- scritto da Riccardo Zerbinati
- categoria Energie rinnovabili
Sunroof: il Google Maps per il fotovoltaico
Il 20% dell’energia globalmente prodotta, deriva da fonti rinnovabili. L’insieme di energia elettrica prodotta tramite la conversione della radiazione solare, fortunatamente, è una quantità costituita da una variabile che raddoppia il suo valore ogni due anni. Con Sunroof, un software lanciato da Google disponibile per ora sono negli USA, sarà possibile calcolare l'energia prodotta con il fotovoltaico dai tetti delle nostre case.
ENERGYCITY, IL SOFTWARE PER LA MAPPATURA TERMICA D'EUROPA
Fonti governative (U.S. Energy Information Administration) prevedono che in trent’anni il consumo mondiale di energia aumenterà del 56%. La Cina e l’India si trovano a dover soddisfare da sole il fabbisogno energetico di oltre settecento milioni di coltivatori (circa il doppio di quelli che conta l’intera Unione Europea). Inoltre, circa 1,6 miliardi di persone, che abitano nei paesi emergenti, non sono ancora connesse ad una rete elettrica. Ciò fa presumere che entro il 2050 la richiesta mondiale di energia sarà più che raddoppiata, triplicandosi entro la fine del secolo.
In un mondo che preferisce investire sulle fonti energetiche non rinnovabili e sui combustibili fossili, e dove la sola quantità di energia solare che riesce a raggiungere la superficie terrestre in un’ora, equivale al consumo energetico di un anno dell’intero pianeta, Google lancia il progetto Sunroof.
Con il nuovo servizio di Sunroof, l’imponente società americana, vuole offrire alcuni dati e suggestioni, per contribuire alla riduzione del consumo di energia prodotta tramite combustibili fossili, mostrando i vantaggi di un’ipotetica installazione di pannelli solari fotovoltaici sui tetti delle nostre case.
Grazie al suo database di mappe aeree, Sunroof, la nuova piattaforma di Google riesce a stimare la quantità di luce solare che ricevono le coperture degli edifici, tenendo conto dei parametri più elementari come l’inclinazione delle falde, le ostruzioni naturali (montagne, colline…) o quelle prodotte da elementi limitrofi come alberi, camini o edifici. Tutto questo per restituire una serie di dati utili a calcolare la quantità di pannelli solari necessari per avere un buon risparmio in bolletta. Alla fine del calcolo, il web-software mette in contatto l’utente con alcuni installatori di impianti fotovoltaici locali, in modo da riuscire a costruire, partendo da questo risultato preliminare, un modello tecnologicamente ed economicamente valido realizzato da esperti del settore. Google non è una società che vanta di un proprio mercato “solare” e non è molto chiaro come il software riesca a restituire valori legati ai prezzi di installazione o alla quota di risparmio in bolletta.
Il progetto Sunroof per ora è disponibile solo in alcuni centri urbani (Boston, San Francisco e Fresno) ma l’idea, come si può capire dalla fine del video riportato qui sotto, è quella di estendere il servizio a tutte le città americane e “forse” in un prossimo futuro, in tutto il mondo. I paesi fuori dagli USA, dovranno aspettare di più per godersi questo nuovo strumento di analisi.
Con aggiornamenti e miglioramenti adeguati, Sunroof potrebbe rivelarsi un’ottima piattaforma per studi e concezioni preliminari. Questo strumento però, non scoraggerà sicuramente la maggior parte dei professionisti, che a seguito di un accurato modello tridimensionale e ad un successivo studio “ambientale” su Ecotect, riusciranno a fornire ai vari committenti un insieme di dati utili all’installazione di sistemi solari sia attivi che passivi.