Pioggia di critiche sul Summit Mondiale sulla Terra Rio+20

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Una pioggia di critiche su tutti i fronti ha accolto il risultato del Summit Mondiale sulla Terra Rio+20, a vent’anni dall’ultimo, svoltosi anch’esso a Rio De Janeiro nel 1992. Eppure argomenti di cui parlare e problemi da risolvere non mancavano affatto: cambiamento di clima, emissioni di CO2, deforestazioni e quant’altro. E’ lo stesso Direttore Generale del WWF Jim Leape a parlare di ‘fallimento’ ed il testo pubblicato allafine del summit ne è la prova: dopovent’anni, oltre a riconoscere uno stato di fatto ambientale alquanto preoccupante, ancora non si riesce a raggiungere obiettivi che vadano al di là di semplici ‘linee guida’ da seguire. L’unico segnale di ottimismo è stato mostrato dagli Usa attraverso le parole del Segretario di Stato Hillary Clinton la quale ha affermato che il documento «segna un vero progresso per lo sviluppo sostenibile. Sappiamo che questa è una delle questioni più urgenti del nostro tempo» e confermato la disponibilità a finanziare progetti e programmi sulla sostenibilità che interessino i paesi in via di sviluppo.

Ecco quindi una sintesi dei punti principali del documento.

RINNOVARE L’IMPEGNO POLITICO

Nonostante le alterne vicende economiche che hanno caratterizzato quest’ultimo ventennio di cui l’attuale crisi è la risultante, i Paesi partecipanti si sono nuovamente impegnati a migliorare le governance e le forme di partenariato esistenti atte a promuovere la cultura dello sviluppo sostenibile. Alla luce del fatto che circa 1,4 miliardi di persone ancora oggi vivono in condizioni di estrema povertà e un sesto della popolazione mondiale è denutrita, che le pandemie e le epidemie sono minacce onnipresenti e che entro il 2050 sono previsti nove miliardi di abitanti, l’impegno è quello di risolvere e sostenere ancora una volta i governi dei Paesi in via di sviluppo impegnati ad agire in tal senso.

GREEN ECONOMY, NEL CONTESTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE E DELL’ELIMINAZIONE DELLA POVERTA’

Una soluzione ai problemi potrebbe venire dalla Green Economy, se vista come un’opportunità e non come una minaccia: naturalmente per i paesi in via di sviluppo ci sarà il sostegno della comunità internazionale per affrontare i necessari adeguamenti strutturali consentano il passaggio dall’economia tradizionale a quella verde. In tal senso, ecco quali saranno le scadenze da rispettare:
– 2012–2015: andranno definiti gli indicatori e misure per valutare l’attuazione; saranno istituiti meccanismi per la condivisione di know–how e competenze;
– 2015–2030: valutazione periodica dei progressi compiuti;
– 2030: valutazione globale dei progressi nell’ambito del summit.

QUADRO ISTITUZIONALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Il rafforzamento e la riforma del quadro istituzionale avranno lo scopo di integrare i tre pilastri della sostenibilità e promuovere l’attuazione dell’Agenda 21, attraverso azioni specifiche finalizzate alla realizzazione degli obiettivi dell’agenda sostenibile e monitorandone i risultati. All’uopo verrà creato un forum intergovernativo. Si riafferma l’importanza dell’UNEP – United Nations Environment Programme – Programma Ambientale proposto dall’ONU già nel lontano 1972.

QUADRO D’AZIONE

Quali sono le priorità in cui intervenire con urgenza?
–Garantire sicurezza alimentare anche attraverso ‘un aumento degli investimenti nella produzione alimentare locale, un migliore accesso ai mercati agroalimentari locali e globali e una riduzione degli sprechi lungo tutta la catena di fornitura’ ;
–Garantire il diritto all’acqua attraverso ‘lo sviluppo e l’attuazione di una gestione integrata delle risorse idriche e di piani di efficienza idrica’ ;
–Costituzione dell’iniziativa ‘Energia Sostenibile per Tutti’ il cui obiettivo è quello di fornire l’accesso universale ad un livello minimo di base a servizi energetici moderni entro il 2030, nonché un miglioramento dell’efficienza energetica a tutti i livelli;
–Per quel che riguarda la voce ‘città’, l’impegno è quello dipromuovere un ‘approccio integrato e olistico alla progettazione e costruzione di città sostenibili attraverso il sostegno alle autorità locali, trasporti efficienti e reti di comunicazione, edifici più verdi e un sistema efficiente di insediamenti umani e fornitura di servizi, migliore qualità dell’aria e dell’acqua, riduzione dei rifiuti, migliorata preparazione e risposta ai disastri e una maggiore capacità di resilienza ai cambiamenti climatici’ ;
Posti di lavoro verdi : si riconosce che importanti opportunità lavorative possono provenire tramite investimenti in opere pubbliche legate alla valorizzazione del capitale naturale, gestione sostenibile del territorio e dell’acqua, agricoltura familiare, agricoltura ecologica, sistemi di produzione biologica, gestione forestale sostenibile, nuovi mercati legati alle fonti energetiche rinnovabili e non convenzionali, pertanto l’impegno sarà quello di favorire in tal senso la formazione di competenze e la promozione di programmi di formazione;
Oceani e mari, Disastri naturali: si provvederà ad avviare quanto prima la realizzazione di un accordo di attuazione della convenzione UNCLOS con lo scopo di affrontare la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina nelle zone al di fuori della giurisdizione nazionale. Quanto alle emergenze naturali, si auspica un maggiore coordinamento tra i livelli nazionale, regionale e internazionale e sistemi migliori di previsione e allarme precoce.
Cambiamenti climatici, Foreste e biodiversità, degrado del suolo e desertificazione, aree montane: l’impegno sarà quello di sostenere i partenariati e iniziative per la salvaguardia della risorse del suolo quali il Partenariato globale del suolo e del NLBI ‘Non–Legally Binding Instrument on all Types of Forests’;
Prodotti chimici e rifiuti, Consumo e produzione sostenibile: occorrerà dare maggiore forza all’approccio strategico della gestione internazionale delle sostanze chimiche (SAICM) in tutto il loro ciclo di vita. Quanto alla produzione sostenibile, sarà necessario stabilire un Quadro Decennale di Programmi sul consumo e produzione sostenibili (SCP) come parte di un patto globale su consumo e produzione sostenibili, sulla base del testo elaborato nel corso dei negoziati della Commissione delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile.

Maria Leone

Maria Leone Architetto

Vive e lavora a Napoli, dove si interessa di progettazione e grafica, collaborando con siti del settore. Assieme a tre colleghe ha costituito un’associazione culturale per promuovere la cultura d’architettura. Sogna di imparare a cucinare, per la gioia del marito, figlia e cane!