- scritto da Anellina Chirico
- categoria Bambu
Bambù e tecnologia: quando l’informatica incontra la natura
Come l’architettura, anche il design sembra dividersi tra due orientamenti: la sostenibilità degli oggetti di uso quotidiano e la pura ricerca di una forma accattivante. Se quest’ ultima linea di pensiero è seguita in parte per scelte legate al mercato, all’estetica o alla necessità di creare strumenti ergonomici che stilisticamente finiscono col ricordare le sinuose architetture di Zaha Hadid, oggi è diventato inevitabile per il mondo deldesign confrontarsi con le questioni legate all’impiego dei materiali e al loro riciclo.
LA CRISI ECONOMICA E L’AUMENTO DELLE VENDITE DI SMARTPHONE E PC
Da una rilevazione effettuata dalla GfK Retail and Technology, risulta che alla fine dello scorso anno il mercato dei prodotti tecnologici in Italia ha chiuso in negativo con una perdita di circa 10 punti percentuali, mentre si assiste ad un fenomeno completamente diverso nel settore della vendita di prodotti di telefonia e di informatica. Le vendite dei telefoni cellulari sono aumentate del 6%, mentre la spesa degli italiani per computer e periferiche è salita del 10%. Come spiegare questo trend?
Senza addentrarci troppo nelle ragioni sociologiche per le quali oggi tutti sentiamo il bisogno di rimanere connessi anche quando il lavoro non lo richiede, di possedere un oggetto che costituisce uno status symbol e circondarci di gingilli di ultima generazione, c’è da chiedersi se esiste la piena consapevolezza dell’impatto che queste scelte hanno sul nostro futuro.
Smartphone, tablet e pc non hanno solo un bell’ aspetto grazie a scocche colorate, griffate, personalizzabili, ma funzionano perché hanno un’ anima metallica fatta di rame, magnesio, alluminio e altri metalli impiegati per i circuiti interni, i cavi elettrici e ovviamente il rinforzo delle scocche stesse ( quando non sono esclusivamente di plastica e simili).
È facile capire quale impatto abbiano sull’ambiente questi materiali una volta passato di moda il telefonino di turno o quando il computer smette di funzionare.
L’USO DEL BAMBU’ COME MATERIALE PRINCIPALE PER TELEFONI E ACCESSORI
Ogni giorno quasi la metà della popolazione mondiale utilizza il bambù in una delle sue innumerevole forme per usi diversi: come cibo, materiale da costruzione, foraggio per animali, materiale per la lavorazione di utensili di ogni tipo, come fibra per i tessuti.
Considerato erroneamente dai più come un materiale povero e diffuso prevalentemente in Asia, il bambù sta scoprendo un largo impiego anche in Europa come sostituto del legno comune per la sua capacità di crescere molto velocemente rispetto agli alberi, per la sua resistenza, per la sua flessibilità (maggiore della plastica e di alcuni metalli). La risposta dei creativi non si è fatta attendere a lungo e, dall’Oriente all’ Occidente, una nuova generazione di prodotti sta invadendo il mercato dell’ informatica.
Si va dalla tastiera in bambù iZen, periferica bluetooth compatibile con pc, Mac e tablet, completamente biodegradabile e riciclabile perché fatta al 92% di bambù, alla custodia per computer Apple e ipad, un po’ costosa ma dalla linea essenziale, progettata da Justin Silva, designer della Silva Limited.
Semplice e geniale è iBamboo, amplificatore per iphone che, come uno strumento musicale aborigeno, sfrutta la risonanza naturale del bambù per amplificare il suono prodotto dagli speaker del telefono, intensificando l’effetto stereo.
Resta invece ancora un prototipo lo smartphone completamente in bambù della Ad Zero, robustissimo e leggero la metà dell’Iphone, con componenti interamente riciclabili.Non solo per Iphone e quindi rivolti a tutti sono le periferiche rivestite in legno disponibili nella linea Natural Informatic: tastiere, mouse wireless, pendrive da 2 o 4 Gb, cuffie con microfono, auricolari e altoparlanti in cartone riciclato.
La sostenibilità inizia dal nostro quotidiano. Occorre quindi ridurre i consumi ed il nostro impatto sull’ ambiente magari rivolgendo le nostre scelte a dispositivi ecologici e riciclabili.