- scritto da Isabella Gerenzani
- categoria Arredamento
Mobili, tessuti e consigli per camerette eco per bambini
Progettare la cameretta per l’arrivo di un bambino può essere un’esperienza emozionante e allo stesso tempo travolgente. Caroline McCandlish, un’affermata designer americana specializzata in design d’interni ecosostenibili e accreditata con il titolo professionale LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), fa notare come dalla sua esperienza i neo genitori cerchino uno spazio bello e confortevole, sicuro e sano ma non sempre sanno da dove cominciare. I prodotti realizzati in materiali ecologici dedicati ai bambini sono sempre più numerosi e l’attenzione agli aspetti ambientali è in forte crescita anche tra chi non è appassionato di queste tematiche: i genitori infatti cercano l’alternativa più sana per i loro figli.
McCandilish per iniziare consiglia di porre attenzione alle sostanze chimiche rilasciate dai materiali usati in edilizia e nella produzione degli elementi di arredo che possono incidere negativamente sulla qualità dell’aria nella casa.
I MOBILI ED I VOC, COMPOSTI ORGANICI VOLATILI
L’acquisto di prodotti eco riduce al minimo l’esposizione a composti organici volatili, noti come VOC, sostanze tossiche che si disperdono nel tempo dovute all’uso di alcuni solventi in fase di produzione come ad esempio la formaldeide. Questo composto può essere emesso dai mobili in truciolato e compensato, soprattutto quando sono nuovi, nella tappezzeria, nelle vernici e nei materiali edili come le schiume isolanti. Per essere sicuri bisogna far riferimento ad etichette relative al basso o zero VOC, cioè a basso contenuto di solventi. Se per il legno massiccio le emissioni di VOC sono praticamente assenti per le altre tipologie di legno così come per le vernici e le tapezzerie è infatti consigliata la presenza di questi marchi. In aggiunta si può far affidamento ai prodotti etichettati Ecolabel, il marchio europeo di qualità ecologica mentre l’etichetta FSC, Forest Stewardship Council, certifica che il legno utilizzato è stato responsabilmente raccolto.
I TESSUTI
Per i tessuti è preferibile scegliere fibre naturali come il cotone, la lana, il lino mentre per i pavimenti il bambù: naturalmente meglio se ottenute senza l’utilizzo di pesticidi ed erbicidi.
INVESTIMENTI E COSTI
Il costo di questi prodotti biologici si è abbassato nel corso degli ultimi anni e può rappresentare un limite facilmente superabile da una buona pianificazione. McCandlish suggerisce di focalizzare le attenzioni e gli investimenti eco sui componenti maggiormente utilizzati come la culla e il fasciatoio piuttosto che su un grande numero di giocattoli e vestiti che hanno un tempo di utilizzo molto più breve. Se si vuole risparmiare però sarà sufficiente utilizzare una vernice zero COV per dare nuova luce alla stanza. Inoltre, i mobili usati per più di due anni hanno già emesso la gran parte delle sostanze nocive quindi largo spazio al riuso, magari creativo, realizzando una nuova finitura superficiale sempre con vernici a zero COV.
La culla è quindi l’elemento più importante in cui investire perché i bambini vi trascorrono molto tempo. L’ideale sarebbe acquistarne una realizzata senza vernici tossiche, senza parti staccabili e facilmente ingeribili dal bambino e che possa in seguito essere trasformata in lettino in modo da renderla un investimento a lungo termine.
ALTRI CONSIGLI UTILI
Aprire spesso le finestre per un buon ricircolo dell’aria e utilizzare lampade led possono essere ulteriori azioni per migliorare la qualità dell’aria e l’ecocompatibilità della cameretta. L’insieme di questi accorgimenti può tutelare in modo efficace i bambini che, essendo in fase di sviluppo, sono molto più vulnerabili agli effetti negativi sulla salute dei composti organici. Fortunatamente le persone sono sempre più responsabili e consapevoli riguardo queste tematiche, soprattutto quando si tratta dei loro figli: in questo modo anche le aziende per venire incontro al cliente sono obbligate a porre una sempre maggiore attenzione a queste problematiche.
Fonte | The Washington Post