Sinkholes: il suolo che sprofonda all’improvviso. Colpa dell’abusivismo?

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Il suolo che sprofonda improvvisamente lo si può vedere negli effetti speciali di un film, ma nella realtà questo fenomeno esiste, purtroppo non è frutto di immaginazione e sono ricorrenti le foto che arrivano dai paesi dell’America Latina (Guatemala, Messico, etc…) dove compaiono immense voragini che sembrano fotomontaggi. La terra è fragile ed è comprensibile che accadano fenomeni che possano essere inaspettati, ma quando tali eventi accadonoin zone urbanizzate, dove sorgono edifici figli dell’abusivismo edilizio, sorge il dubbio che si sia costruito nel posto sbagliato, con imperizia da parte di chi avrebbe dovuto effettuare le dovute verifiche sul terreno in questione.

Non è plausibile nel XXI secolo che i rischi dovuti a fenomeni come i sinkhole siano connessi agli errori e alla mancanza di professionalità di chi è coinvolto in opere di insediamento territoriale.

Si deduce che è necessario dotare il nostro paese di mappe che documentino cause ed effetti di un diffuso fenomeno di dissesto idrogeologico e geomorfologico che sta coinvolgendo gran pare del territorio.

Costruire senza criteri di sicurezza è pericoloso, anche se si è convinti che in un luogo si sia già costruito per anni e che sia possibile erigere l’ennesimo edificio senza problemi: nulla di più errato, poiché le normative cambiano proprio in funzione degli eventi calamitosi e della presa di coscienza di una situazione – come quella del dissesto idrogeomorfologico – che attanaglia l’Italia da anni.

CHE COSA SONO I SINKHOLES?
In italiano la traduzione di sinkhole è “dolina” o “folia”. I sinkholes infatti sono sprofondamenti catastrofici che si verificano in ambiente naturale ed antropizzato, arrivano a raggiungere diametri ampi anche centinaia di metri e sono una minaccia per i centri urbani e le aree naturali, aprendosi come voragini all’improvviso.

La possibilità che si verifichino queste depressioni nel suolo è spesso sottovalutata e a volte la presenza di strutture pre–esistenti (edifici più o meno recenti) fa bypassare i dovuti controlli sul territorio che invece dovrebbe essere sempre attentamente indagato per verificare che non sia soggetto a fenomeni di dissesto presenti e futuri.

Foto: Sinkhole apertosi in Guatemala nel 2010

QUALI SONO LE CAUSE?
Tra le aree maggiormente a rischio ci sono la Sardegna, il Lazio e la Campania, ma anche in altre regioni, come la Puglia, l’Abruzzo e la Sicilia si sono verificati dei fenomeni rilevanti.

I sinkholes sono fenomeni che interessano, anche se in misura diversa, l’intero territorio nazionale, costituendo fattori di rischio molto elevato, in quanto sovente caratterizzati da una rapida evoluzione che si svolge nel giro di poche ore e che coinvolge aree urbanizzate e infrastrutture, talvolta coinvolgendo anche vite umane.

Ad innescare i sinkholes sono spesso fenomeni meteorologici impetuosi come forti piogge, oppure movimenti della crosta terrestre e, non ultimi in ordine di importanza, attività antropiche in aree fragili senza tenere conto dei rischi connessi ad edificazioni sproporzionate o a opere insediative di altra natura.

Immagine: Schema delle cause che possono provocare un sinkhole.

Da numerosi studi che analizzano il fenomeno come causa probabile di molti fattori connessi e casi reali, emerge che i sinkholes rappresentato un fenomeno troppo poco considerato, certamente molto dibattuto in ambito scientifico ma poco conosciuto dalla popolazione a cui sono meglio noti termini come frane o alluvioni.

ESISTE UNA NORMATIVA PER I SINKHOLES?
Ad oggi solo le regioni del Lazio e della Sardegna hanno legiferato in merito a questi fenomeni, focalizzando l’attenzione su due gruppi di aree: quelle già edificate e quelle individuate come possibili territori da insediare.

Per quanto riguarda le aree già edificate le informazioni desunte dagli studi vanno ad implementare i database della Protezione Civile, mentre per quanto riguarda le aree sulle quali si prevede di costruire, esse saranno soggette ad approfondite indagini geofisiche e idrogeologiche al fine di individuare – se sono presenti – eventuali cavità nascoste che possano propagarsi in superficie.

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Foto in alto: Una voragine dovuta quasi sicuramente a cause antropiche, apertasi nel cuore di Roma nell’Ottobre del 2012

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I SINKHOLES DEL TERRITORIO ITALIANO SONO DOCUMENTATI?
Di molti sinkhole affiorati in passato si è persa memoria , soprattutto quelli verificatisi nei terreni non urbanizzati, dato lo scarsissimo interesse fino a poco tempo fa nutrito per voragini in luoghi sperduti che si sono colmate da sole oppure, nella maggior parte dei casi, sono state rimodellate dalla mano dell’uomo che in quei luoghi ha operato bonifiche e rimodellamenti del terreno.

Nella nostra nazione i sinkhole documentati non hanno, fortunatamente, mai causato vittime mortali, ma la loro gravità resta comunque una minaccia preoccupante anche come conseguenza dell’abusivismo edilizio e della cementificazione.

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Foto in alto: Una voragine che ha trascinato dentro un camion, in Via Donghi, a Torino, nel 2011

Il sinkhole dal diametro record in Italia misurava oltre 250 metri, ed è stato individuato in Toscana, mentre quello più profondo – ben 55 metri – oggi è diventato il lago Paterno in Lazio.

Il Servizio Geologico dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) è da alcuni anni impegnato nella realizzazione di un approfondito censimento di questi fenomeni e fino ad oggi ha censito circa 850 casi di sinkholes naturali e oltre un centinaio di casi di sprofondamenti dovuti a fattori antropici. Il Database Nazionale dei Sinkholes è consultabile in rete.






Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.