- scritto da Adriana Mancuso
- categoria Innovativi
Foster+Partners prototipa visiere protettive open source per tutelare il personale sanitario
Per dare il proprio contributo alla lotta contro il Coronavirus, lo studio di architettura Foster+Partners ha messo a punto un prototipo open source di una visiera protettiva per tutelare il personale sanitario dal contagio.
Lo studio di Sir Norman Foster non è nuovo a sfide di design di ogni tipo: nel campus londinese con sede a Battersea non si progettano solo iconici edifici, ma città, interi quartieri e pezzi di design. Stavolta lo studio ha messo il proprio ingegno e i propri mezzi a disposizione del grande pubblico ingegnerizzando un piccolo oggetto, progettato per essere prodotto facilmente e in grandi numeri. Lo scopo è quello di proteggere il personale sanitario dal contagio del Covid-19.
Il campus di Foster+Partners è dotato di spazi e servizi di altissimo livello, tra cui un “model shop”, ovvero un grande laboratorio dedicato alla ricerca e alla produzione di modellini di ogni materiale e dimensione, da produrre con le più disparate tecniche, dalle più tradizionali a quelle più moderne e ricercate. E’ qui che, in occasione della pandemia da Coronavirus, sono stati realizzati i prototipi per le visiere.
Ma l’impegno di Foster+Partners non si ferma alla prototipazione e produzione: lo studio ha anche pubblicato i disegni e le specifiche dei materiali affinché tutti, dai progettisti agli appassionati, ma soprattutto i grandi produttori, possano studiare il design, eventualmente migliorandolo testando metodi di fabbricazione alternativi alla stampa 3D e produrre migliaia di visiere per il personale sanitario.
Le visiere progettate da Foster+Partners in risposta alla pandemia di Covid-19 sono disponibili in due taglie e possono essere pulite e riutilizzate.
Inoltre, sono così semplici da essere formate da soli 3 componenti:
- visiera
- banda frontale
- cinghietta per regolare la larghezza
La forza del progetto di Foster+Partners sta anche nella rapidità di produzione: 1 minuto e 30 secondi per visiera (30 secondi per il taglio dei componenti, 60 per l’assemblaggio).
Lo studio ha reso il progetto open source e condiviso le specifiche di ognuno dei componenti per far sì che chiunque ne abbia i mezzi possa produrne:
- visiera - spessore 0.5mm - materiale PETG (si tratta di un materiale molto usato per la stampa 3D ed è una versione modificata del PET. La “G” finale sta per “glicole modificato”);
- banda frontale - spessore 0.75mm - materiale PET
- cinghietta per regolare la larghezza - spessore 1mm - materiale silicone
Sul sito del progettista sono disponibili anche le istruzioni per il montaggio ed il file per la stampa digitale, che possono essere scaricate qui.