano regolare potatura per mantenere la forma geometrica, riproducono il giardino labirinto del castello di Hampton Court in Gran Bretagna, mentre a terra è ridisegnata la celebre pavimentazione della cattedrale gotica di Chartres in Francia.

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È un giocoso invito per i visitatori che vogliano provare il proprio senso d’orientamento, cambiare rotta, tornare sui propri passi, perdersi. Per poi scoprire ognuno con i propri tempi, la via d’uscita.

Giardino rinascimentale italiano o “Giardino della Bobolina”

Immancabile il giardino rinascimentale, che si presenta con tutto il suo apparato scultoreo, le aiuole fiorite e un bel porticato. Il gran cancello in ferro battuto al termine di una delle due scalinate presenti, apre direttamente sul giardino principale. Qualunque percorso scelgano i visitatori, saranno senza dubbio affascinati dal caratteristico spaccato italiano.

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Alberi sagomati paradigma dell’arte topiaria, percorsi costruiti ad arte, panchine in pietra, statue, una grande fontana a conchiglia e numerose piante in vasi di terracotta, invitano i turisti ad un viaggio a ritroso nel tempo.

Il giardino di Karl Foerster

Il ristrutturato ed esteso Giardino di arbusti di Karl Foerster, costituisce un bell’esempio di orticoltura tedesca del ventesimo secolo.

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In alto: il Giardino di Karl Foerster

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In alto: il Giardino cristiano

Il giardino cristiano

Nel 2011 è stato realizzato il giardino monastico, con croce centrale, siepi di bosso ed arbusti dalla fioritura bianca; al centro l’acqua a simbolizzare la fonte di vita. La galleria dorata è costituita da lettere intagliate in cui si leggono testi del Vecchio e Nuovo Testamento.


Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.