Un’intera città realizzata all’insegna della sostenibilità in Giappone

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A Fujisawa, a 50 km da Tokyo, il grande colosso Panasonic ha ottenuto l’autorizzazione per procedere alla costruzione di un’intera città realizzata all’insegna della sostenibilità e della difesa ambientale. Questa grande azienda, da sempre impegnata in progetti di riqualificazione del territorio, si è unita ad altre undici aziende partner per bonificare una vasta area di diciannove ettari, occupata da ex–fabbriche Panasonic, trasformandola in un modello di smart city con mille abitazioni a zero emissioni.

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L’obiettivo è davvero ambizioso: costruire un’intera città in Giappone per incrementare la produzione di energia rinnovabile di oltre il 30%, ridurre del 30% i consumi idrici ma, soprattutto, ridurre le emissioni di CO2 del 70% entro il 2018 in tutta la nazione.
Sono nove i punti fondamentali che delineano le linee guida del progetto all’insegna della sostenibilità:

La gestione dell’energia
In tutte le aree residenziali e pubbliche della nuova città è prevista l’installazione di generatori solari di energia che sommeranno circa 3MW di moduli solari e 3MW di accumulatori. Per la produzione di energia e di acqua calda si utilizzerà un sistema di celle a combustione mediante la combinazione d’idrogeno, aria, gas e ossigeno. Gli elettrodomestici saranno del tipo ad alta efficienza con controllo domotico.

La sicurezza
L’area sarà cosparsa di telecamere, specie in prossimità di parchi, incroci principali e edifici pubblici. Vi saranno luci stradali a sensore e rilevatori del volume di traffico.

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La mobilità sostenibile

Per promuovere la sostenibilità non potranno mancare veicoli elettrici, biciclette a pedalata assistita, servizi di car–sharing e di noleggio auto a domicilio. Nelle stazioni di ricarica sarà presente un servizio di noleggio batterie e si sperimenterà un sistema di battery sharing per le biciclette.

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Tutto sotto controllo
Per migliorare la qualità di vita degli abitanti e tenerli costantemente informati, ogni aspetto relativo alla gestione urbana (mobilità, sicurezza, energia, finanza, consumi) sarà messo in rete.

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Le emergenze sismiche
Visto l’alto rischio sismico del Giappone, tutti gli edifici saranno realizzati con criteri antisismici ma, se si verificasse comunque una situazione critica, è stata pensata un’area comune dotata di servizi di prima necessità e attrezzata con case–tenda munite di pannelli solari, celle a combustione e accumulatori.

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Il verde
Sarà fondamentale la progettazione di parchi attrezzati in tutta la città allo scopo di aumentare la percentuale di verde pro capite e migliorare la qualità di vita.

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La salute
All’interno delle abitazioni, attraverso una progettazione bioclimatica, sarà garantito il massimo benessere e saranno eliminate tutte le barriere architettoniche. All’esterno, l’uso di mezzi elettrici e la fitta rete di percorsi ciclabili e pedonali, manterranno una buona qualità dell’aria.

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Green Economy

Una città pensata in questo modo consentirà sicuramente un risparmio economico, conseguente a un risparmio energetico derivato da una riduzione di CO2. Un modello di vita sostenibile che sarà favorito attraverso l’erogazione di prestiti alle famiglie più in difficoltà.

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La formazione
I futuri abitanti saranno educati a un modello di vita sostenibile, specialmente per quanto riguarda il risparmio energetico, idrico, la raccolta differenziata, la mobilità intelligente, il rispetto per l’ambiente, con l’obiettivo di creare una comunità veramente attiva capace di dare valore aggiunto alla vita quotidiana.

Senza dubbio, alla base di tutto, vi è l’apprezzabile intenzione di creare la “città ideale” dove tutto funziona alla perfezione, non esiste inquinamento e vige una completa autonomia energetica. Ma si ha l’impressione di una mancanza di spontaneità, di uno stile di vita poco improvvisato e molto controllato e per questo non può che venire in mente il libro di George Orwell “1984” e, perché no, il film “The Truman Show”. A voi giudicare.




Elena Bozzola

Elena Bozzola Architetto

Si è laureata quando la parola “sostenibile” la pronunciavano in pochi e lei si ostinava a spedire email sulla tutela ambientale a tutti i suoi amici. L’incontro con Architettura Ecosostenibile è stato un colpo di fulmine. Ama la fatica delle salite in montagna e una buona birra ghiacciata dopo la discesa.