Lavorazione vetro di Murano, tecniche principali

Lavorazione vetro di Murano

Murano, centro abitato della Laguna Veneta, situato a nord-est di Venezia, attira turisti da tutto il mondo per le opere d’arte realizzate interamente in vetro. È antichissima la lavorazione artigianale del vetro di Murano, le tecniche si tramandano di padre in figlio. Vediamola insieme.

Vetro di Murano, un po’ di storia

Le leggende e le tradizioni attorno a questa antica arte sono molteplici. Secondo alcune, le prime tracce di questo materiale risalgono a tantissimi anni fa e pare siano state trovate principalmente in Mesopotamia, Siria ed Egitto.

Anticamente il vetro non possedeva la colorazione che ha oggi, bensì era verde oppure blu, solo tempo dopo è apparso quello trasparente. Secondo una leggenda, la scoperta di questo materiale è da attribuire a dei commercianti di sodio naturale.

Mentre erano intenti a riscaldare del cibo, in prossimità della riva di un fiume, si sono accorti di una sostanza a quel tempo sconosciuta: il vetro. La scoperta, quindi, è stata fortuita. Però, questa è soltanto una leggenda.

Il vetro ebbe una diffusione maggiore in epoca romana attraverso l’utilizzo di bottiglie o altri accessori simili. I Romani sottoponevano il vetro già ad una lavorazione differente rispetto ai popoli precedenti. Invece, nel XIII secolo, iniziò a svilupparsi la vera arte vetraria a Venezia, in particolare a Murano.

Lavorazione vetro Murano, tecniche

Quando il vetro è caldo e si presenta con una consistenza liquida, è il momento perfetto per lavorarlo e dar vita a oggetti o creazioni di altro tipo. Ci sono modi differenti per la lavorazione vetro Murano, le tecniche più diffuse sono:

  • il vetro soffiato;
  • la tecnica di stampaggio
  • lavorazione del vetro a lume

Vetro soffiato

La prima tecnica per la lavorazione vetro Murano è la soffiatura: una massa di vetro di forma circolare, liquida, viene posta all’estremità di un bastone forato, come fosse una cannuccia di grandi dimensioni. In seguito, l’aria verrà soffiata nella cannuccia e in questo modo si contribuirà al gonfiamento della sfera di vetro e si potrà procedere con la modellatura.

Stampaggio

Il vetro liquido viene versato all’interno di stampi appositi. Col passare del tempo si raffredderà e si formerà l’oggetto desiderato.

Vetro a lume, tecnica principale dei muranesi

La lavorazione a lume può essere annoverata tra le tecniche tradizionali utilizzate dai maestri vetrai di Murano, difatti è molto antica. Prende il nome da una lampada a lume alimentata dall’aria veicolata da un mantice azionato con il piede, originariamente usata come fonte di calore per lavorare il vetro.

In questo caso, si prevede una lavorazione solitaria. Ad oggi, al posto della lampada a lume, c’è chi utilizza una bombola per scaldare il vetro, il resto è simile. Infatti, il calore scalderà l’ammasso informe di vetro posizionato su una bacchetta fino a quando non diventa una sfera incandescente.

Si serve anche del “bronzin” ovvero una piastra di metallo piatta che serve per modellare il vetro in una forma cilindrica. Spesso, si utilizza anche una seconda bacchetta a supporto, ovvero il pontello.

Queste sono solo alcune delle tecniche utilizzate, gli ingredienti principali sono anche la maestria e l’artisticità del maestro vetraio che è in grado di creare un capolavoro da un semplice pezzo di vetro.