Progresso digitale: quale futuro per la professione dell'architetto?

Le nostre vite, oggi, sono estremamente diverse da quelle di un secolo fa. Solo una decina di anni fa, l’umanità è stata stravolta dal progresso digitale e dalle tecnologie "smart". I tablet e gli smartphone sarebbero stati fantascienza un decennio fa, ma oggi con un solo tocco riusciamo a controllare e a gestire gli spazi all’interno delle nostre case, le nostre auto, ecc. Nel prossimo secolo molto probabilmente, questo cambiamento sarà esteso anche a livello territoriale e ambientale, in modo da permettere all’uomo di essere sempre più parte dell’ambiente che lo circonda. Quale futuro aspetta allora la professione dell'architetto?

In copertina: Echoviren, installazione architettonica stampata in 3D dello studio Smith|Allen per Project 387 a Gualala (California). 

LE STAMPANTI 3D E IL MONDO DEGLI ARTIGIANI DIGITALI

Nella cultura popolare, la città del futuro viene immaginata come una realtà fantastica, ma resa allo stesso tempo terrificante dall’insieme di quelle eccezionali tecnologie che le domineranno.

Uno studio dell’università di Oxford, a cura dei proff. Frey e Osborne (Oxford Martin School e Citi GPS) valuta il possibile impatto delle nuove tecnologie e delle scoperte in ambito tecnologico nel mondo del lavoro. La trasformazione digitale offre indubbiamente molte opportunità ma anche molti rischi.

La professione dell'architetto tra 100 anni

Molti architetti - come Vincent Callebaut - e creativi, da qualche anno hanno iniziato ad esprimersi attraverso render e disegni suggestivi per trasmetterci la loro visione futuristica. Secondo alcuni saremo in grado di andare in vacanza portando con noi la nostra casa, che si potrà spostare tramite enormi droni, secondo altri, invece di concorrere a realizzare grattacieli alti oltre un miglio, ricercheremo nel sottosuolo e nei fondali marini nuovi spazi per costruire la nostra dimora. Le persone arriveranno a scegliere l’Earth-Scrapers che più si accosta alle proprie esigenze arrivando ad abitare oltre 25 piani sottoterra.

In rete si possono trovare riferimenti a case sott’acqua in vendita a Dubai, ma nel futuro, queste saranno solamente luoghi comuni che verranno surclassati inesorabilmente da quelle che diventeranno le nuove città sottomarine, equipaggiate con pelli protettive ultra tecnologiche che assimilano energia pulita dagli elementi circostanti.

 © REX/Shutterstock © REX/Shutterstock

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La stampa 3D per l'architettura

La maggior parte delle attrezzature, degli oggetti e degli strumenti che l'architetto utilizzerà per la professione nel mondo del futuro sarà stampata digitalmente; infatti, quello che avrà uno sviluppo oltre ogni misura sarà la capacità di produrre autonomamente, con stampanti 3D, gli oggetti che ci servono. Ad oggi, dopo il boom delle prime vendite, questa tecnologia è utilizzata per la cosiddetta progettazione scaricabile. I possessori di stampanti 3D, frequentemente, utilizzano queste macchine per stampare modellini che si trova in rete, spesso fatti da altri designer, giusto per “provare a stampare qualcosa”. Nel futuro queste ci permetteranno di stampare intere abitazioni, moduli abitativi di emergenza, arredi, accessori. Tutto verrà integrato a sistemi domotici che ci permetteranno, tramite un solo tocco, di cambiare modello o colore, di parte, o dell’oggetto desiderato.

 Lloyd Alter/CC BY 2.0 Lloyd Alter/CC BY 2.0

Seppur in maniera relativamente limitata, le macchine a controllo numerico, per oltre 30 anni, ci hanno permesso di realizzare design particolari, dagli oggetti/arredi alle finiture. Queste, con il passare del tempo, hanno annunciato l’era della produzione digitale, dove l’input umano è limitato alla redazione di un disegno a computer che viene poi convertito automaticamente in un oggetto fisico dalla macchina utensile.

 Lloyd Alter/ Instant kitchen/CC BY 2.0 Lloyd Alter/ Instant kitchen/CC BY 2.0

Il progresso digitale e il passaggio dalle macchine utensili a controllo umano a quelle con controllo computerizzato avrà un impatto ambientale a livello mondiale? L’automazione ha sempre avuto un costo energetico maggiore rispetto a quello della meccanizzazione. E la storia ha insegnato quanto il passaggio dalla movimentazione animale a quella che utilizza combustibile fossile, ha inciso sull'inquinamento dell’intero pianeta. Un paragone un po' azzardato ma che può rendere l'idea. 

Sicuramente queste nuove macchine, maggiormente energivore rispetto alle precedenti, compenseranno il loro consumo di risorse attraverso il maggiore livello di efficienza, l’incremento di produttività e il considerevole risparmio di materie prime che viaggerà parallelamente alla quasi completa eliminazione degli scarti.

Architetti o computational designers?

Secondo Arturo Tedeschi - architetto, ricercatore, computational designer e pioniere dell’architettura parametrica - nei prossimi decenni, il ruolo dell’architetto verrà completamente stravolto. Molte università stanno - poco per volta - aggiornando la propria offerta formativa per cercare di arrivare a formare i professionisti di domani che saranno inevitabilmente un connubio tra architetti e computational designer. La figura classica dell’architetto rimarrà, ma diventerà molto più di nicchia. Per questo finchè possibile dobbiamo prepararci, formarci e utilizzare al meglio tutti questi strumenti di nuova generazione che un domani saranno probabilmente la quotidianità.

La Digital Fabbrication ad oggi è già stata impiegata in ambito aerospaziale (Rolls-Royce ha stampato in 3D un componente incorporato nel motore di un Aereo Trent XWB-97 del diametro di 1.5 metri e dello spessore di 50 cm) in campo edilizio, uno studio inglese già realizza abitazioni con elementi lignei ritagliati da macchine a controllo numerico tenendo conto anche dei fattori climatici e ambientali, e nel campo del design con accessori come vestiti e scarpe interamente stampati in 3D (Ilabo by Ross Lovegrove e Arturo Tedeschi e Flames by Zaha Hadid)

 Il più grande elemento per volare mai stampato in 3D - Rolls Royce Il più grande elemento per volare mai stampato in 3D - Rolls Royce

 Facit Homes Limited © 2016 Facit Homes Limited © 2016

 Ilabo by Ross Lovegrove Ilabo by Ross Lovegrove

 Flames by Zaha Hadid Flames by Zaha Hadid

La potenza della condivisione

Per certi design il tempo di studio risulta più elevato rispetto a quello necessario per altri, dipende dal campo di applicazione e dal risultato a cui si vuole raggiungere. La cosa positiva di questa rivoluzione digitale, a mio parere, consiste nella condivisione. Le informazioni e i progetti si condivideranno alla stessa velocità con la quale oggi si copia un mp3 sul proprio dispositivo portatile, facendoci dimenticare i vecchi tempi del design scaricabile e dell’era della scarsa ed inefficiente produttività digitale.

Riccardo Zerbinati

Riccardo Zerbinati Architetto

Torinese DOC, fanatico di bioclimatica, sogna di diventare docente di innovazione tecnologica. Preciso e puntiglioso, ama progettare edifici green e proporre interventi di riqualificazione. Sognatore tecnico e creativo, appassionato di fotografia, vorrebbe trascorrere la maggior parte della sua vita viaggiando.