Costruire alternativo. Materiali e tecniche di una sfida possibile

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Materiali e tecniche edili non convenzionali non determinano necessariamente manufatti poco durevoli o di dubbia qualità architettonica. Perciò, cemento, vetro, acciaio e derivati dal petrolio non sono gli unici materiali idonei per l’edilizia. Costruire alternativo,che è anche il titolo del volume a cura di A. Rogora e D. Lo Bartolo, è una sfida possibile e perseguibile. Come? È necessario riconsiderare le logiche progettuali, la gerarchia decisionale e verificare la disponibilità di materiale e manodopera sul luogo, in modo da raggiungere (o superare) i requisiti estetici e prestazionali dell’edilizia tradizionale.

Rispetto l’architettura standard e codificata, quella alternativa innesca, inoltre, diverse sinergie tra progettista e manovalanza, nuove forme e modi di concepire l’abitazione, grazie ad un approccio innovativo e divertente.

TESTIMONIANZE ED ESEMPI ARCHITETTONICI

L’anziana donna, Marià Ponce ad El Salvador, dopo aver perso tutto con l’alluvione, costruisce da sola la propria casa con coloratissime bottiglie di plastica. Il noto architetto spagnolo, Francisco Mangado, realizza un imponente colonnato di bambù per il padiglione spagnolo a Saragozza. A Gaza, l’ingegnoso palestinese Musa Zo’rob, per sopperire alla mancanza di materiale da costruzione, innalza fabbricati con sacchi di sabbia e fango. Una giovane comunità di Brighton edifica, secondo i criteri di Earthship, residenze in balle di paglia, terra cruda e gomme di auto.

Wo.Bo 2.1, Damiano Carminati, 2009, Prairie des Filtres, Toulouse

Questi sono esempi in cui la scarsità di materiali edili standard (per divieti, eccessivo costo o condizioni climatiche estreme), la coscienza ecosostenibile e la volontà cooperativa impongono nuovi modelli costruttivi, adeguati alle possibilità/necessità degli utenti e al contesto.

INDICAZIONI TECNICHE E SOLUZIONI PROGETTUALI

Costruire alternativo illustra metodi atipici (tubi di cartone, superadobe, papercrete, bottiglie di vetro e plastica…) indicando le caratteristiche dei materiali utilizzati (peso e calore specifico, conduttività termica, permeabilità al vapore…), alcuni criteri progettuali, i pro e contro.

L’approccio scientifico e le varie simulazioni (tesi di laurea, laboratori di costruzioni presso varie facoltà) smentiscono la convinzione che manufatti non tradizionali siano provvisori, caotici o poco resistenti. Nell’ottica di una fusione del fare e saper fare, è possibile sdoganare, perciò, materiali non propriamente edili, tecniche povere o miste, approdando a risultati inaspettati e gradevoli.

ARCHITETTURA TRADIZIONALE VS ALTERNATIVA

La casa monoblocco con tetto a falda ed un paio di finestre rettangolari, non è solo una rappresentazione grafica infantile, ma anche la prima immagine mentale sul tema del costruire che accomuna intere generazioni. Strutture intelaiate di legno, divisori in Tetra Pak o papercrete, potranno sostituire le strutture intelaiate di cemento e le pareti di mattone o vetro. Il processo prevede non solo l’accettazione delle nuove metodologie costruttive, ma anche una maggiore attenzione all’autocostruzione, ai modelli partecipativi e alla sperimentazione.

PAGLIA, CARTA E CARTONE, STRUTTURE ATIPICHE E RIFIUTI

Prodotti di qualità e a basso costo.Come realizzarearchitetture etiche e sostenibili, rispondenti ai moderni standard edilizi? La guida presenta alcune schede progettuali con vari materiali e tecniche, corredate di fotografie, disegni e una lunga bibliografia/sitografia di riferimento.

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Ristorante Pastamadre, Milano, studio Albori, 2011

Si scoprirà una trattoria/pasticceria milanese in cui il soffitto è caratterizzato da tubi di cartone e da accessori insoliti, quali teglie da forno, corde, carrucole e cassette da vino; come un gruppo di amici e parenti abbiano innalzato, grazie alle sapienti indicazioni del progettista, una casa in paglia; e, giusto per citare un altro esempio virtuoso, come una sola persona possa creare in un giorno, con 2200 bottiglie di plastica e rete da cantiere, un piccolo stand espositivo.

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Abitazione autocostruita in balle di paglia, Vernasca (PC), arch. Giuseppe Cusatelli, 2011

Gli autori
Alessandro Rogora
Architetto e professore associato in Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento Best del Politecnico di Milano, insegna alla Scuola di Architettura e Società. Da oltre vent’anni si occupa di temi relativi alla sostenibilità in architettura e all’uso di materiali innovativi. Rogora è autore di libri e saggi su questi argomenti e redattore della rivista “Il Progetto Sostenibile”.

Davide Lo Bartolo
Architetto e consulente energetico, si occupa professionalmente da anni del tema dell’uso di materiali di rifiuto e non convenzionali in ambito edilizio. È cultore della materia nel Laboratorio di Costruzione alla facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano, corso di laurea in Architettura Ambientale.

Scheda tecnica del libro

Titolo: Costruire alternativo. Materiali e tecniche alternative per un’architettura sostenibile
Formato: 16x24
Editore: Wolters Kluwer Italia
Edizione: 2013
Pagine: 174
Autore: Rogora Alessandro, Lo Bartolo Davide
ISBN: 9788867501557

Indice

Costruire con materiali alternativi: una sfida possibile
Forme costruttive non ortogonali: cupole e volte facilitate
Costruzioni in legno con elementi di piccola dimensione
Costruire in bambù
Costruire con balle di paglia
Costruire con la terra
Costruire con carta e cartone
Costruire con materiali di recupero
Contenitori di poliaccoppiato (Tetra Pak)
Bottiglie di vetro
Bottiglie di plastica
Vasetti di plastica (yogurt, formaggi freschi e altri alimenti)
Papercrete
Moduli autocostruiti con materiali e tecniche non convenzionali
Strutture a telaio in legno
Tubi di cartone
Schede progettuali: esempi di architetture con materiali di recupero

Estratto

Fino dalle origini della storia, l’uomo, per crearsi un riparo, ha sfruttato tutto ciò che la natura metteva a disposizione: a differenti reperibilità locali hanno corrisposto soluzioni morfologiche diverse, ma sempre congruenti con le condizioni climatiche locali. I materiali esterni delle piramidi in Egitto furono asportati all’epoca degli Ayubidi e dei Mamelucchi per costruire il Cairo, mentre il Foro di Roma diventò una cava per la realizzazione degli edifici urbani in epoche più tarde e i templi greco–romani dell’Africa settentrionale furono saccheggiati per erigere moschee.
Questo accadeva per il semplice fatto che si volevano evitare sprechi inutili in termini di materiali, di lavoro e di denaro. Il materiale recuperato era visto come una risorsa gratuita a disposizione, pronto per l’uso così come si trovava.

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Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.