- scritto da Maria Leone
- categoria Curiosità ecosostenibili
Rapporto Comuni rinnovabili 2012. Energia Italiana sempre più pulita
Lo scorso marzo è stato presentato il consueto rapporto stilato da Legambiente per il 2012 sui Comuni ‘rinnovabili’, una vera e propria ‘fotografia’ della evoluzione del sistema energetico italiano ottenuta analizzando anno per anno lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese. Anche questa volta l’analisi è stata condotta per tipologia di fonte energetica: solare fotovoltaico, solare termico, eolico, idroelettrico, geotermia, bioenergie. Sempre più Comuni scelgono fonti rinnovabili: i circa 400.000 impianti presenti nel 95% dei Comuni italiani registrati da Legambiente rappresentano una realtà che non può essere ignorata e che avrebbe diritto ad una maggiore attenzione soprattutto da parte di ci governa. Il rapporto in questo senso indica su quali fronti muoversi: intanto sarebbe opportuno rendere strutturali sgravi ed incentivi legati alla riqualificazione ed al risparmio energetico. Inoltre occorrerebbe definire almeno dei criteri minimi di valutazione per progetti ed impianti soprattutto in termini di emissioni di CO2.
Un’altra considerazione presente nel Rapporto, a mio avviso fondamentale, è la necessità di regole chiare per l’approvazione dei progetti sulle rinnovabili: ancora oggi l’unica normativa di riferimento è data dalle “Linee Guida” previste dal DL 387/2003 a cui sarebbe dovuto seguire il recepimento da parte delle Regioni, molte delle quali sono ancora in preoccupante ritardo. Tutto questo provoca una costante incertezza da parte dei professionisti sulle procedure da seguire.
Infine, si ribadisce la necessità di integrazione tra fonti rinnovabili ed efficienza energetica in edilizia: secondo la direttiva europea 31/2010 sull’efficienza energetica in edilizia gli edifici pubblici e privati entro il 2021 dovranno essere energeticamente autosufficienti o garantire che riscaldamento e raffrescamento avvengano attraverso fonti rinnovabili. In tale ottica sarebbe opportuno definire uno standard di efficienza energetica minimo obbligatorio per la Classe A e premiare quelle ristrutturazioni edilizie in cui categoria energetica migliora, prevedendo incentivi progressivi per salti di due o più classi.
Nella classifica dei Comuni 100% Rinnovabili il primo posta va a Varna, in provincia di Bolzano, che ospita 66 impianti fotovoltaici, un impianto a biogas, un impianto mini idroelettrico ed un impianto a biomasse.
I COMUNI DEL SOLARE FOTOVOLTAICO E TERMICO
I Comuni italiani in cui sono presenti impianti fotovoltaici sono 7.708, 435 in più rispetto allo scorso anno: probabilmente il fotovoltaico è il sistema più diffuso, grazie anche agli incentivi legati al Conto Energia, e lo dimostra una crescita della potenza del 298% in un solo anno e installazioni aumentate per il 95% dei Comuni italiani. Il piccolo Comune di Meleti, in provincia di Lodi, possiede la maggiore potenza di impianti fotovoltaici in relazione al numero di abitanti; nel Comune di Cisano Bergamasco, invece, troviamo la maggiore potenza installata su edifici pubblici. Infine, è da notare la costante crescita della presenza di impianti in ex cave, aree industriali dismesse o discariche.
Come per il fotovoltaico, l’incremento del 43% dell’uso del solare termico, pari a 1.872 Comuni in più rispetto al 2010, è senza dubbio dovuto agli incentivi promossi dal Governo, nello specifico la Detrazione Fiscale del 55%. La maggiore presenza di pannelli solari è stata riscontrata nel Comune di Marradi, in provincia di Firenze, dove ne sono presenti 5,4 mq per abitante per una superficie complessiva di 17.939 mq, sia in edifici pubblici che privati. 463 sono i Comuni che mediante i Regolamenti Edilizi hanno introdotto, per il solare termico, un obbligo di installazione, sia per i nuovi edifici che per quelli in fase di ristrutturazione, in grado di coprire la soglia minima dei fabbisogni di acqua calda sanitaria.
I COMUNI DELL’EOLICO E IDROELETTRICO
Premesso che sull’eolico il rapporto non riporta una classifica poiché le condizioni ambientali e di vento non sono uniformi sul territorio, con 6.912 MW eolici installati in 450 Comuni, pari al 3% di tutti i Comuni, esso si conferma in costante crescita nelle aree dell’Appennino Centrale tra Campania, Basilica e Puglia, e nelle isole maggiori. Non per niente il primato spetta al Comune di Troia, in provincia di Foggia, con 171,9 MW e 93 torri. Anche il cosiddetto ‘mini–eolico’, impianti con potenza fino a 200 kW, negli ultimi due anni ha avuto uno sviluppo degno di nota: sempre più cittadini, piccole aziende agricole ed artigiane, infatti, scelgono di installare tali tecnologie capaci di garantire opportunità di risparmio sui consumi elettrici, complice la nuova tariffa onnicomprensiva con l’estensione dello scambio sul posto fino a 200 kW.
Quanto all’idroelettrico, la più antica fonte di energia rinnovabile italiana, esso è stato scelto da 1.253 Comuni per una potenza pari a 21.212 MW; impianti mini–idroelettrici sono presenti sull’arco alpino e sull’Appennino centrale, Puglia, Sicilia e Sardegna. E’ il Comune di Marebbe, in provincia di Bolzano, ad avere il primato con 13 impianti per 18 MW.
I COMUNI DELLA GEOTERMIA E DELLE BIOENERGIE
L’energia geotermica proviene dal calore della terra che si propaga fin sulla superficie: per temperature superiori ai 150° si parla di alta entalpia e l’energia viene prodotta tramite turbine a vapore. Le regioni in cui tale energia è maggiormente sfruttata sono Toscana, Sicilia, Lazio. Quando la temperatura è inferiore a 150°, geotermia a bassa entalpia, si tramuta in energia la differenza tra la temperatura del terreno e quella esterna: condomini, attività, industriali, agricole ed artigianali sono i maggiori fruitori di tale sistema, anch’essi maggiormente diffuse nelle Regioni del centro–nord. Rivarossa, in provincia di Torino, è il Comune in cui vi è la più alta potenza di impianti geotermici a bassa entalpia.
Centrali a biomassa, biogas e bioliquidi sono presenti in 1248 Comuni per una potenza totale di 2.117 MW elettrici, 731,7 MW termici e 50 kW frigoriferi. Al centro–nord gli impianti a biomassa sono collocati nelle aree interne mentre al sud essi si trovano prevalentemente lungo le coste; quanto agli impianti a biogas, essi sono diffusi in maniera uniforme lungo il territorio nazionale con una prevalenza in Pianura Padana ed in Trentino. Quanto ai bioliquidi, essi rappresentano il 2,7% della produzione di energia elettrica totale da fonti rinnovabili coinvolgendo 197 Comuni per una potenza totale di 671,3 MW. Il Comune con la maggiore potenza installata (139,8 MW) è quello di Monopoli in provincia di Bari
I COMUNI DEL TELERISCALDAMENTO
Quest’anno il Rapporto ha voluto analizzare anche i dati relativi ai Comuni che utilizzano il Teleriscaldamento, che avviene attraverso tubazioni interrate che trasportano acqua calda e vapore dalle centrali di produzione verso le abitazioni e viceversa, contribuendo così, tra l’altro, all’abbassamento delle emissioni di CO2. Sono state registrate reti per un totale di 3.785 km, presenti maggiormente nei Comuni di Brescia, Torino e Reggio Emilia.
E’ possibile scaricare l’intero Rapporto Comuni Rinnovabili dal sito di Legambiente