- scritto da Maria Pia Cibelli
- categoria Leggi e decreti
Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati
La gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti contaminati è regolata dalla parte IV del D. Lgs. 152/2006 che disciplina gli interventi, indica le procedure, i criteri e modalità svolgimento delle operazioni, stabilisce che per le aree caratterizzate da inquinamento diffuso si rimanda alla disciplina regionale qualora non siano siti di interesse nazionale.
LA LEGGE 441/1988
Ripercorrendo l’iter legislativo del settore, la prima normativa di rilievo è la Legge n° 441/88, la quale stabilisce che le regioni devono redigere i Piani Regionali di Bonifica PRB con un elenco dei siti da bonificare e indica quale tecnica di bonifica adoperare e i relativi oneri finanziari.
IL DECRETO 185/1989
L’anno seguente il decreto 185/89 chiarisce i soggetti che devono intervenire nell’iter di bonifica e le relative competenze: alle province spetta il compito di segnalare e trasmettere alla regione la presenza di eventuali siti da bonificare; la regione deve elaborare i Piani Regionali di Bonifica e aggiornare l’elenco dei siti contaminati; al Ministero Ambiente spetta un Esame di conformità dei piani presentati dalla regione.
La normativa 185/1989 individua le tipologie di siti potenzialmente inquinati in:
– aree in contatto accidentale o continuativo con sostanze contaminate;
– aree riconducibile alle tipologie indicate nel DPR 915/82;
E infine la necessità di selezionare i siti per interventi urgenti.
LA LEGGE 426/1998
È solo con la 426/98 che sono indicati in un elenco i primi interventi di interesse nazionale relativi ad aree industriali e siti ad alto rischio ambientale.
IL DECRETO RONCHI 22/97
Un importante passaggio è rappresentato dal decreto Ronchi 22/97, il quale riporta le definizioni di bonifica e messa in sicurezza e stabilisce:
– l’obbligo di bonifica per il soggetto che ha causato l’inquinamento;
–la definizione dei limiti di accettabilità della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e sotterranee.
Inoltre individua le tipologie di suolo contaminato, stabilisce la necessità di definire le Concentrazioni Limite Accettabili CLA in funzione della destinazione d’uso del suolo e la necessità di un controllo degli interventi da parte degli enti locali (Regioni, Province, Comuni) con intervento degli stessi qualora ci siano inadempienze da parte dei privati.
Il decreto Ronchi segna una svolta nel settore poiché fino a questo momento erano le autorità a doversi preoccupare della bonifica dei siti inquinati, un inquinamento causato dall’attività di privati a cui si poneva rimedio con dispendio della spesa pubblica.
IL DM 471/1999
È quindi con il D.M n° 471 del 25 ottobre 1999 che si ha la prima normativa organica per i siti contaminati. Si stabilisce il che “chi inquina paga”, e si chiarisce la necessità di una progettazione che partendo dal campionamento e dall’analisi dei siti, attraverso le Concentrazioni Limite Accettabili CLA permetta di definire gli interventi di bonifica adeguati.