Rain gardens. Giardini fioriti per accogliere l’acqua piovana delle città

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Da qualche anno la città di Melbourne, in Australia, è costellata di aree verdi che all’apparenza potrebbero apparire solo semplici aiuole molto ben curate: in realtà si tratta di Rain Gardens, piccoli giardini progettati in modo tale da accogliere l’acqua piovana in eccesso proveniente da strade e marciapiedi, tetti e terrazzi. La realizzazione dei Rain Garden è sostenuta dalla Melbourne Water e dal Victorian State Government che hanno provveduto, tra l’altro, a realizzare un sito web in cui è possibile trovare dettagliate spiegazioni per favorire l’autocostruzione degli stessi: l’obiettivo dunque è quello di consentire a tutti di creare il proprio giardino sostenibile nel cortile di casa e fare la loro parte per aiutare l’ambiente nel proteggere fiumi e torrenti.

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Al momento, le numerose collaborazioni con privati, amministrazioni locali e scuole hanno portato alla realizzazione di circa 8.000 Rain Gardens e non si esclude che l’obiettivo dei 10.000 entro il 2013 sia stato raggiunto.

Il loro funzionamento di questi giardini è semplice ed ancora una volta sfrutta quelle che sono le proprietà degli elementi naturali: sotto un strato superficiale di terra è posto uno strato di sabbia che ha la funzione di filtrare l’acqua depurandola da sostanze inquinanti che la pioggia, cadendo sulle superfici dure come i marciapiedi, porta con sé.

Un sistema di tubi drenanti, posto nell’ultimo strato sabbioso, provvede a convogliare l’acqua filtrata verso apposite cisterne o direttamente nell’impianto fognario. In questo modo le condotte fognarie saranno gravate in misura più costante dal flusso di acqua piovana che sarà a sua volta più pulita, limitando così l’inquinamento dei fiumi: non dimentichiamo poi che in questo modo è possibile diminuire la possibilità di allagamenti stradali.

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Dove è possibile realizzare un Rain Garden? Praticamente ovunque: dall’aiuola alla rotonda stradale, dal tetto verde al semplice contenitore in legno nel giardino che ospita piante di piccola taglia.
Insomma, si tratta di una maniera estremamente interessante per attuare una sorta di riqualificazione urbana “dal basso” in cui, ancora una volta, la cura del verde diventa una maniera per riappropriarsi del luogo in cui si vive: del resto, basta pensare alla crescente diffusione degli orti urbani e soprattutto al riscontro ottenuto da iniziative che li riguardano per rendersi conto della voglia di prendersi cura della città da parte dei cittadini.

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I Rain Gardens sono abbastanza diffusi nei paesi anglosassoni mentre in Italia per il momento se ne parla soltanto attraverso blog e siti specializzati in giardinaggio: speriamo di poter contribuire in qualche modo alla loro diffusione anche attraverso questo articolo.

Maria Leone

Maria Leone Architetto

Vive e lavora a Napoli, dove si interessa di progettazione e grafica, collaborando con siti del settore. Assieme a tre colleghe ha costituito un’associazione culturale per promuovere la cultura d’architettura. Sogna di imparare a cucinare, per la gioia del marito, figlia e cane!