- scritto da Ivana Fasciano
- categoria Bambu
Materiali green: il bambù per le costruzioni
Il bambù, prodigioso materiale green con un elevatissimo grado di leggerezza, resistenza e crescita dimensionale, è definito “legno dei poveri” in India, “amico della gente” in Cina e “fratello” in Vietnam, e trova oggi numerosi impieghi in diversi settori, dall’arredamento ai giocattoli, dal cibo alle finiture di componenti di computer . Molto diffuso in Asia, America Latina ed Africa, l’uso del bambù per la realizzazione di costruzioni è stato per un periodo dell’epoca moderna abbandonato per lasciar spazio a legno e cemento; recentemente si assiste ad una maggiore diffusione di questo materiale naturale, sia nei territori di cui è originario, sia nella parte occidentale del globo.
La natura fibrosa dei suoi tessuti conferisce al bambù una straordinaria resistenza, maggiore sia in trazione che in compressione di quella del legno, maggiore in trazione di quella dell’acciaio, maggiore in compressione di quella del calcestruzzo.
Esistono oltre 1.300 varietà di questa pianta; essa cresce con grande rapidità, anche sino a 60cm al giorno, adattandosi a diverse condizioni atmosferiche. Il culmo viene tagliato e lavorato con grande facilità, generalmente all’età di 3 o 4 anni di vita della pianta.
La resistenza del bambù ad attacchi di funghi ed insetti può essere incrementata grazie alla scelta della specie più adatta, all’età della pianta ed ai successivi trattamenti per l’essicazione e per la protezione, attraverso l’immersione in acqua o sabbia, o l’essiccazione col fumo, tutti metodi interamente naturali.
Nella progettazione è fondamentale prestare attenzione agli elementi strutturali di fondazioni ed alla copertura, per i quali deve essere prevista la protezione da acqua e luce, consentendo alle strutture di ridurre il loro grado di deteriorabilità e di aumentare la resistenza nel tempo.
La sostenibilità del bambù come materiale da costruzione è presente in tutte le fasi del suo ciclo di vita: durante la coltivazione non vengono impiegati pesticidi o fertilizzanti; il suo uso permette la riduzione di emissioni di gas serra rispetto all’uso del cemento; la diffusione presso le popolazioni più povere consente la presenza di colture utilizzate a livello locale per la realizzazione di strutture per fronteggiare l’emergenza abitativa; il costo è pari a circa 1/3 delle costruzioni tradizionali.
Un aspetto negativo riguarda il trasporto: anche il bambù utilizzato in Europa e negli USA proviene dalle colture presenti in Cina, Vietnam, America Latina e India, rendendo l’impatto un po’ meno sostenibile!