Mattoni di funghi: la nuova frontiera dell'architettura ecologica

Mattoni di funghi per l'architettura

Gran parte del settore delle costruzioni dipende dai combustibili fossili: questo rende l'edilizia uno dei settori con la più grande impronta di carbonio. L’esigenza di rendere  il settore delle costruzioni più sostenibile sta spingendo gli esperti a sperimentare nuove materie prime, come i funghi.

Ma si può realmente costruire una casa con i funghi? Sembra davvero assurdo ma già anni fa abbiamo trattato di una microabitazione per la quale era stato ideato un isolante innovativo a base di funghi. Nel frattempo gli studi si sono evoluti e dagli oggetti di arredo si è giunti alla realizzazione di edifici prototipo di mattoni a base di funghi. Il primo mai realizzato è Hy-fi, una torre biodegradabile di fronte al MoMA di New York e ideate dal team di The Livingcon il supporto di Ecovative, azienda americana nota per la creazione di alternative biodegradabili ai comuni imballaggi. 

Le emissioni del micelio durante il suo ciclo di vitaLe emissioni del micelio durante il suo ciclo di vita

Perché usare i funghi come materiale edile

Le ragioni per utilizzare i funghi come materiale edili sono semplici e valide:

  • Economicità nella produzione del materiale di base per le costruzioni.
  • Ridottissime emissioni dannose per l’ambiente (i funghi crescono con facilità e non sono necessarie importanti lavorazioni per ottenere il prodotto finito)
  • Facile reperibilità del prodotto di base da cui partire per far “crescere” il materiale di base
  • Facilità di riproduzione che richiede semplici zolle di terreno e un livello di umidità costante.

Non da meno poi è l’effetto estetico che si ricava dalla realizzazione di edifici fatti di funghi. 

Hy-Fi visto dall'internoHy-Fi visto dall'interno

Hy-Fi l'edificio realizzato con i funghi

Il nome dato alla torre fatta di funghi è Hy-Fi e fa riferimento alle “ife”, i filamenti di funghi che con il loro andamento intrecciato hanno tenuto insieme gli oltre 10.000  mattoni bianchi dell’edificio-. La struttura è stata esposta durante l’estate del 2021 per poi essere smontata. Naturalmente, i mattoni sono stati compostati.

Osservandola da lontano la torre di funghi appariva come un enorme solido massiccio a forma di tronco di cono ma avvicinandosi si potevano apprezzare le migliaia di mattoncini bianchi che le davano una tessitura molto simile a quella di un edificio tradizionale in mattoncini di cotto o di cemento, diversi esteticamente solo nel colore.

Una delle sfide del progetto Hy-Fi era ridurre il più possibile il tempo di realizzazione dell’edificio. La parte che ha necessitato di maggior tempo è stata quella dei test sui materiali di partenza che hanno portato alla realizzazione del primo mattone di funghi.

Hy-Fi, la costruzione sperimentale realizzata con mattoni di funghi di fronte al Moma di New YorkHy-Fi, la costruzione sperimentale realizzata con mattoni di funghi di fronte al Moma di New York

Questo è un ibrido di quella che chiamo un'antica tecnologia dei funghi e una tecnologia totalmente nuova di calcolo e ingegneria. Vogliamo utilizzare i sistemi viventi come fabbriche per coltivare nuovi materiali. Speriamo che questo ci aiuti a vedere le città più come organismi viventi che respirano che come luoghi solidi, statici e inerti.

afferma l'architetto David Benjamin, fondatore e direttore dello studio The Living.

La convinzione di Benjamin nel potere della biotecnologia è sempre stata manifesta in lui; sebbene non avesse alcuna esperienza in materia di sperimentazione di prodotti innovativi si era iscritto al corso di laurea della Columbia visto il suo interesse per le tecnologie digitali e l'architettura sperimentale, che gli sembrava il perfetto equilibrio tra creatività e risoluzione ad alcune questioni di cui si stava occupando quando ancora non svolgeva la professione di Architetto. Dopo la laurea, ha fondato The Living, che è diventato noto per i suoi metodi innovativi di utilizzare le strutture interne degli organismi viventi per creare forme architettoniche sempre più rispondenti alle esigenze concrete. È questo tipo di spirito che ha aiutato il suo team a specializzarsi nella ricerca di soluzioni innovative fino a vincere il MoMA PS1 Young Architects Program

 L'architetto David Benjamin, fondatore e direttore dello studio The Living mostra il prototipo del mattone di funghiL'architetto David Benjamin, fondatore e direttore dello studio The Living mostra il prototipo del mattone di funghi

Il mattone di funghi

Il “mattone di funghi” viene coltivato come fosse una pianta: si mescolano le bucce di mais sminuzzate con il micelio che sarebbe l'apparato vegetativo sotterraneo che fruttifica producendo i classici funghi, e che è formato da un intreccio infinito di filamenti che sono le ife.

L'impasto viene poi messo in uno stampo di mattoni e lasciato crescere per cinque giorni. Il risultato è un mattone solido, ma leggero.

Edifici come la "torre di funghi" Hy-Fi, vengono assemblati utilizzando un algoritmo personalizzato per posare i mattoni strato per strato.

Il metodo originale e produttivo, allo stesso tempo, consente ai costruttori di utilizzare non solo funghi ma materia prima locale come i rifiuti agricoli per la realizzazione di prodotti edili compostabili e biodegradabili a seconda del processo con cui siano stati realizzati i singoli componenti di un edificio.

I mattoni per Hy-Fi sono stati creati con materia prima dell'area di New York ma il sistema di realizzazione può avvenire ovunque vi sia del materiale da cui far moltiplicare i miceli. 

Nei luoghi in cui vi è la presenza di risaie ad esempio, le persone possono utilizzare gli scarti del riso nella miscela con il micelio per creare mattoni.

Un dettaglio dei mattoni di funghi in una delle loro fasi produttiveUn dettaglio dei mattoni di funghi in una delle loro fasi produttive

Il mattone di sabbia e batteri 

Nel frattempo anche un altro architetto ha coltivato "bio-mattoni", utilizzando un processo simile. Si tratta di Ginger Krieg Dosier, creatrice di un mattone fatto con sabbia e batteri, inserito in uno stampo e poi alimentato con una soluzione nutritiva. Cinque giorni dopo il processo di crescita i mattoni vengono rimossi e sono pronti per l'uso.

Guarda il video: “Growing Cement with Nature” (far crescere il cemento grazie alla natura).

Questa ricerca del bio-mattone ha portato la Dosier dal mondo dell'Architettura a varcare quello della Scienza, dove, durante le sue sperimentazioni si è dovuta consultare con microbiologi e chimici per elaborare una formula adatta alle esigenze che su era prefissata per il suo prodotto. Ginger afferma: 

Fin da bambina, sono rimasta affascinata dal modo in cui la natura è in grado di produrre cementi durevoli e solidi con dei processi che si attuavano a temperatura ambiente

Il suo mattone viene ora utilizzato in un progetto pilota per realizzare pavimentazioni. Ginger Krieg Dosier aveva lavorato per un po' negli Emirati Arabi Uniti - dove la sabbia, ovviamente, è abbondante - ma dopo essere tornata in America ha fondato la sua azienda, chiamata BioMason, nel North Carolina.

Il mattone sperimentale di sabbia e batteri dell'architetta Ginger Krieg DosierIl mattone sperimentale di sabbia e batteri dell'architetta Ginger Krieg Dosier

Il futuro dei mattoni a base di materiali sperimentali

Il lavoro di Dosier e di Benjamin indica un nuovo livello di innovazione che sta diventando imprescindibile nel settore edile per far fronte ai problemi ambientali.

Anche se sono sperimentali, è molto eccitante vedere questi tipi di tecnologie scavalcanti che prendono spunto dalla natura per trovare alternative creative ad alcune delle più antiche convenzioni nel design

afferma Jacob Kriss del Green Building Council degli Stati Uniti, responsabile del sistema di certificazione LEED (adottato in Italia dal 2009).

Jacob Kriss ribadisce che il settore dell'edilizia è responsabile di quasi il 40% delle emissioni di anidride carbonica negli Stati Uniti e che

Sono questi tipi di innovazioni che possono aiutarci a girare l'angolo per creare strutture resilienti, sane e ad alte prestazioni che sono migliori per il pianeta e le persone che le usano ogni giorno.

Ci si chiede se prima o poi le case con mattoni di funghi e altri materiali sperimentali non diventeranno comuni in tutto il mondo.

Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.