Verso una metodologia europea per ottimizzare i costi di costruzione

Alla ormai nota Energy Roadmap, la Commissione Europea (CE) intende affiancare la metodologia Cost-Optimal methodology per comparare i costi delle varie soluzioni progettuali a parità di prestazioni energetiche ottimali degli edifici, e relativi componenti, calcolati ai sensi dell’art. 5 della Direttiva UE 2010/31.

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Da alcuni anni, la Commissione Europea sta lavorando ad un quadro metodologico comparativo per il calcolo dei livelli ottimali, in funzione dei costi, dei requisiti di prestazione energetica degli edifici e dei relativi componenti. Il quadro metodologico fa un distinguo tra edifici di nuova costruzione e quelli esistenti, nonché tra le diverse tipologie edilizie.          

Pertanto, gli Stati membri potranno calcolare i propri livelli ottimali avvalendosi non solo del quadro comparativo, ma anche di altri parametri come condizioni climatiche e accessibilità delle infrastrutture energetiche. Infine, potranno comparare i risultati ottenuti con i livelli minimi di prestazione energetica richiesti dalla normativa in vigore.

Le indicazioni che gli Stati membri hanno ricevuto dalla Commissione Europea sono rivolte per la prima volta a considerare i due aspetti fondamentali per analizzare i costi energetici: l’intero ciclo di vita (LCA) degli edifici -e dei loro componenti- ed i benefici energetici ottenuti in funzione dei costi sostenuti per raggiungerli.

In altri termini, il regolamento cost-optimality introduce il “livello ottimale” dei costi da sostenere, per conseguire i parametri definiti nella direttiva europea conosciuta come NZEB (Near Zero Energy Building), con la seguente definizione:

“Il livello di prestazione energetica che permette di ottenere i minori costi possibili durante l’analisi economica del ciclo di vita di un edificio”.

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L’istituto europeo BPIE

In questo contesto, nel 2010 a Bruxelles nasce la BPIE (Building Performance Institute Europe), un’associazione senza scopi di lucro che attualmente conta con uffici anche in Romania (Bucarest), Germania (Berlino), Polonia (Varsavia) e UK (Londra). Presto aprirà nuove delegazioni in Grecia, in Bulgaria, in Francia e in Austria.

La missione della BPIE è ambiziosa e articolata nelle seguenti azioni: intraprendere le analisi necessarie per fornire le conoscenze e le raccomandazioni per la realizzazione di edifici la cui costruzione comporti basse emissioni di carbonio, ovvero sostenibili dal punto di vista degli impatti ambientali ed economicamente accessibili. Inoltre, intende realizzare la sua missione individuando le lacune delle politiche europee in tema di costruzioni, quindi supportare una vigorosa implementazione delle direttive più rilevanti e in ciascuno Stato membro nella stesura delle proprie linee guida per il miglioramento delle prestazione degli edifici in un’ottica di lavoro di squadra condividendo pratiche virtuose.

Altra azione, fondamentale della BPIE, è promuovere misure ed incentivi finanziari specifici per il retrofit degli edifici esistenti secondo le direttive europee: Energy Performance of Buildings Directive (EPBD) and the Energy Efficiency Directive (EED) finalizzate alla realizzazione di NZEB.

La BPIE supporta i policy makers, fornendo report desunti dalla propria rete di contatti, nella stesura di politiche efficaci per la diffusione delle conoscenze degli edifici NZEB nel mercato delle costruzioni e dei vari portatori d’interesse.

Le aree dove si concentra la maggior parte delle risorse della BPIE, in linea con la sua missione, sono:            

  • Nuovi edifici
  • Patrimonio immobiliare europeo restaurato
  • Politiche e strumenti di supporto
  • Banca dati degli edifici

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Per concludere, auspichiamo vivamente che presto venga inaugurata anche una delegazione italiana della BPIE per consentire anche ai professionisti d’interfacciarsi meglio con Bruxelles su queste importanti tematiche. Purtroppo fino ad ora, gli Ordini professionali non si stanno occupando in modo organico, capillare nonché continuativo di agevolare le relazioni con la UE riguardo alle tematiche ivi illustrate, e nemmeno ci appare chiaro il loro orientamento: se a favore o meno delle politiche comunitarie poiché non ci è stata ancora richiesta una partecipazione democratica. 

Risorse pDF Per l'approfondimento

Giovanna Barbaro

Giovanna Barbaro Architetto e Tecnologo

Deve il suo carattere cosmopolita a Venezia, dove si laureò in architettura (IUAV). Dal 2008 europrogettista nei settori green economy e clean tech. Nel 2017 ha realizzato uno dei suoi più importanti sogni: fondare Mobility-acess-pass (MAP), un'associazione no profit per la certificazione dei luoghi pubblici per le persone con disabilità motorie. Tra i suoi hobby preferiti: la fotografia e la scrittura