Riqualificazione urbana a New York: la vecchia linea ferroviaria diventa un giardino

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Se avete in programma un viaggio nella Grande Mela e avete una sensibilità “green”, non potete sicuramente perdervi una visita all’High Line, nel quartiere di Chelsea a sudovest di Manhattan. Si tratta di un parco sopraelevato recuperato da un vecchio percorso ferroviario risalente agli anni trenta, che sovrappone una striscia

di verde sul trafficato asfalto metropolitano sottostante.

Nato da un progetto messo a punto dal paesaggista James Corner di Field Operations e dagli architetti Diller Scofidio +

Renfro che hanno conciliato la raffinatezza con la ruvidità industriale, l’High Line assume un ruolo di notevole rilievo in un quartiere povero di aree verdi dove il paesaggio rappresenta un elemento importante per la riqualificazione del tessuto urbano. Nell’estate del 2009 è stato inaugurato il primo tratto, quello più meridionale, mentre a giugno 2011 ha visto la luce il secondo tratto, ampliando il parco di circa un chilometro, fino alla 30ma strada. La parte rimanente è in attesa di sviluppi.

E’ pensato come un nastro percorribile che comprende una serie di giardini, ispirandosi alle rovine post–industriali dove la natura si è appropriata di un pezzo vitale dell’infrastruttura dopo il suo declino; il verde prende spunto infatti dalla vegetazione che, dopo anni di abbandono, ha avuto il sopravvento e molte piante, cresciute originariamente sui binari abbandonati, sono state incorporate nel progetto del paesaggio contribuendo ad aumentare la varietà delle specie (circa 210) e ispirando una disordinata bellezza in un continuo miscuglio di luoghi selvaggi e zone coltivate e ordinate.

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Diversi spazi, pensati per la sosta o per iniziative a carattere sociale, si affacciano sulla strada o verso l’Hudson River e sono arricchiti da sedute realizzate in materiali bio conservando anche, in alcuni punti, tratti dei binari originali inseriti nella pavimentazione per ricreare le suggestioni della vecchia linea ferroviaria.

Gli obiettivi del progetto sono di garantire un uso pubblico della struttura facilitando l’accesso e consentendo un utilizzo esclusivamente pedonale, promuovere un percorso lento in contrasto con la velocità di Manhattan, aumentare gli spazi verdi e i luoghi di ritrovo, preservare il quartiere da uno sviluppo edilizio incontrollato, conservare un pezzo di storia della città. Quindi creare un sistema parco che preservi un luogo in cui la natura ha predominato sull’infrastruttura urbana integrandosi in essa con un nuovo volto.













Elena Bozzola

Elena Bozzola Architetto

Si è laureata quando la parola “sostenibile” la pronunciavano in pochi e lei si ostinava a spedire email sulla tutela ambientale a tutti i suoi amici. L’incontro con Architettura Ecosostenibile è stato un colpo di fulmine. Ama la fatica delle salite in montagna e una buona birra ghiacciata dopo la discesa.