• scritto da Arianna Mortellaro
  • categoria Plastica

La Casa de botellas. Bottiglie di plastica come materiale da costruzione

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L’idea di Alfredo Santa Cruz nacque nel 2002, dal desiderio della figlia più piccola di avere una casetta per giocare con gli amici. Non essendo una famiglia agiata, anche usare del legno sarebbe stato oneroso, ed il desiderio della piccola rischiava di diventare una spesa impossibile da sostenere. Perché non provarequindi a riutilizzare qualcosa. Questo qualcosa erano le bottiglie di plastica, e, dalla piccola cCadaasa delle bambole, prese vita una casa ancora più po’ più grande “La casa que viaja”, in grado di essere smontata e rimontata facilmente.

Grazie alla facilità di trasporto del materiale Alfredo prese la decisione di portare in giro per il paese il suo prototipo, per mostrare alla gente cosa si può fare, in un luogo così povero, con quel poco che si ha a disposizione: “anche una casa” è la risposta.

Le bottiglie, chiuse ermeticamente in modo da non lasciar passare l’aria, vengono usate come mattoni per costruire le pareti della casa, e sono tenute insieme da un abile gioco di incastri e rabbocchi di cemento e sabbia. Inoltre il materiale è isolante sia per la temperatura che per il rumore, e , in caso di incendio, contiene il fuoco molto più a lungo rispetto al legno, perché si accartocciano su se stesso. Con questo metodo di costruzione i costi sono quasi azzerati, e, una volta recuperato il materiale utile, si può procedere a un ritmo di tre metri quadrati al giorno.

Ma Alfredo si è spinto oltre, costruendo oggetti di tutti i tipi con la plastica ricavata dai rifiuti: letti, divani, tavoli, giocattoli e borse.

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Un altro elemento importante della “Casa de botellas” è un pannello termico artigianale, realizzato sempre con bottiglie di plastica dipinte con vernice nera e collegate ad un serbatoio. Il sistema si limita a sfruttare il fenomeno fisico del termosifone, in cui la differenza di densità tra fluidi a temperature differenti comporta una circolazione convettiva, spingendo verso l’alto il fluido con temperatura maggiore.

Alfredo sottolinea l’importanza di prendersi cura del pianeta con piccoli gesti come il suo, che possono però dare un segnale forte alle nuove generazioni argentine e del mondo intero: “Vogliamo che la nostra Casa ecologica di bottiglie aiuti a diffondere una maggiore sensibilità alle questioni ambientali, soprattutto nelle giovani generazioni. Siamo orgogliosi di chi replica la nostra tecnica con l’obiettivo di migliorare la propria qualità di vita. Per questo sosteniamo coloro che desiderano utilizzare il nostro metodo insegnando loro come fare, senza chiedere nulla in cambio”.

Ma esistono altri esempi illustri di case di bottiglie. La struttura di più forte impatto, costruita però con più di un milione di bottiglie di vetro, è forse stata dei monaci buddisti nella provincia thailandese di Sisaket, dove, con un abile gioco di colori (bottiglie versi della Heineken e marroni della locale Chang) è stato costruito il tempio Wat Pa Maha Chedi Kaew.